Galliani e Mihajlovic, “sorvegliati speciali” in casa rossonera

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Acque agitate in casa rossonera, che da quache anno a questa parte sembra non avere pace. Risultati che mancano, campagne acquisiti sbagliate, tensioni tra allenatori e società che hanno portato a diversi cambi sulla panchina del Milan. Tutto questo crea instabilità e non permette di lavorare serenamente. La scelta di  Sinisa Mihajlovic per uscire dalla crisi non ha portato i risultati sperati e il serbo resta sotto osservazione da parte di Silvio Berlusconi, che gli ha dato fiducia, anche se condizionata, attraverso un messaggio inviato indirettamente mercoledì sera a Palazzo Grazioli, durante una cena con i collaboratori di Forza Italia. La conversazione è virata sul Milan e secondo AdnKronos, il presidente si è messo a parlare di Mihajlovic:

Sinisa è un ottimo preparatore, sa parlare e tenere i rapporti con i giocatori, ma al Milan adesso serve un po’ di tattica“.

Per far capire quella giusta, Silvio ha fatto vedere ad allenatore e squadra due video, uno sul Bayern e uno sul Barcellona. Ma non è solo l’allenatore rossonero sotto osservazione, un altro “osservato speciale” è anche Adriano Galliani, coinvolto in una vicenda sui diritti tv. L’avvocato Niccolò Ghedini, mediante il sito ufficiale del Milan, ha mostrato il proprio disappunto per la pubblicazione a mezzo stampa della conversazione privata tra lui e l’amministratore delegato della società rossonera, riguardante il ruolo di Infront relativamente all’assegnazione dei diritti tv e alla ripartizione degli stessi tra Mediaset e Sky. Queste le parole di Ghedini:

Con grave violazione di legge che sarà perseguita in ogni sede è stata pubblicata quest’oggi sul Corriere della Sera una mia recentissima conversazione telefonica intercorsa con Adriano Galliani che assisto quale difensore. Si tratta della pubblicazione della conversazione di un difensore, vietata per legge, che non mi risulta ancora nella disponibilità delle parti e per cui comunque vige l’obbligo di distruzione o quantomeno non pubblicazione. Vi è fra l’altro una assoluta invenzione ove si prospetta che la telefonata sarebbe avvenuta prima delle audizioni all’antitrust, che invece per quanto attiene RTI vi erano già ampiamente state.

Come è facile intuire si trattava soltanto di conoscere chi fossero i colleghi che seguivano la Lega Calcio per ottenere da loro ulteriore documentazione utile anche per il procedimento penale per cui in data 28 settembre vi era stato da parte mia un accesso presso la Procura della Repubblica di Milano, ampiamente riportato dalla stampa. Fra l’altro, non vi fu necessità alcuna poi di contattare quei colleghi avendo reperito direttamente tutti i documenti. Che vi possa essere una coincidenza di posizioni di fronte all’antitrust fra tutti i soggetti chiamati a rispondere in concorso è talmente ovvio ed evidente che non merita commento alcuno. Sarà comunque investita l’autorità giudiziaria per far luce su questo gravissimo episodio che incide pesantemente sulle libertà e sui diritti costituzionali della difesa“.

Barbara Roviello Ghiringhelli