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Genoa, il nuovo sprint deve arrivare con Andreazzoli

Il salto di qualità e la rinascita del Genoa cominciano dall'allenatore: è stato scelto Andreazzoli, immenso lavoratore che ama il bel gioco, con tanta esperienza maturata alle spalle di grandi coach della Serie A

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Il Genoa riparte da Aureliano Andreazzoli, che durante la sua breve carriera da giocatore aveva iniziato proprio dalle giovanili rossoblù.

L’ultima stagione è stata pesante per il club di Genova, salvato in extremis dalla retrocessione solo grazie alle vittorie negli scontri diretti.

Il nuovo tecnico dei grifoni è un allenatore che conosce bene lo spirito di sacrificio e si è trovato già diverse volte in situazioni bollenti, come quella dell’Empoli dell’anno scorso. Un allenatore pragmatico, per cui ha speso belle parole anche il maestro Arrigo Sacchi; non un pugno di ferro ma un uomo che ama il pallone e il bel gioco.

Nel suo staff Andreazzoli ha portato gente come Muzzi e Marco Rossi, simboli del calcio italiano che conoscono bene i meccanismi di un club come il Genoa. Al momento il tecnico è molto coinvolto nel calciomercato, che dovrà consentire ai rossoblù di compiere un netto salto di qualità. Il colpo del momento sembra essere Pinamonti ma Andreazzoli rimarca: “Valore aggiunto ma non c’è solo lui”.

Andreazzoli Genoa
Foto: Genoa CFC Tanopress

Aureliano Andreazzoli infatti è un allenatore che sa valorizzare al meglio i talenti individuali delle sue squadre. I suoi moduli preferiti sono quelli con la difesa a quattro che poi gli permettono di giocare con attacco e centrocampo; in base alle possibilità offensive del Genoa verrà chiamato a scegliere tra 4-2-3-1 o 4-3-1-2.
Un gioco che si trascina dietro qualche residuo di calcio spagnolo, con la predilezione per il possesso palla.

Un coach lavoratore, che ha iniziato ad allenare da club della Seconda Categoria fino al 2003 dopo aver chiuso rapidamente una carriera da giocatore destinata a non decollare. Le panchine tra Serie C1, Serie C2  e Serie D non gli regalano tante soddisfazioni, tra esoneri precoci e salvezze ai play-out. Il salto di qualità glielo fa fare Luciano Spalletti, con cui ha condiviso il percorso da allenatore a Coverciano. Il nuovo allenatore dell’Udinese infatti ha deciso che sarà lui il suo collaboratore tecnico, ruolo caro ad Andreazzoli anche in futuro in club diversi.

Foto: CalcioMercato.com

Il palcoscenico si amplia quando il suo lavoro si sposta alla Roma, dove una giocata di Taddei prende addirittura il suo nome. Il rapporto con i giallorossi resta anche dopo l’addio di Spalletti e l’esperienza di Andreazzoli matura seguendo allenatori del calibro di Montella, Luis Enrique e Zeman, fino a guidare egli stesso la squadra temporaneamente – riesce perfino a battere la Juventus – in attesa dell’approdo di Rudi Garcia. Sono anni di grandi rivoluzioni, di sogni e di delusioni per la Roma e Andreazzoli ha la fortuna di viverli da vicino.

Alla fine del 2017 però è giunta l’ora di prendere in mano gli strumenti raccolti negli anni e di iniziare a vivere la propria carriera da allenatore solista. Così Andreazzoli approda all’Empoli e conquista una grande promozione in Serie A, dove però non sono tutte rose e fiori. L’impatto con il grande calcio si fa sentire e il club toscano è costretto alla retrocessione. Celebri le immagini di Andreazzoli in lacrime nell’ultima conferenza stampa ma l’Empoli, che l’aveva richiamato dopo l’esonero, non aveva intenzione di mandarlo via.

E’ proprio l’allenatore a sciogliere il contratto per poter firmare con il Genoa un contratto biennale e lavorare ad un’altra rivoluzione per far tornare in alto i grifoni.

Federica Vitali

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