Il calcio italiano non è più lo stesso, c’è chi rimpiange i grandi campioni di un tempo, chi lo spettacolo, chi la tecnica, chi i grandi investitori italiani; insomma, come da quadretto nostrano, la malinconia del Bel Paese investe pure lo sport più amato dagli italiani.
Per qualsivoglia ragione è un dato, purtroppo, inconfutabile l’allarmante calo di qualità di cui gode il calcio italiano e il suo precipitare verso la mediocrità è uno dei fardelli che l’italiano contemporaneo stenta a digerire. Il predominio spagnolo e inglese nel panorama calcistico, dettato da una superiorità non trascurabile, demarcato, quasi a strido, nella finale di Milano, animata da un derby dai colori iberici, ne è un chiaro palesamento.
A quanto pare, però, il calcio italiano sforna ancora talenti allettanti e nel prologo di una stagione di calciomercato più calda che mai, i riflettori sono puntati non soltanto sui giocatori. La penisola sforna talenti e da consuetudine questi sfuggono; o meglio, l’Italia non li apprezza e l’alternativa è cercare fortuna altrove. Se quell’altrove è l’Inghilterra, lo chapeau è d’obbligo. Terra di antichi re e spade incastonate, calici sacri e mostri lacustri, l’Inghilterra patria del calcio che conta, costellato da investitori di un certo calibro, diritti TV, sponsor da miliardi di euro, fatturati stellari, è il Paese delle Meraviglie.
E se il Paese delle Meraviglie, poi, dovesse coronare i sogni, probabilmente questa fuga di cervelli non è mai stata più redditizia, almeno sul piano personale.
Re Claudio d’Inghilterra Se le parole chiavi sono Favola, Inghilterra e Calcio, Claudio Ranieri è il nome che esprime al meglio il concetto. Sfortunato a Roma, snobbato all’Inter, svilito dal popolo italiano, con umiltà, passione e pazienza ha firmato, dopo averla scritta per intero, pagina per pagina, una delle storie più appaganti, incantevoli e affascinanti del calcio Europeo contemporaneo. Prendendo in mano le redini del gioco, tra sguardi increduli e poco ottimisti, ha portato sui tetti di Buckingham Palace chi, per forza di cose, aveva camminato tra i bassifondi d’Inghilterra, conquistando per la prima volta nella storia del Leicester il titolo e la qualificazione in Champions League.
Walter in cerca di riscatto Un’altra delusione dell’Inter o per l’Inter, dipende dai punti di vista, è Walter Mazzarri, il quale, dopo un anno e mezzo sulla panca nerazzurra, è stato sostituito da Roberto Mancini nel novembre 2014. Da allora, concedendosi un po’ di tempo per riflettere – come affermato dallo stesso – ha rifiutato le offerte propostegli, aspettando, il momento propizio per tornare sul campo a pieno ritmo. La fine del “periodo di pausa” è arrivata con la richiesta del Watford e, visto l’inglese rispolverato, vista la compatibilità del progetto societario e calcistico con le idee del tecnico, il connubio è fatto: anche Mazzarri approderà in Premier.
Guidolin il Salvatore Un’ancora di salvezza affidabile e salda, potrebbe essere definito così Francesco Guidolin che, dopo aver salvato, appunto, lo Swansea dall’incubo retrocessione, vinto contro Arsenal e Liverpool, collezionato 21 punti in 13 partite viene premiato con un contratto fino al 2018. Entusiasta del lavoro svolto da Guidolin, il presidente gli affida ancora una volta la squadra per altri due anni; quale miglior modo per ringraziarlo del modo in cui ha accettato la sfida, per niente facile, di mettersi al timone nel periodo di totale naufragio?!?
Di Matteo l’audace: Fresca come la brezza mattutina è arrivata poco più di 24 ore fa la notizia secondo la quale Roberto Di Matteo sarà il nuovo tecnico dell’Aston Villa che, dopo 28 anni, è retrocesso in Championship. A Di Matteo è stato affidato il compito di riportare la squadra in Premier e la qualificazione in Champions entro cinque anni. Dopo l’esperienza in Germania allo Schalke 04., con audacia torna in Inghilterra per una nuova sfida.
Il Conte Blu: Ultimo ma non per importanza, Antonio Conte, attualmente impegnato per l’imminente inizio degli Europei, è a tutti gli effetti il tecnico del Chelsea. Niente di nuovo dicendo che l’ex tecnico bianconero non proseguirà l’avventura alla guida della Nazionale italiana con il concludersi del torneo e che il suo futuro, ormai certo, è in Premier.
Sempre più italiana, quindi, questa Premier che, abbatte tutti i record di presenze italiane superando addirittura le percentuali del 2010.
Egle Patanè