Mentre durante la cerimonia del pallone d’oro Luka Modric veniva celebrato per aver spodestato dopo un decennio la coppia Messi-Ronaldo, al Gran Galà del Calcio AIC 2018 venivano premiati campioni non da meno, anzi. Gli oscar è noto come vengano assegnati ai miglior attori e nel calcio, come nel cinema, ci sono i protagonisti e le comparse. Alla prima categoria appartengono senza minimo dubbio due calciatori, anzi ex, ma che nell’immaginario comune verranno sempre ricordati con quell’appellativo: Andrea Pirlo e Francesco Totti.
I novanta minuti con i quali ogni settimana hanno accompagnato il pomeriggio o la sera calcistica dei loro tifosi sono innumerevoli, quasi paradossali per quantità e soprattutto qualità. Un’esperienza, poi, che li ha uniti irrimediabilmente fra loro e ai milioni di italiani che si sono trovati a tifare per i colori azzurri dell’Italia: il mondiale.
Dopo aver alzato insieme la coppa del mondo, ieri si sono ritrovati uniti sul palco della cerimonia per ricevere un premio celebrativo della propria carriera. La “maledetta” ed il “cucchiaio” hanno caratterizzato le loro partite – anche se ridurre a due sole giocate le perle alle quali ci hanno abituato sarebbe superfluo – tanto che quando si sono disputate le loro partite di addio al calcio, (quella di Pirlo organizzata dallo stesso al Meazza con tutti i suoi ex compagni lo scorso giugno e Roma-Genoa del 28 maggio 2017 per Totti) un senso di velata malinconia ha colpito tutti gli appassionati di questo sport.
I messaggi di stima reciproci in quei momenti non si erano fatti attendere ma ieri ad omaggiarli ancora sono stati concretamente terzi.
“Mi sarebbe piaciuto giocare con Andrea in squadra, è un giocatore diverso rispetto agli altri”.” Questo uno dei commenti a caldo dell’ex capitano giallorosso che ha anche aggiunto come se avessero condiviso la stessa maglia forse lui o lo stesso Pirlo avrebbero realizzato un numero maggiore di reti.
In merito alla decisione di appendere gli scarpini al chiodo l’ex Milan e Juventus è chiaro e diplomatico:“Noi abbiamo dato, meglio lasciar spazio agli altri”. Chissà che poi di questi altri un giorno non faranno parte proprio i loro figli che dai papà hanno ripreso la passione per il pallone.
Immancabile, però, un riferimento alla bandiere con la relativa, ironica, constatazione da parte di Totti di come: “C’è rimasto solo il manico”.
Per rimanere in tema di calcio, lo spirito scherzoso dell’attuale dirigente romanista non si è fatto attendere quando dopo aver confermato la supremazia dei fischietti italiani, ha sottolineato, in riferimento alla partita di domenica scorsa tra Roma ed Inter: “Rocchi ha vinto il premio per l’anno precedente”.
L’arbitro toscano ha vinto il premio come migliore nel suo ruolo nella passata stagione mentre; ad essere riconosciuto ed eletto come migliore giocatore in assoluto 2017/2018 è stato il capitano nerazzurro, Mauro Icardi.
Il centravanti argentino ha inoltre ha inoltre realizzato il gol considerato migliore contro la Samp e condiviso l’appartenenza alla formazione 11 top insieme a compagni attuali di squadra, connazionali e avversari….prossimi.
Alisson (migliore portiere stagionale) tra i pali, Cancelo, Koulibaly, Chiellini ed Alex Sandro in difesa, a centrocampo Nainggolan, Pjanic e Milinkovic-Savic con il tridente d’attacco formato da Dybala, Immobile ed Icardi; allenatore: Massimiliano Allegri.
Tra i riconoscimenti assegnati nel corso della cena anche quello alla calciatrice Alia Guagni, della squadra femminile viola, alla Juventus quello di migliore squadra italiana e a Tonali del Brescia per essere stato scelto come migliore giovane della Serie B.
Premi e riconoscimenti, però, non hanno rappresentato il momento più emozionante della serata che si è vissuto intorno alle 23.00 quando sul led è stato trasmesso un ricordo di Davide Astori, scomparso proprio alla vigilia di un match dello scorso campionato e presente costantemente nel ricordo di tutti.
Chiara Vernini