Dopo aver segnato un gol pesantissimo che è valso la salvezza, Roberto Inglese saluta con parole piene di affetto il mondo gialloblu in cui ha vissuto per tre anni
Tre anni sono tanti nella vita di un ragazzo di ventisette. Tre anni a lottare, sudare, correre, sempre con quella maglia gialla e blu sulle spalle: tre anni che Roberto Inglese non potrà, né vorrà, mai dimenticare.
Le sue parole su Instagram sono semplici e concrete: a casa del Chievo, Roberto è diventato grande, ha imparato a muovere i suoi passi nella Serie A e a credere nei suoi mezzi; nel frattempo quella casa diventava anche sua, combattendo insieme ai suoi compagni per far sì che, ciascuna stagione, il Chievo potesse mantenere con onore la sua categoria. Cosa che è stata fatta: anche quest’anno, per quanto più difficile e più sudato degli altri. I tifosi hanno imparato a amare questo ragazzo smilzo, dal sorriso gentile, ribattezzandolo “Bobby English” in maniera simpatica e affettuosa.
Inglese ha un grazie per tutti: per Campedelli, per il mister che lo ha cresciuto, Rolando Maran , e soprattutto per la piazza clivense cui dedica parole commosse sull’ultima partita, in cui il “Bentegodi” lo ha abbracciato con un lungo applauso. Un calciatore che comincia un’ avventura nuova e più ambiziosa, ma che mai potrà scordare quel numero 45, indossato tutte le volte con determinazione, con la forza di chi sa che deve tirare fuori tutta la grinta possibile perché il suo è un percorso per diventare sempre più pronto, più maturo.
Lui, ragazzo del Sud, nel cuore del Nord è arrivato a casa: e il Chievo sarà sempre la sua casa. Parola di “Bobby English”.