Gianluca Zambrotta è da sempre definito uno dei migliori terzini della sua generazione. Con le sue giocate ha guidato insieme ai compagni la cavalcata ai Mondiali del 2006.
Zambrotta nasce a Como e nonostante la fama e il successo non ha mai dimenticato la terra natale in cui ha iniziato a giocare a calcio.
Alla sua Como ha regalato un centro sportivo o un nuovo campo in erba sintetica in quello stesso oratorio in cui lui calciava i primi palloni. Prima lì c’era solo sterrato.
Un campione dal cuore d’oro che proprio nel Como ha mosso i primi passi per poi essere lanciato nel calcio dei grandi.
Resta comunque legato al club comasco da anni nel ruolo di presidente onorario.
Il suo esordio in Serie A avviene con il Bari con cui disputerà due stagioni ricche di soddisfazioni che gli varranno la convocazione in nazionale.
La cosa divertente? All’epoca Zambrotta veniva adoperato come attaccante o esterno di centrocampo.
Il suo boom da giocatore avviene grazie a Marcello Lippi che lo chiama a giocare nella Juventus e lo adatta nel ruolo di terzino sinistro.
Con i bianconeri condivide annate gloriose e riceve addirittura la candidatura al Pallone d’Oro; alla fine se lo aggiudica il compagno di squadra Nedved.
Con lo scandalo di Calciopoli e gli scudetti revocati, sono molti i giocatori che lasciano la Vecchia Signora: subito dopo i Mondiali Zambrotta firma con il Barcellona.
Molto duttile e capace di giocare con entrambi i piedi, ha cambiato senza problemi il suo ruolo da terzino sinistro a terzino destro una volta arrivato in Catalogna.
Il richiamo dell’Italia però è troppo forte e nel 2008 è un giocatore del Milan, ultimo club con cui gioca ai massimi livelli. La sua ultima avventura è con il Chiasso, squadra svizzera, ma dentro di lui si fa già strada la voglia di allenare.
Prende il patentino da allenatore a Coverciano e fino al 2017 fa diverse esperienza in panchina, l’ultima al fianco di Fabio Capello in Cina.
Ma il posto di Zambrotta è tra la gente, tra i tifosi che l’hanno acclamato sugli spalti, ecco perché è facile ritrovarlo come opinionista per numerose emittenti televisive.
Vederlo commentare insieme a Marco Materazzi l’ascesa degli Azzurri agli ultimi Europei è stato un momento dolcemente nostalgico per tutti gli italiani.
Del resto lui è uno che l’Italia l’ha sempre fatta sognare.
Tra i protagonisti indiscussi di Germania 2006, Zambrotta siglò la rete d’apertura per l’Italia durante il torneo.
Viene addirittura inserito nell‘All-Star Team alla fine della competizione, a sottolineare il suo grande contributo tattico.
Zambrotta aveva maturato una grande esperienza in maglia azzurra: oltre a Lippi, che conosceva bene dai tempi della Juve, fu sotto la guida prima di Zoff e poi di Trapattoni.
Gioca titolare con l’Italia fino al 2010 e ne diventa il capitano, salutandola poco dopo il disastro ai Mondiali del Sudafrica.
Federica Vitali