Giovanni Di Lorenzo, terzino del Napoli e della Nazionale, è uno degli esempi più riusciti di giocatore dotato di volontà e determinazione.
Ottimo per il gioco del CT Roberto Mancini, è uno dei protagonisti di Euro 2020
In questa edizione degli Europei, la Nazionale italiana, guidata da Roberto Mancini, ha finora dimostrato un buon gioco, grande comunione di intenti e solidità.
Un gruppo compatto, che sta dimostrando, partita dopo partita, di essere stato molto ben assortito dal CT, forgiato sia caratterialmente che sul piano del gioco.
Il percorso degli Azzurri, qualificatisi alla semifinale che verrà disputata il 6 luglio e che li vedrà contrapposti alle “Furie rosse”, quella Spagna che proprio nell’estate del 2012 soffiò all’Italia la coppa in una finale in cui gli azzurri di allora ne uscirono con le ossa rotte.
La storia, qualche anno dopo, pare cambiata.
La compagine manciniana è matura, concreta, ben concertata, che da spazio ai singoli e alle loro capacità ed estro.
Uno degli esempi più azzeccati del gioco di Mancini è senza dubbio quello di Giovanni Di Lorenzo, professione terzino in forza al Napoli e elemento importante della barriera difensiva della Nazionale.
Nato attaccante, il quasi ventottenne toscano è, nella società partenopea, elemento infaticabile e volenteroso, così come sta dimostrando gli stessi aspetti durante l’Europeo.
Tecnicamente è dotato di una buona resistenza, coniugata ad una notevole forza fisica. Si propone spesso in fase offensiva sulla fascia di sua competenza. Inoltre è abile nel gioco aereo e sui calci piazzati, sia in fase difensiva che in fase offensiva.
Un classico esempio di giocatore che fatica, “pedala”, gioca per la squadra senza risparmiarsi, correndo, se necessario, anche per tutta la durata dell’incontro.
👋🏻 Ciao, Giovanni #DiLorenzo!
Quante ne sai sul #Belgio❓ #BelgioItalia #BELITA#Nazionale 🇮🇹 #Azzurri #VivoAzzurro#ITA #EURO2020 pic.twitter.com/MfguFiuFYS— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) July 1, 2021
Roberto Mancini non lo ha subito, per così dire, “svelato”, ma attualmente rappresenta una pedina importante nel suo gioco, nel reparto difensivo insieme agli intramontabili Bonucci e Chiellini e, almeno fino alla partita contro il Belgio, allo sfortunato Leonardo Spinazzola.
Nel quarto di finale contro l’ostico Belgio appunto, ha dimostrato grande fermezza, nonostante sia stato l’involontario protagonista dell’episodio che ha letteralmente regalato al Belgio il calcio di rigore che gli ha consentito di accorciare le distanze, dopo il doppio vantaggio ad opera di Barella e Insigne.
Il fallo sull’attaccante belga Doku, sul quale l’arbitro è stato, a ragion del vero, troppo generoso con i Diavoli rossi, gli è valso una non alta valutazione di Di Lorenzo da parte anche di molti siti che si occupano di calcio giocato e di calciomercato.
Questo non rappresenta certo una nota di demerito per il giocatore, che, prima dell’incontro degli ottavi di finale contro l’Austria, ha ringraziato la società partenopea per la quale gioca, per averlo bene messo in mostra e dato di fatto, la possibilità di essere convocato in Nazionale per disputare la prestigiosa competizione europea.
Ad oggi restano due partite ancora da giocare in questo torneo, per conquistare un titolo che all’Italia manca da più di cinquant’anni.
I tifosi tutti, e un’intera nazione, sperano di poterle giocare entrambe, di non fermarsi all’ultimo miglio.
Non ci sono dubbi che nell’immediato incontro contro la compagine iberica, anche il n. 23 azzurro non si risparmierà e la difesa a quattro del Mancio sarà a mo’ di muraglia.
C’è in gioco la finale degli Europei, nessuno vuole farsela sfuggire.
Simona Cannaò