Home Calcio Italiano Serie A Hirving Lozano: nascita e rinascita all’ombra del Vesuvio

Hirving Lozano: nascita e rinascita all’ombra del Vesuvio

Hirving Lozano, da oggetto misterioso a uomo di punta del Napoli di Gattuso

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L’attaccante messicano Hirving Lozano, al Napoli da un anno, dopo l’iniziale stallo sembra aver trovato “un posto al sole” nella squadra e nel cuore dei tifosi

Ci sono storie che più di altre meritano di essere raccontate. Storie a lieto fine o non proprio, forse più a lieto inizio, un nuovo inizio, dopo il buio.

Tra queste storie spicca senza dubbio quella di Hirving Lozano, il venticinquenne attaccante messicano, al Napoli da poco più di un anno, acquistato per quasi 40 milioni di euro dal PSV Eindhoven.

Arrivato alla corte di Aurelio De Laurentiis e messo sotto l’egida di Carlo Ancelotti, ha visto da subito concentrare su di sé le attenzioni degli addetti ai lavori e le speranze dei tifosi partenopei.

Il giovane calciatore però, inizialmente ha disatteso le aspettative in maglia azzurra e da destra a sinistra sono piovute critiche non poco garbate nei suoi confronti.

Colpa sua, colpa di Ancelotti che, come spesso si suol dire, “lo ha bruciato”, colpa di Giuntoli che non ci ha visto lungo, colpa di ADL che non sa fare mercato.

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fonte immagine: profilo Twitter uff SSC NAPOLI ES

Hirving bersaglio mobile, criticato dalla stampa e sui social, snobbato dai compagni in campo dopo un gol, con i soli tifosi dal Messico rimasti a difenderlo a spada tratta sui canali social della società…

Il Vargas n. 2 lo chiamavano, una promessa non mantenuta!

Una prima fase non certo da ricordare dunque. Se a questo si aggiunge il lungo stop causa lockdown, la frittata, all’epoca, sembrava essere stata fatta.

Alla ripresa delle ostilità in campo, sembrava non riuscire ancora a trovare una precisa collocazione, pur potendo essere impiegato sia come ala destra che sinistra, dotato di ottima tecnica, buona visione di gioco e essendo inoltre ambidestro.

Un calciatore che sulla carta, avrebbe potuto occupare una porzione di campo notevole ed essere efficace e produttivo. Nel Napoli prima di Carlo Ancelotti e poi di Gennaro Gattuso, Lozano ha faticato a ritagliarsi uno spazio in una squadra dove elementi come Insigne, Callejon e Mertens sono da sempre pedine solide del gioco degli allenatori avvicendatisi sulla panchina azzurra.

Una carriera stroncata allora?

Certo che no!

Il n. 11 azzurro sembra essersi posizionato pian piano sotto l’ala protettiva di mister Gattuso che, da gran motivatore quale è, ne ha fatto un uomo e un giocatore nuovo di zecca, rendendolo parte fondamentale del gruppo, facendolo giocare e vedendone volta per volta le evoluzioni.

E Lozano non ha tradito stavolta.

Da oggetto misterioso ad assist man, uomo gol, membro a tutti gli effetti della rosa. Un giocatore nuovo, alla portata del Napoli, dei “desiderata” di mister Gattuso e dei sogni di vittoria dei tifosi.

Due gol al Genoa nella partita della sestina alla squadra ligure durante la seconda giornata di campionato, due gol anche alla temibilissima Atalanta nell’anticipo della quarta giornata, buone giocate, buona integrazione nel gruppo; Hirving Lozano sembra “l’uomo nuovo” del Napoli, insieme ai nuovi arrivati in quel di Partenope, primo fra tutti il vulcanico nigeriano Victor Osimhen.

Voglia di rivalsa, azioni, gol, esultanza, gioia…

Era quello il Lozano che sin dall’inizio tutti avrebbero voluto vedere. Le cose belle sono arrivate però dopo, dopo il buio, dopo le critiche impietose, dopo la tempesta…

Che sia quiete ora, anzi, che sia gioia, che siano soddisfazioni, successi, vittorie. Forse il buio è davvero passato, e se Napoli è da sempre “ ‘o paese do sole”, magari questo sole potrà illuminare anche il volto di Chucky.

 

Simona Cannaò

 

 

 

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