Barcellona-Liverpool non è una semifinale qualsiasi.
E’ una sfida nella sfida.
E’ lo scontro tra due filosofie di calcio, una in graduale declino, l’altra in prepotente ascesa: l’egemonia inglese che va a cominciare spera di scalzare quella spagnola, ancora presente, ancora – forse – per poco.
Entrambe libere per quest’anno dall’ ingombrante presenza della Regina che dopo tre anni di dominio assoluto ha abdicato: il Real Madrid.
Barcellona senza Real, Messi senza Ronaldo
Il calcio in Spagna non è più lo stesso da quando CR7 è volato via verso le serene coste italiane. I Galacticos senza la loro Stella SuperNova hanno vissuto una stagione travagliata e non solo in Champions. Per contro, Lionel Messi – dopo un Mondiale all’insegna della delusione più profonda e delle critiche più feroci – sembra essersi spolverato per bene la camiseta blaugrana tornando in pompa magna.
Già a inizio stagione – la sua prima senza Iniesta, la sua prima con la Fascia al braccio – ha tenuto un discorso in cui prometteva alla gente del Camp Nou la Coppa dalle Grandi Orecchie:
“Faremo tutto il possibile per riportare qui la Champions”.
Ma la Pulce ha un altro obiettivo, non dichiarato ma ben fisso nella sua mente di Genio di Eupalla. Ora che il suo eterno rivale, che per ben trentasei mesi di seguito gli ha offuscato il palcoscenico più glorioso, sa che questa è l’occasione più ghiotta per ristabilire le distanze.
Vuole il Sesto Pallone d’Oro. Quello che lo catapulterebbe nel Mito.
Con Cristiano che ha scelto la difficile piazza bianconera, là dove vincere la Champions è più un sogno che un obiettivo, Leo non ha nessuna intenzione di perdere il treno dei desideri. Tanto per fugare ogni dubbio, ha cominciato a segnare sin da subito e oggi arriva, alle porte della semifinale, con un bottino di 10 reti.
Ovviamente in testa alla classifica dei marcatori.
L’argentino ha segnato 110 gol in Champions in carriera, secondo solo a – neanche a dirlo – Cristiano Ronaldo, record man assoluto con 126 marcature.
Altro dato che fa scalpitare il diez blaugrana.
Particolare degno di nota: Lionel Andrés Messi non ha mai segnato al Liverpool fino a oggi. La sua “inglese preferita” è l’Arsenal – attualmente impegnata in Europa League – la cui porta ha trovato per 9 volte.
Verso il Triplete l’ostacolo inglese
Il Barcellona arriva a questo appuntamento con una altra Liga – appena appena conquistata – nel suo palmares. Campione di Spagna con tre giornate di anticipo e con due sole sconfitte in tutto il campionato, mira – evidentemente – al triplete con la gestione Valverde.
C’è un ostacolo che aleggia sulla convinzione e la tenacia dei Blaugrana, un ostacolo che viene dalla statistica. Perché delle quattro sfide in semifinale di Champions contro squadre dell’Inghilterra, il Barcellona ne ha superata una sola: quella contro il Chelsea nella stagione 2008/09, dopo della quale i catalani vinsero il titolo a Roma.
I più appassionati ricorderanno la gara concitata, la rete di Iniesta proprio sul finale e le polemiche a oltranza contro l’arbitro Ovrebo.
Le altre (Leeds UTD, 1975/76; Manchester UTD, 2007/08; Chelsea, 2011/12) è sempre stato eliminato. Solo un dato, certamente, poca roba in confronto alla promessa di un Capitano desideroso di riprendersi il Trono.
Calcio spagnolo in discesa… o no?
Malgrado il Barça sia l’unica esponente spagnola rimasta in gara, il suo passaggio alla finale e una eventuale vittoria sancirebbero un’ egemonia della Nazione iberica inEuropa che dura – contando le conquiste dei Blancos – dal 2013/14.
Per i catalani, sarebbe la Sesta Orecchiona.