Gaffes ed errori linguistici nel mondo del calcio

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Dalle gaffes indimenticabili di Trapattoni all’ultimo errore ortografico di Lotito

Hai fratelli ebrei”.
Lo scivolone ortografico di Claudio Lotito nel biglietto posto su una corona depositata dal presidente della Lazio presso la Sinagoga di Roma dopo lo spiacevole episodio degli adesivi ritraenti Anna Frank, non è di certo l’unico errore e l’unica gaffe del mondo calcistico.

Presidenti, allenatori, calciatori e giornalisti sportivi, nessuna categoria è indenne dallo strafalcione.

E’ salito alla ribalta della cronaca anche il presidente dell’Inter Erick Thohir che durante un’intervista ha commesso una gaffe parlando della storia nerazzurra: “Comprare un club di calcio non è solo una questione di business, devi amare quella squadra. Io sono interista da quando venne comprato il trio olandese“.
Il trio olandese, è ovviamente quello che ha fatto la storia del Milan. A quella dell’Inter, semmai, contribuirono tre tedeschi.

Citiamo anche la perla del Presidente del Monopoli, Bellomo: “Certamente ci sono creduto che avremmo qualificarci…”.

Tra i c.t., un nome particolarmente fruibile in tal senso è il leggendario Giovanni Trapattoni, protagonista di alcune celebri gaffe linguistiche del tipo: “Non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo” oppure “Sia chiaro però che questo discorso resta circonciso tra noi”.

E ancora: “Guardando i risultati posso dire che siamo sullo stesso pianerottolo delle altre squadre”.

Sempre a proposito di allenatori, storica l’uscita di Nereo Rocco durante una trasferta in Francia. Un allenatore rivale lo accolse col classico: “Bonjour mon ami”. Rocco rispose con: “Mona a mi? Mona a ti e anca testa de gran casso!”.

Arrigo Sacchi, nell’analizzare una squadra avversaria, lanciò la sua teoria: “Questo avversario è molto ostico e anche un po’ agnostico”.

Un altro ex allenatore, Pippo Marchioro, cadde proprio sui verbi: “Mi ricordo che esprisi, scusate, esprimetti la mia opinione”.

Cesare Maldini: “Forse per un rigore meno sbagliato sarebbe stato incensato invece che incensurato…”.

Antonio Conte ha preso un abbaglio sui modi di dire: “Quando il lupo non arriva all’uva dice che è amara…”.

Per quanto riguarda i calciatori, degna di nota l’uscita di David Beckham nel 2015; a chi gli chiedeva una favorita per la vittoria finale della Champions, Beckham ha risposto: “Spero la vinca una tra Manchester United, Psg e Milan”. Peccato che il Milan quell’anno non partecipava alla competizione europea…

Tra i calciatori italiani, un posto d’onore va a Francesco Totti: “Una Roma che ha sfruttato al meglio le occasioni, come si dice “Carpe Diem” gli dice un giornalista. “No ragà – risponde Totti – nun parlate inglese che non capisco…”.

Leggendaria l’uscita di Totò Schillaci (“Certo non ho un fisico da bronzo di Rialto”) e l’errore verbale di Alessandro Altobelli: “Le esperienze bisogna vissurle…”.

Chiudiamo con una carrellata sui commentatori calcistici: “Abbiamo apertuto il collegamento…” (Giampiero Galeazzi), “Boskov è sul filo del trapezio” (Maurizio Mosca), “E Mister Trap prende appunti sul suo tacchino” (Bruno Pizzul), “L’arbitro manda i giocatori al riposo definitivo” (sempre Pizzul).

Del resto, errare umano è…

Silvia Sanmory