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Gabriele Borzillo e Romina Parisi analizzano Inter-Napoli, sfida ai vertici della classifica

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Inter-Napoli, ci siamo.

Inzaghi e Spalletti si sfidano ai vertici della classifica di Serie A.

È arrivato, nuovamente, il tempo di big match tra Inter e Napoli: chi la spunterà questa volta? Il pubblico, domenica pomeriggio, farà registrare a San Siro il sold out, ricreando quella magia che solo i tifosi sugli spalti possono generare.

Il Napoli è attualmente primo in campionato, con 32 punti, mentre l’Inter è terza, con 25 punti. I nerazzurri affronteranno i partenopei con l’intenzione di accorciare le distanze in ottica classifica. La squadra ospite, però, dal canto suo, cercherà di non cedere di un millimetro davanti ai propri diretti concorrenti, anche per non lasciare eccessivo spazio alla corsa del Milan in vetta.

Un match sentito, fatto di ex che si incontrano di nuovo e di voglia di rivalsa. Luciano Spalletti ritroverà lo Stadio a cui ha dato tanto, raccogliendo un’Inter ‘sgangherata’ e riportandola solo qualche anno fa in Europa, in Champions League dove mancava da tempo. Ma lo farà con un approccio diverso, puntando questa volta a strappare con rispetto una vittoria a quella stessa squadra.

Simone Inzaghi, invece, sarà messo dinanzi a una nuova prova, consapevole della forza che il Napoli riesce a esprimere in questa nuova stagione di Serie A.

Di tutto questo, ma anche di molto altro, hanno gentilmente parlato in esclusiva a Gol di Tacco a Spillo Gabriele Borzillo, per l’Inter, e Romina Parisi, per il Napoli.

Intervista doppia Gabriele Borzillo e Romina Parisi Inter Napoli

Inter-Napoli, da sempre una sfida che infiamma la parte alta della classifica. Cosa c’è da aspettarsi?

G: Mi aspetto una partita profondamente tattica. L’Inter ha qualche assenza e parecchi uomini ‘incerottati’. Il Napoli è messo meglio ma non immagino Spalletti attaccare senza senno. Pochi gol, magari neanche uno.

R: Si è vero negli ultimi anni ci siamo abituati a competere con le prime della classe per contendersi lo scudetto. E quella con l’Inter, campione in carica, è una sfida dura e rappresenterà l’ennesimo banco di prova per il Napoli di Spalletti che aiuterà a capire quale è il reale potenziale di questa squadra.

Miglior attacco della Serie A per l’Inter, contro la miglior difesa della Serie A (e d’Europa) per il Napoli: chi la spunterà?

G: I nerazzurri segnano tanto, vero, ma, come è stato a suo tempo per l’Inter contiana della passata stagione, parliamo proprio di questo periodo, subisce qualcosa di troppo. Se gli uomini di Spalletti potranno godere di larghi spazi allora riusciranno ad essere pericolosissimi. Dzeko e Lautaro, dall’altra parte, sono imprevedibili: possono assentarsi a lungo per riemergere improvvisamente. È una prova di maturità generale.

R: Non mi piace fare pronostici, per scaramanzia, ma sono sicura che la partita si giocherà a metà campo e la spunterà la squadra che saprà meglio scardinare l’impianto difensivo altrui ed in questo punto tanto su Osimhen.

Ragionando in ottica classifica, conterà più per il Napoli mantenere la distanza di +7 (o eventualmente cercare di arrivare +10) o conterà di più per l’Inter cercare di raggiungere un buon -4?

G: Manca ancora tanto, ecco perché l’unico risultato che potrebbe, uso il condizionale, in qualche modo dirottare il futuro del campionato sarebbe la vittoria partenopea. Sette punti, in fondo, non sono tanti. E, restando venticinque giornate tutto è possibile. Dovesse vincere il Napoli sarebbe un segnale importantissimo oltre a minare le certezze nerazzurre.

R: È ancora presto per fare calcoli, in questo momento penso che sia meglio affrontare una partita per volta, puntando a vincere sempre, e poi a marzo valutare dove ci si trova rispetto alle altre pretendenti…

Naturalmente non c’è solo la possibilità di vittoria o di sconfitta: in caso di pareggio, a quale delle due squadre farebbe più comodo?

G: Il pari è utile a entrambe: al Napoli perché continuerebbe a restare in vetta mantenendo un buon vantaggio, all’Inter che vedrebbe invariato il gap e potrebbe giocarsi la Champions con maggior serenità.

R: Ripeto, la mentalità giusta è quella che punta a vincere sempre e ovunque.

Lo scorso anno, ad aprile, il Napoli la stava spuntando al Maradona ma poi Christian Eriksen ha riportato tutto in parità ‘salvando’ i suoi. Chi può essere, da un lato e dall’altro, il più decisivo del match?

G: Per quanto riguarda i partenopei sicuramente il reparto offensivo, a mio giudizio fortissimo con Osimhen leader e trascinatore. Dall’altra parte il centrocampo con Barella su tutti, la scheggia impazzita capace di segnare gol pesanti.

R: Innanzitutto avete nominato Eriksen a cui va il mio pensiero e il mio augurio dopo lo spavento che ci ha fatto prendere durante gli europei. Per quanto riguarda la capacità di incidere sulla partita penso che toccherà ai fantasisti insigne e Cahlanoglu.

Tanti infortuni in casa Inter non permetteranno a Inzaghi di avere la squadra al completo, come riuscirà a gestire la situazione e quanto il Napoli potrà approfittarne?

G: Penso che la vittoria del campionato abbia portato molta convinzione nello spogliatoio interista, aumentando l’autostima e le certezze. No, non credo che l’Inter verrà penalizzata dalla situazione infermeria.

R: Ha comunque una rosa ampia per cui il Napoli non parte favorito.

Se in casa Inter specialmente l’attacco è decimato, in casa Napoli c’è Osimhen che ormai rappresenta una certezza: sarà decisivo o riuscirà a essere contenuto?

G: Come dicevo poco fa Osimhen è leader di questa squadra. Se l’Inter gli lascerà spazio allora sarà devastante. In caso contrario la difesa nerazzurra è fisicamente forte e questo potrebbe limitare il centravanti nigeriano.

R: Spero che trovi il gol e che soprattutto trascini la squadra con il suo spirito.

Come vivrà Spalletti la sfida da ex allenatore di una squadra che ha raccolto e riportato in Europa e come i nerazzurri lo accoglieranno a San Siro?

G: Penso che Spalletti stia aspettando questa partita da un paio d’anni, anche giustamente. Il pubblico lo applaudirà, almeno così credo, per la stragrande maggioranza. Ha preso una squadra senza capo né coda e l’ha riportata nell’Europa dei grandi risolvendo oltretutto situazioni particolarmente spinose. Il tifoso interista ne conserva un bel ricordo.

R: Spalletti si sta dimostrando un professionista di altissimo livello e di certo non si farà trasportare dalla nostalgia. I tifosi son sicura che lo accoglieranno bene.

Quanto incideranno il peso del rinnovo di contratto su Insigne (tra l’altro sempre più spesso accostato all’Inter) e la possibile partenza di Vecino ormai da tempo accostato al Napoli dove ritroverebbe Spalletti?

G: Insigne ha una grande occasione su un grande palcoscenico, mi aspetto un giocatore profondamente diverso da quello non visto con la Nazionale ultimamente. Vecino è fuori dai radar di Simone Inzaghi e, le poche volte in cui è stato chiamato in causa, non ha brillato di luce propria. Diciamo che il peso specifico di Insigne è molto maggiore. L’Inter, senza Vecino, ha ampiamente dimostrato di poterci stare.

R: Non ci si può far distrarre da questi pensieri in queste gare così importanti.

Il Napoli sta riscontrando sempre meno la presenza dei propri tifosi, anche al Maradona. Quanto sarà importante per la gara, allora, lo stadio San Siro in cui verrà giocata e la stragrande presenza dei tifosi nerazzurri dal momento che non potranno neppure esserci i tifosi residenti in Campania?

G: Il pubblico ha un notevole impatto sui giocatori. Non è luogo comune quando il calciatore di turno racconta di essersi esaltato per i cori a suo favore o di aver trovato energie inaspettate sull’onda dell’entusiasmo trasmesso dagli spettatori. Il pubblico è, senza retorica, il dodicesimo uomo in campo, il quid che può darti quella leggera spinta in più nei momenti difficili.

R: Senza entrare nel tema della gestione delle tifoserie “violente” che si ripercuote su quei tifosi seri e rispettosi, direi che gli stadi pieni rappresentano un pezzo importante di questo sport meraviglioso e comunque forza Napoli sempre.

Alessia Gentile 

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