Per il capitano slovacco le reti in Serie A raggiungono le tre cifre, battuto Maradona
L’ha visto affondare.
L’ha visto lottare.
L’ha visto vincere.
L’ha visto gioire.
L’ha visto commuoversi.
L’ha visto esultare.
L’ha visto con i sogni infranti.
Il Napoli, Marek Hamsik, l’ha visto in tutte le sue sfumature. Nei momenti belli e nei momenti brutti.
Ci è cresciuto e l’ha cresciuto.
Chi se lo sarebbe aspettato che quel pallido ragazzo slovacco, dalla capigliatura eccentrica, sarebbe diventato uno dei pilastri portanti della fede partenopea?
Chi avrebbe mai creduto che sarebbe arrivato a quota 100 reti in Serie A, superando il record di colui che a Napoli è da sempre un’istituzione: Diego Armando Maradona.
Eppure c’è riuscito.
Nella partita più difficile, nel match che probabilmente ha fatto volar via tutte le speranze per lo scudetto.
Contro il Torino Hamsik ha siglato quel leggendario centesimo goal.
Forse lo ricorderà con un po’ di amarezza, come i suoi tifosi, che vedranno nel pareggio contro i granata la fine di un sogno.
Sicuramente però non è la fine del loro capitano.
Hamsik ha ancora tanto da dare a questo Napoli, che lo critica e lo ama.
Da sempre un leader silenzioso, corretto, che risponde ogni volta che viene interpellato.
Così come ogni capitano dovrebbe essere: tacitamente presente.
Uno dei primi a credere nel progetto di Sarri, pur sapendo di dover essere a volte sacrificato per un assetto più offensivo.
Marekiaro sembra restare nell’ombra ma i tifosi più attenti lo sanno che tutti i palloni che poi finiscono in area passano per i suoi piedi.
Così, a testa bassa, ha scalato la vetta dei 100 goal in carriera nel calcio italiano.
Forse il Napoli finirà la stagione senza scudetto, però potrà sempre vantarsi di un capitano come Marek Hamsik.
Federica Vitali