Giuseppe Marotta alla guida dell’Inter: cioè l’uomo giusto al posto giusto.
Dal presunto “no” a Cristiano Ronaldo all’uscita dalla Juventus, Marotta oggi come Amministratore delegato dell’Inter ha risolto il Rebus del successo della squadra di Milano.
Inizia la carriera nel calcio militando nel Varese squadra della città Natale.
Ha solo 19 anni ed è già responsabile del settore giovanile.
Nel 2002 al 2010 arriva alla Sampdoria, dopo aver riorganizzato la società blucerchiata, ottiene la promozione in Serie A.
Dal Real Madrid fa arrivare Antonio Cassano e successivamente Antonio Pazzini dalla Fiorentina; nel 2004 assume l’incarico di Amministratore Delegato.
Nel 2010 Marotta ufficializza le dimissioni dal club ligure, dopo aver ottenuto il piazzamento in Champions League.
Il dirigente varesotto è pronto a fare il grande passo cioè entrare in un top club: la Juventus.
La proposta arriva nel 2010. La Juventus lo assume come Direttore Generale.
Il 27 ottobre entra nel Consiglio di Amministrazione del club e viene nominato Amministratore Delegato.
Sono anni ricchi di soddisfazioni, come prima operazione porta Andrea Barzagli in bianconero tra gli investimenti maggiormente azzeccati, tra le acquisizioni: Arturo Vidal, Paul Pogba e Carlos Tevez.
Marotta collabora con Antonio Conte e Massimiliano Allegri, insieme il club tornerà al prestigio perso durante il lustro post calciopoli.
La collaborazione con il club di Torino finisce nel 2018 con l’arrivo di Ronaldo a Torino.
Non è chiara la motivazione dell’uscita di scena così repentina dal club torinese, ma è probabile che l’uomo cercasse una maggiore autonomia nel poter esporre le sue idee, e la trova all’Inter.
Per costruire una squadra “scudetto” Marotta – in collaborazione con il club di Milano – mette alla porta Icardi, Perisic e Nainggolan, chiude con Spalletti e fa arrivare l’allenatore che già aveva deciso di essere dell’Inter: Antonio Conte.
E questo è l’inizio del grande successo di Giuseppe Marotta, che peraltro ha il pregio di tenere il club in piedi nonostante la proprietà poco presente poiché all’estero.
Marotta asseconda Antonio Conte cercando di soddisfare tutti i suoi desideri.
E oggi finalmente il sogno per l’amministratore delegato e l’allenatore più forte d’Italia è diventato realtà, l’aver riportato il tricolore a Milano.
Marotta avvisa la Juventus che non si fermerà qui, per lui è l’inizio di un ciclo dominante sotto la sua guida, che vorrà far durare il più possibile.
Il dirigente nerazzurro ha confermato ancora una volta le sue capacità, pur muovendosi dietro le quinte Marotta resta una pedina importantissima in questo Tricolore interista.
Cinzia Fresia