Non importa quanto lontano ci separiamo, saremo sempre fratelli.” Per Marcus e Khéphren Thuram , ora ci sono 141 km a “tenerli lontani”. Da Milano a Torino. Dalla Milano neroazzurra alla Torino bianconera. 

Un derby eterno, un classico: il derby d’Italia. E ora, anche un derby familiare, il loro derby: quello in casa di Lillian Thuram. 

Inter-Juventus, attacco-centrocampo: la sfida in casa Thuram è già iniziata, ancor prima di scendere in campo. 

“Sono molto orgoglioso e felice di unirmi al più grande club d’Italia, la Juventus. Ringrazio la società, i miei nuovi compagni e i tifosi per avermi accolto come uno di loro. Vorrei ringraziare i miei genitori e il mio agente per avermi sostenuto in questa nuova fase della mia carriera”.  

Queste le prime dichiarazioni del minore, Khéphren al momento dell’arrivo in bianconero dove, però, non si è fatta attendere troppo la risposta del fratello Marcus. 

Sotto il post Instagram è apparso il commento di Marcus: “Sono qui solo per i commenti”, pubblicato poi dall’attaccante dell’Inter attraverso una stories “Khephren figlio unico…”. 

Goliardia tra fratelli che nel calcio, però, riporta sempre quella stessa emozione di avercela fatta, insieme, al di là della propria squadra di appartenenza. 

Una storia, la loro, che nasce proprio qui, in Italia. 

È qui, che nel 1997, il difensore francese Lillian Thuram gioca da quasi un anno nel Parma, dove già si è conquistato la stima della tifoseria emiliana. 

Ed è proprio qui che nasce Marcus, nell’agosto del 1997. Quattro anni dopo, 1 coppa Italia, 1 supercoppa Europea e la coppa Uefa, la famiglia si “allarga”.  

Khéphren nasce nel marzo del 2001, questa volta a Reggio Emilia. Ma il destino per lui è già stato scritto. 

Pochi mesi dopo, nel giugno del 2001, papà Lilian, diventa un nuovo giocatore della Juventus. 

E così la famiglia si trasferisce da Parma a Torino fino al 2006, per poi finire a Barcellona. 

Un’infanzia italiana, come ha tenuto a precisare proprio Marcus, a France Football: 

“Da piccolo – ha spiegato – i cartoni animati li guardavo in italiano, in casa si parlava francese, ma l’italiano l’ho imparato giocando a calcio con gli amici nei giardini pubblici, nel dopo scuola. E poi, sono cresciuto con la pastasciutta”. 

Chissà quante partite, mini partitelle, hanno avuto Khéphren e Marcus insieme. Una vita in campo, tra casa e scuola, e poi allo stadio, a vedere il papà.  È un qualcosa che ti unisce, al di là degli anni di differenza o le possibili differenze caratteriali.  

E insieme hanno già giocato, nella sfida per le qualificazioni ad Euro2024 contro l’Olanda (4-0). La prima partita insieme come professionisti. 

Quanto l’avranno sognato? È uno di quei sogni che ti appare così lontano, irraggiungibile, bello, che ti fa paura persino pensarlo ad alta voce. 

I primi a chiamarmi sono stati papà e Marcus, ha dichiarato Khéphren dopo la pubblicazione dei nomi da parte del CT Didier Deschamps. 

E ancora ha dichiarato in conferenza stampa: 

“Non mi sento all’ombra di nessuno. Sono orgoglioso di avere un fratello come Marcus“.  

Marcus che poi ha risposto:  

“Gli ho detto di non preoccuparsi, anche se visto che è più giovane magari vuole recuperare del terreno. E con lui scherzo quando segna o non ci riesce. Ma in realtà lo guardo sempre con gli occhi dell’amore”. 

(1) 433 su X: “Brothers Képhren and Marcus Thuram have both been included in the 🇫🇷 squad for their EURO 2024 qualifiers next week. Their father, Lilian, won the World Cup with Les Bleus in 1998 😲✨ https://t.co/picNDIwz9y” / X (twitter.com)

Gli stessi occhi con cui li guarda papà Lilian, di cui ha parlato il suo storico agente, Damiani, prima dell’arrivo di Khéphren in Italia: 

Lui è sempre molto tranquillo e sereno, non entra nello specifico delle questioni di mercato. Sa che c’è chi è deputato a gestire la carriera dei figli da questo punto di vista e non fa mai il papà invadente. Perché è intelligente, appunto. Segue spesso e volentieri i figli anche dal vivo. E poi, a casa, forte della sua lunga esperienza ai massimi livelli, qualche consiglio tecnico a Marcus e a Khephren lo offre, certo…». 

Un padre che li ha cresciuti così, allegri, decisi e con la testa sulle spalle. 

Rafaela Pimenta, agente FIFA, ha parlato di loro e di un piccolo aneddoto: 

“La prima volta che li ho conosciuti, erano piccolissimi, nel ritiro della Juventus. C’erano Lilian e Nedved che stavano parlando e i suoi bambini volevano la Coca-Cola. Alla terza volta che gliela chiedevano, lui si girò e gli disse: ‘Bene, tenete questi, prendetene una da dividere’.” 

Due fratelli nati in Emilia, 4 anni di differenza, stesso spirito ma piccole differenze. 

(1) Vibes Foot su X: “Le clin d’œil de Khéphren Thuram à son papa 🥹 Il a chanté “Il mio canto libero” de Lucio Battisti pour son bizutage avec la Juventus. 🎤 En 2003, les Turinois, y compris Lilian Thuram, avaient repris cette chanson au Festival de Sanremo pour une cause caritative. 🤍🖤 https://t.co/MNiJaz6Vvi” / X (twitter.com)

Quello più “italiano” sembra essere Marcus, mentre Khéphren guarda più agli U.S.A, visto che ha studiato in una scuola americana. Entrambi, però, appassionati di Basket. 

Se Marcus è il più estroverso, Khéphren è quello più silenzioso ed introverso, ma non in campo. 

Marcus, da fratello maggiore, è protettivo nei confronti del fratello, riconoscendo però:  

“È più forte di me” 

Marcus e Khéphren Thuram non sono solo due talenti emergenti nel panorama calcistico internazionale, ma anche due fratelli che, nonostante la rivalità sportiva, condividono un legame indissolubile.

Mentre Marcus continua a brillare con l’Inter, Khéphren è pronto a lasciare il segno con la Juventus.

La loro storia è un esempio di come la passione per il calcio possa unire e ispirare, sia dentro che fuori dal campo.

Una cosa è certa: il nome Thuram continuerà a risuonare forte nel mondo del calcio. 

 

 

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Rosaria Picale