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Griezmann: i cinque momenti della leggenda del calcio francese

Antoine Griezmann dice addio alla Nazionale francese: ripercorriamo i cinque momenti che hanno marcato la sua carriera, da Euro 2016 ad Euro 2024

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Fonte: profilo ufficiale "X" di @brfootball (https://twitter.com/brfootball/status/1840719011937444122/photo/1)

“È con il cuore pieno di ricordi che chiudo questo capitolo della mia vita. Grazie per questa magnifica avventura tricolore e a presto.” 

È con queste parole che ha detto adieu alla Nazionale francese. Il lungo video postato sui social che ripercorre il suo percorso nei Bleus.  

In 10 anni, dal 2014 al 2024, Le petit diable ha collezionato 137 presenze, 44 goal e 30 assist totali, diventando il terzo giocare con più presenze dopo Thuram (142) e Lloris (145).

Nella bacheca dei ricordi anche il Mondiale 2018 e la Nations League (2021), oltre alle cocenti medaglie d’argento di Francia 2016 e Qatar 2022. 

Didier Deschamps, ct della Nazionale, ha commentato così:  

“Abbiamo avuto una lunga discussione su questo recentemente. Dal suo debutto nella squadra francese dieci anni fa, lui ed io abbiamo mantenuto un rapporto di fiducia e rapporti molto franchi. Non è mai facile tirare una linea sulla squadra francese, soprattutto quando l’abbiamo rappresentata così bene. Ci vuole coraggio, lucidità e onestà e ad Antoine, nella sua analisi, non ne sono mancati. È un suo merito: Antoine era e resterà un monumento del calcio francese, uno dei più grandi giocatori della sua storia”.   

Prepariamoci, allora, a rivivere i cinque momenti di Antoine Griezmann con la nazionale francese, quei momenti che hanno non solo definito la sua carriera, ma anche acceso la passione e l’orgoglio di un’intera nazione: 

  1. IL PRIMO GOAL: Dopo la “formazione” nelle Nazionali minori, arriva la grande occasione per il giovane Antoine, il promettente attaccante della Real Sociedad, classe ‘91. È il 27 gennaio 2014 e Didier Deschamps lo convoca contro i Paesi Bassi, titolare fino al ‘68. Dopo due presenze, segna il primo goal, in amichevole, contro il Paraguay (1 giugno). Appena sette giorni dopo, nell’amichevole contro la Jamaica, realizza la sua prima doppietta. Questi tre fortissimi lampi gli consentono la convocazione a Brasile 2014, senza andare mai in gol. 
  1. FRANCIA 2016: ASCESA E CADUTA: Dopo aver perso la Champions League con i colchoneros, Griezmann si prepara all’Europeo in casa. L’occasione di mostrarsi al pubblico di casa, per lui nato a Macon, e di riportare il trofeo a casa dopo 1984 e 2000. Domina l’intero percorso dei Bleus, nell’attacco con Giroud, diventando capocannoniere del torneo: 5 gol e 2 assist. In finale, però, deve fare i conti con il Portogallo (1-0).  
  1. 2018: DOPPIO COLPO: Accantonato il 2016, è il 2018 che consacra definitivamente, se non c’era già, Griezmann nell’Olimpo dei grandi. Dopo aver vinto con l’Atletico Madrid l’Europa League, riporta in Francia la Coppa del Mondo: 4 gol nel torneo e MVP della Finale contro la Croazia. 
  1. L’EREDITA’ DI PLATINI: Dalle delusioni maggiori ci si può sempre rialzarsi. È così che dopo l’uscita agli ottavi di Euro 2020, Griezmann eguaglia Michel Platini (42° goal) contro il Kazakistan (8-0) per le qualificazioni a Qatar 2022. 
  1. THE LAST: Gli ultimi anni, però, non sono ben degni di nota. Arretrato a mezz’ala non è più decisivo in campo e nei risultati: 2° posto a Qatar 2021 e semifinalista ad Euro 2024.  

Al di là di ciò, Antoine Griezmann ha segnato la storia calcistica della Francia.

Benjamin Pavard, difensore neroazzurro, ha parlato dell’addio di Griezmann all’Equipe: 

“Penso che possiamo tranquillamente dire che è uno dei più grandi giocatori nella storia della nostra nazionale. Griezmann è stato un leader completo: poteva parlare quando era necessario, quando la squadra ne aveva bisogno. E poi, soprattutto, c’è stato l’esempio che ha dato sul campo. Un giocatore che si è sempre impegnato, che ha sempre messo la squadra al di sopra di tutto e che ci faceva venire voglia di fare qualcosa di più in campo anche quando eravamo stanchi”.  

Javier Pastore, ex PSG Roma ha aggiunto:

“Tutti quelli che conoscono il calcio sanno che mettiamo prima Griezmann sul campo da gioco e poi gli mettiamo i giocatori attorno.”

E mentre si tenta di comprendere il motivo dietro alla decisione (si ipotizza la decisione di dare la fascia di capitano a Mbappé), non si può che dire: Au revoir, Griezmann. 

 

Rosaria Picale

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