Regno… Unito contro il razzismo. Una sfuriata, di 180 caratteri, è costata cara a un giovane tifoso del Manchester United, che a soli quindici anni sta scontando con il carcere un’immaturità palesata su Twitter al termine dell’incontro di FA Cup tra i Red Devils e l’Arsenal, match disputato all’Old trafford lo scorso 9 marzo e perso dagli undici di Louis Van Gaal per 2 a 1. Sul noto social network, il giovane supporter si è scagliato pesantemente contro il giocatore di colore autore del gol della vittoria dei Gunners, Danny Welbeck, non riuscendo a contenere la propria rabbia post partita (e post sconfitta). Peccato che quei 180 caratteri pubblici non siano passati inosservati, e per il tifoso 15enne è scattata la denuncia: resterà dietro le sbarre fino al prossimo 13 aprile, quando dovrà presentarsi davanti al giudice e rispondere di quel tweet sconsiderato. E in Gran Bretagna, dietro le sbarre per razzismo, ci è finito di recente anche un altro supporter, un 36enne tifoso del Bradfort City, che durante un calcio d’angolo battuto dall’ala dei Royals, il giamaicano Gareth McLeary, ha iniziato a coprire di insulti il giocatore di colore, che ha segnalato l’episodio al guardalinee. Le forze dell’ordine, grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza, sono riuscite a identificare il 36enne, arrestandolo con l’accusa di aver trasgredito alle leggi del “Football Offences Act 1991“. Perché in Gran Bretagna, il razzismo, lo si combatte… eccome.
Eleonora Tesconi