Il 2017 nerazzurro [Approfondimento]

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Fonte: Transfermarkt

La prima partita dell’anno è stata una vittoria in trasferta contro l’Udinese il  settimo successo di Pioli (che dal suo arrivo aveva collezionato 5 vittorie, 1 sconfitta al San Paolo e 1 pareggio con il Milan durante il match d’esordio).

Il filotto positivo continua fino a fine gennaio, alla trasferta friulana si sono succedute infatti altre tre vittorie in campionato con Chievo, Palermo e Pescara; il 31 gennaio arriva, però, la seconda sconfitta di Pioli, risultato che è valso l’eliminazione dalla Tim Cup. Alla sconfitta casalinga contro la Lazio se ne sono succedute altre due in campionato, una contro la Juventus capolista (1-0 Cuadrado) e una contro la Roma (a San Siro, 1-3 per gli ospiti) arrivata dopo due risultati positivi contro Empoli e Bologna (servite a poco).

Fonte: Transfermarkt

Alla disfatta casalinga contro la Roma l’Inter reagisce bene lasciando sperare in un miglioramento, le goleada contro Cagliari e Atalanta (cinque gol segnati a Cagliari e sette a San Siro contro l’Atalanta di Gasperini quinta con un punto in più dell’Inter) non sono servite da miccia per la ripartenza.
Tutt’altro! Il 2-2 rimediato a Torino e i successivi pesanti stop contro Sampdoria e Crotone in avvicinamento al derby, oltre a determinare l’arrivederci al terzo posto, concretizzarono formalmente la flessione nerazzurra, un declino che pareva impossibile da arginare; il 2-1 trasformatosi in 2-2 risultato beffardo sullo scadere ha sancito il game over nerazzurro e dopo il derby arrivano quattro ko contro Fiorentina, Napoli, Genoa e Sassuolo, e due vittorie finali (all’Olimpico contro la Lazio e in goleada a San Siro contro l’Udinese) che fanno rodere.

Foto: Mattia Pistoia

In casa contro la Fiorentinaprima due volte il solito Icardi, poi Perisic blindano, San Siro, il match e la questione tre punti; a Roma, serve a poco il gol di Dzeko al quindicesimo perché rispondono  il Capitano ancora in doppietta e Matias Vecino, nuovo acquisto rivelatosi fondamentale nel corso della stagione.  Le successive due vittorie contro SpalCrotone  hanno permesso agli uomini di Spalletti di racimolare punti da subito mantenendosi dall’inizio in alto alla classifica sebbene la trasferta in Calabria avesse fatto discutere in termini prestazione. L’atteggiamento recriminato a Crotone non era un caso isolato e, forse, a posteriori gli attribuiamo maggiore importanza perché a Bologna arriva soltanto un pari e si succedono una vittoria casalinga contro il Genoa e una a Benevento arrivate, entrambe, sulla falsa riga di Crotone; risicata e stentata la prima, dopo un primo tempo da Inter e un secondo tempo in balia all’avversario che sembrava trasformatosi da brutto anatroccolo in cigno.  

Foto: Mattia Pistoia

La vittoria del derby arrivata grazie ad una tripletta dell’imperdonabile Mauro Icardi che, sullo scadere, dal dischetto infiamma gli 80.000 spettatori di San Siro mettendola nell’angolino sinistro e lo 0-0 a Napoli contro gli uomini di Sarri primi in classifica (e squadra più in forma del campionato) venuto fuori da una prestazione sontuosa e una partita quasi perfetta, preparata egregiamente, hanno lasciato pensare che anche l’Inter stesse finalmente diventando quel cigno che tanto è mancato dalle parti di San Siro ma il 3-2 contro la Sampdoria, sebbene dopo la miglior partita giocata fino a quel momento, arrivato in rimonta dopo un 3-0 avrebbe dovuto insospettire ma, la gioia del momento a quanto pare obnubila certi segnali d’allarme che sarebbero suonati allo scadere di 365 e oltre.

Una vittoria dietro l’altra, dal derby al Chievo passando per il risultato la Sampdoria, l’Hellas, l’Atalanta e il Cagliari, e tre pareggi dalle sfumature diverse; il primo, positivo a Napoli, il secondo ottenuto contro un buon Torino al Meazza che non aveva entusiasmato i tifosi e il terzo a Torino affrontato in maniera efficace dal punto di vista difensivo ma deludente dal punto di vista offensivo. Basterebbe analizzare i tre pareggi citati per mappare il calo nerazzurro, lo 0-0 a Torino, risultato figlio di una prestazione parecchio lontana da quella vista al San Paolo, lasciava riflettere già nel post Juve-Inter. Dal positivo 0-0 al San Paolo a quello “Bruttino” dell’Hallianz Stadium, passando per l’1-1 a San Siro con un Torino tutt’altro che in forma.  

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Foto: Mattia Pistoia

Fino al 16 dicembre l’Inter vantava l’imbattibilità, la miglior difesa e un primo posto in classifica ma le sconfitte consecutive contro Udinese  e Sassuolo in campionato e l’ulteriore disfatta in Tim Cup al derby contro il Milan hanno minato il lavoro fatto finora da Mister Spalletti fatto di autostima e consapevolezze. 

 

 

Egle Patanè

 

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