Giampaolo e la sua Samp formato europeo

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Non è tanto la vittoria in se ad aver impressionato quanti hanno assistito alla gara fra Sampdoria e Milan vinta dai blucerchiati 2 a 0 ma il come questa sia maturata: con un gioco perfetto dei padroni di casa contrapposti ad una squadra confusa e quasi remissiva.

Si perché se la partita l’ avesse guardata un profano di calcio, uno che non conosce le differenze economiche fra le due formazioni schierate, questo avrebbe di sicuro pensato che la big fosse la squadra di casa che ospitava una timida provinciale. Ed invece le cifre parlano chiaro: 331 milioni è il valore della rosa rossonera contro i 94 di quella sampdoriana; 230 milioni è l’ultimo mercato in entrata dei milanisti contro i circa 40 di quelli della Samp.

Il Milan alla vigilia faceva paura, la Samp, ancora imbattuta, arrivava dallo scialbo 0 a 0 contro il Verona, però l’ abile stratega Giampaolo aveva studiato tutto a tavolino, predisponendo i suoi in modo da rendere difficoltosa la ripartenza bassa chiedendo sacrificio e abnegazione al tridente d’attacco Ramirez, Quagliarella e Zapata. I tre, infatti hanno risposto alla perfezione a quanto chiesto loro dal tecnico, chiudendo tutte le linee possibili di passaggio alla difesa a tre rossonera che fa capo a capitan Bonucci pressando per tutti i 90 minuti.

Impeccabile poi la gara degli esterni bassi Beresynski e Strinic; se il secondo si conferma essere un ottimo terzino che spinge e pressa per tutta la gara facendo ripartire anche l’azione del rigore giustamente negato dal VAR, il primo è stato proprio scelto da Giampaolo nel ballottaggio con Sala per contrastare il mancino Rodriguez. Il giocatore, sentendosi addosso la fiducia del tecnico ha offerto una prestazione di sostanza e grinta, sopperendo a qualche imprecisione con coraggio e voglia di fare. L’allenatore ha poi fatto esordire dall’inizio il suo giovane Ferrari al posto di capitan Regini affaticato dopo Verona, venendo ripagato con una bella prestazione del giocatore autore di una provvidenziale chiusura su Kalinic verso la fine.

Come in una partita di scacchi il tecnico nato in Svizzera, ha giocato al meglio le sue pedine disponendole in maniera perfetta sul campo da gioco; ogni pedina sapeva a memoria dove andare senza mai improvvisare ritrovando l’ intensità di gioco mancata a tratti contro Toro e Verona.

Inoltre la Sampdoria, dopo sei giornate -di cui cinque giocate in attesa del recupero contro la Roma- è una delle squadre con la migliore difesa insieme a Juve, Napoli ed Inter, frutto di un lavoro collettivo ottimo e, soprattutto, di un gruppo che segue quanto chiesto dal suo condottiero. Giampaolo, dal canto suo, ha trovato i giusti interpreti per il suo tipo di gioco ordinato e preciso.

Insomma, dopo un mercato in uscita doloroso con le partenze di Skriniar, Muriel, Schick e Bruno Fernandez fra tutte, la squadra genovese si ritrova ad avere cinque punti in più rispetto allo scorso anno con un gruppo che appare più coeso ed incisivo. Ora però la squadra tornerà, a detta proprio del tecnico, a lavorare testa bassa in attesa della gara contro l’Udinese, perché, ogni partita ha storia a sé.

Claudia Carrega