“Lui era la Juve”.
Così disse anni fa Alessandro del Piero, sintetizzando alla perfezione l’amore incondizionato che l’Avvocato, come solitamente veniva chiamato, aveva per la sua Vecchia Signora.
Un volto, un carisma, una storia che hanno segnato un’epoca.
Un nome legato indissolubilmente a Torino, alla Fiat, alla Juventus ma che è stato anche emblema dell’imprenditoria italiana nel mondo.
Indimenticabile nei suoi tratti più caratteristici, a partire dal suo stile iconico con l’orologio sopra il polsino e le scarpe scamosciate…
Nato a Torino il 12 marzo 1921, ci ha lasciato il 24 gennaio 2003.
Figlio di Edoardo Agnelli e della principessa Virginia Bourbon del Monte, era il secondo dei sette figli.
Sposò a Strasburgo, nel castello di Osthoffen, Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto: ebbe due figli, Edoardo e Margherita. Il primo si è suicidato nel 2000, la seconda è madre degli Elkann.
Marella, donna perfetta per essere la moglie di un uomo del calibro di Gianni Agnelli
Frequentò in pieno fascismo il Liceo classico “Massimo d’Azeglio”, dove consegue la licenza liceale nel 1938.
Durante la guerra, arruolato in un reggimento di carristi, fu inviato sul fronte russo e poi su quello nord-africano ma riuscì comunque a concludere gli studi in giurisprudenza entro il 1943.
Terminata la seconda guerra mondiale, a 25 anni divenne presidente della RIV, società di produzione di cuscinetti a sfere fondata da Roberto Incerti e dal nonno.
Venne poi eletto sindaco di Villar Perosa, il paese ove la famiglia risiedeva d’estate e che poi , negli anni a seguire, divenne luogo di iniziazione delle stagioni juventine.
Già, perchè nel 1947 Gianni Agnelli divenne presidente della Juventus, la squadra di calcio che il padre Edoardo aveva presieduto a partire dal 1923 e che sarà uno dei suoi grandi amori per tutta la vita. Perchè la Juventus è legata a doppio filo alle vicende della famiglia dando origine a quel che è definito stile Juventus, che prevede eleganza, professionalità e mentalità vincente.
Parallelamente portava avanti frequentazioni dei luoghi più mondani d’Europa, insieme alle persone più famose del jet-set internazionale.
Nel 1959 divenne presidente dell’Istituto Finanziario Industriale (IFI), una società finanziaria pura che era una delle casseforti di famiglia e che assieme all’IFIL, altra cassaforte di famiglia, controllava la Fiat. Diventò inoltre Amministratore Delegato della stessa Fiat nel 1963. Ma fu solo nel 1966 che ne prese il comando che consolidò nel 1987 costituendo la Società in accomandita per azioni Giovanni Agnelli, nella quale confluiscono le partecipazioni degli ormai numerosissimi componenti della famiglia.
Imprenditore dal carattere forte e capace di mediazioni, l’Avvocato è rimasto nel cuore dei tifosi bianconeri per il suo carisma di presidente (dal 1947 al 1954, poi Onorario sino al 1994), molto fiducioso e stimolante soprattutto verso i suoi giocatori ai quali ogni tanto faceva battute sagaci e critiche ma sempre propositive.
Rimangono leggendarie le telefonate alle sei del mattino soprattutto quelle quotidiane a Giampiero Boniperti, per parlare di calcio e di sistemi ma anche delle cose del mondo; rimangono nella mente l’ammirazione per i “suoi” campioni, in particolare per Del Piero, che aveva ribattezzato “Il Pinturicchio” e per Michel Platini:
“L’Avvocato sapeva ascoltare – ha detto Le Roi – anzi direi che soprattutto ascoltava; aveva molta sensibilità, da lui ho imparato la libertà di fare, di pensare, soprattutto di pensare di poter fare quello che ti piace nella vita”.
Una mentalità positiva e vincente, insomma, che continua a essere uno dei capisaldi della squadra torinese.
Rimangono celebri le sue tante frasi dedicate alla Juventus, come quesa con la quale chiudiamo:
“La Juve è per me l’amore di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore”.
Perchè se pensi alla Juventus non puoi non pensare a Gianni Agnelli, una delle colonne nella storia del club, conosciuto come l’Avvocato ma di fatto il primo GRANDE tifoso della maglia bianconera.