Nella sfida scudetto tra Brescia e Juve scenderanno in campo anche le attaccanti più prolifiche del campionato di Serie A femminile
Tra pochi giorni conosceremo chi tra Brescia e Juventus si aggiudicherà il titolo di Campionesse d’Italia. In 22 giornate, 20 vittorie e due sconfitte a testa; pari anche il computo degli scontri diretti: per come è andato il campionato, è giusto che finisca così, una contro l’altra a giocarsi tutto negli ultimi 90 minuti.
Brescia contro Juventus, ma anche due bomber a confronto, Valentina Giacinti e Barbara Bonansea. In 22 giornate, la numero 19 delle rondinelle ha messo a segno 21 reti mentre l’attaccante bianconera 19. Una bomber puro con “l’ossessione del gol”, l’altra più un’esterno offensivo che ama sfruttare la corsa e il cambio di passo mandando in rete le compagne.
VALENTINA GIACINTI – “Mi sono innamorata prestissimo del calcio. Andavo a vedere mio padre che giocava. Quando mi regalavano le bambole, io staccavo la testa e ci giocavo a pallone” – Attaccante classe ’94, nata a Bergamo, cresce nelle fila dell’Atalanta e con le bergamasche, nel 2010, fa il suo esordio in Serie A. Se con le nerazzurre cresce calcisticamente, a Napoli cresce umanamente vivendo per la prima volta lontano da casa: “A Napoli è stato il mio trampolino, la mia prima esperienza fuori casa, le mie prime responsabilità. Oltre al calcio ho potuto vedere una città bellissima e persone fantastiche” ci aveva detto in un’intervista. Dopo una stagione in azzurro vive una grossa esperienza lontana dallo Stivale: è il 2013 quando Valentina è girata in prestito al Seattle, negli Usa, giocando nella Women’s premier league soccer “ In America ho potuto vedere con i miei occhi il vero calcio femminile, quando vedevo gli stadi pieni mi emozionavo. E’ un altro mondo. La differenza tra noi è abissale, c’è professionismo e le ragazze possono fare solo quello nella vita” . Dopo la formante esperienza estera torna in Italia più forte e con la maglia del Mozzanica si consacra: in quattro stagioni colleziona 96 presenze e realizza 86 gol; nella stagione 2015/16, con 36 marcature conquista il titolo di capocannoniere della Serie A. Il suo fiuto per il gol e i suo talento non passano inosservati e, nel 2015, dopo la trafila nelle giovanili, arriva la chiamata di Cabrini a vestire la maglia della Nazionale maggiore. E’ l’estate del 2017 quando il Brescia punta su di lei.
La chiamano Panzer e non perché fisicamente sia un carrarmato ma perchè la porta la vede e la “sfonda”: oltre 100 reti in carriera … Sì, gli assist “ma dipende che assist – dice Valentina – il gol dà più soddisfazione e poi ci penso tutta la settimana” … Valentina sognava una vita all’insegna del gol e c’è riuscita!
BARBARA BONANSEA – “Ho cominciato con mio papà e mio fratello che giocavano a calcio, poi nella squadra del paese” – Attaccante, classe ’91, da bambina, non sapeva neanche che ci fossero squadre femminili, ma ha sempre voluto giocare a calcio. Nata a Pinerolo, in provincia di Torino, inizia a fare la calciatrice nelle giovanili della squadra granata con la quale fa il suo esordio, nel maggio 2007, in Coppa Italia e subito si presenta andando in gol. La stagione successiva esordisce anche in Supercoppa, prima di debuttare il 15 settembre 2007 in Serie A. La sua prima rete in campionato arriva il 22 novembre 2008 e, dopo cinque stagioni segna complessivamente 38 reti su 127 presenze. E’ il 2012, la vita di Barbara cambia. Viene acquistata dal Brescia e riceve la chiamata della Nazionale maggiore. Barbara diventa una Leonessa e vince due scudetti, due Coppa Italia, tre Supercoppa italiana e, nel 2016 viene eletta dall’AIC Calciatrice dell’Anno. Dopo cinque stagioni in cui ha modo di calcare anche i campi della Champions League di categoria, nell’estate del 2017, arriva la chiamata del cuore per una juventina doc: lascia Brescia e accetta la sfida delle JWomen.
Fisico apparentemente esile e fragile ma con qualità atletiche non usuali: Barbara è veloce e ha cambio di passo, per questo ama molto giocare sulla fascia. A Brescia con il modulo 3-5-2, ha scoperto di avere capacità e propensione anche a difendere, senza mai perdere il suo fiuto per il gol. “Cosa mi chiede in campo Rita Guarino? Semplicemente di fare l’attaccante! Lei mi vede in una posizione avanzata, anche se ormai, in maniera automatica, sono abituata a ripiegare molto per aiutare la squadra. Cerco di captare tutto quello che mi trasmette perché lei era, e vive tuttora il calcio, da punta, quindi può darmi tanti consigli preziosi per migliorarmi. Facendo assist e gol sto tornando ad essere una vera e propria attaccante, dopo aver giocato a Brescia da quinta di centrocampo”.
Nello spareggio scudetto, le due compagne di Nazionale, ognuna con le proprie caratteristiche, saranno l’una contro l’altra, e proveranno a conquistare il titolo. Chi delle due vincerà?
Caterina Autiero
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