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Giulia Verrino, il pallone come miglior amico

La calciatrice Giulia Verrino si racconta sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo.

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Giulia Verrino e quell’amico chiamato pallone.

Giulia Verrino
classe 2004, di ruolo attaccante, Giulia ha trascinato la sua squadra verso una storica promozione

Lo scorso mese di Giugno il Catanzaro Calcio Femminile ha raggiunto un traguardo storico: la promozione in Serie C.

Un obiettivo raggiunto nonostante i tanti ostacoli che ruotano intorno al movimento in una cittadina del Sud. 

Un traguardo sognato e realizzato nonostante le strutture pressoché inesistenti.

Un rivincita nonostante una mentalità ancorata ad antichi retaggi culturali. 

Il Catanzaro Calcio Femminile c’è, esiste e vuole essere – per tutte – una concreta bellissima realtà.

Un’impresa che ha le sue radici in una squadra di giovani ragazze forti e determinate, fra queste Giulia Verrino.

Talento cristallino, Giulia ha trascinato la sua squadra a suon di gol domenica dopo domenica, fino alla vittoria finale.

Del Piero e Neymar i due idoli di Giulia Verrino

Classe 2004, Giulia Verrino è un’attaccante cresciuta con il mito di Alessandro Del Piero e che sogna di diventare una Neymar in… tacchetti a spillo.

Ciao Giulia e benvenuta sulle pagine di Gol di Tacco Aspillo! Se ti chiedessi cosa rappresenta il pallone per Giulia .. cosa mi risponderesti?

Una sola parola un amico. Il mio migliore amico. Penso che senza di lui non saprei come fare, l’estate soprattutto sono sempre con il pallone nei piedi!

Com’è nata questa forte passione per il calcio?

Grazie a mio fratello. Da piccoli mi chiedeva ogni giorno di giocare     con lui e pian piano mi è iniziato a piacere davvero tanto! Contemporaneamente ho iniziato a guardare le partite della Juventus e mi sono appassionata ad Alessandro Del Piero.

Ti è capitato di essere vittima di pregiudizi in quanto donna?

 Ho avuto molte critiche e molti pregiudizi, ma devo dire che non mi hanno mai fatta “inciampare” nel corso della mia vita calcistica, perché pensavo solo a distinguermi e a divertirmi in ciò che mi piaceva fare.

Il ricordo più bello di Giulia calciatrice?

Un momento che ricordo con grande piacere è stato quando durante un torneo tenutosi a Catanzaro dove partecipavano 200 ragazzi, ho vinto il premio come migliore “giocatore”. Fra l’altro giocavo nel ruolo di portiere e avevo subito solo 2 gol su 10 partite, facendo vincere la mia squadra nonostante la mia altezza in confronto alla porta!

Come hai affrontato invece i momenti più difficili quando hai deciso di intraprendere questa professione?

Per fortuna ho avuto pochissimi momenti difficili, non me ne è fregato mai nulla delle voci, la mia felicità è la cosa più importante.

Come saprai la nostra è una redazione esclusivamente femminile e stiamo cercando di dare il risalto che merita al movimento: che voto dai oggi ai media, credi siamo sulla strada giusta o c’è ancora tanto da fare?

Finalmente noi donne stiamo riuscendo a ottenere  il riconoscimento che da sempre meritiamo in ogni campo. I media e i movimenti femministi sono riusciti a farci ottenere il giusto valore e sono contenta che il calcio femminile stia prendendo sempre più piede e non è più considerato come uno sport esclusivamente maschile.

Com’è visto il calcio femminile in Calabria?

Purtroppo chi ha la possibilità va via da qui, non c’è davvero nulla che ti possa aiutare. Ho notato una forte discrepanza fra Nord e Sud.

 Che consigli daresti alle bambine che vorrebbero avvicinarsi a questo Sport?

Penso che la passione sia veramente innata e se c’è qualche bambina appassionata le consiglierei di crederci sempre, allenarsi e metterci tanto spirito di sacrificio e forza di volontà.

Sono saliti alla ribalta purtroppo molte storie di papà di piccoli calciatori che non volevano che i figli giocassero con le bambine… mettiamo di trovarti davanti a uno di questi… cosa gli diresti?

Direi che lo Sport unisce e non divide, e poi anche di andare ad aggiornarsi visto che la Nazionale femminile è arrivata più in alto della maschile!

Il calcio non è uno Sport per signorine, la leggiamo come una litania…. perché invece il calcio è anche donna?

Perché lo Sport è di tutti e non c’è differenza tra donna e uomo,  le regole sono le stesse e il calcio poi  è bellissimo giocato da tutti!

I sogni di Giulia…

Sogno di vestire la maglia della azionale e portare in alto la coppa del mondo. Divertendomi e confrontandomi con le migliori giocatrici del mondo.

Giulia Verrino con la maglia della Nazionale Under 15 femminile

Un calciatore al quale ti ispiri?

Neymar per la sua grinta e il suo stile di gioco, dribbling, giochetti. Amo il suo stile, spero di diventare come lui nella versione femminile!

 Per finire… Come la nostra società, iniziando da chi occupa i gradini più alti, dovrebbe e potrebbe muoversi per avvicinare tutte le persone bambini, bambine, disabili allo Sport?

Penso sia importante accorciare le distanze che mentalmente ci  separano da chi viene considerato “diverso”, rendendo tutti partecipi in egual misura. Siamo tutti uguali anche se a volte ce ne dimentichiamo.

 

 

Giusy Genovese

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