C’è sempre la prima volta e se per la Francia calcare il terreno di una finale non è affatto una novità, al contrario lo è per la Croazia che per la prima volta nella storia raggiunge una finale di Coppa del Mondo.
Una per lavarsi di dosso le delusioni passate e per sciorinare orgogliosamente il miglioramento del calcio francese, l’altra per scrivere la storia.
Soltanto due volte Francia e Croazia si sono scontrate in un grande torneo internazionale rispetto ai cinque precedenti totali.
Contro i transalpini la Croazia non ha mai vinto, sono tre le vittorie bleus infatti e due i pareggi. Tra tutti, l’incontro emblematico, non ché il più importante, fu la semifinale di Francia ’98, vinta dai francesi laureati poi campioni del Mondo.
La Croazia è la squadra che ha totalizzato il minutaggio più alto della competizione. Dalle fasi di eliminazione diretta gli uomini di Dalic non hanno mai vinto nei tempi regolamentari, finendo sempre ai supplementari o addirittura ai rigori. Rigori non così amici agli avversari, l’ultima volta in finale di Mondiale la Francia ha subito la sconfitta proprio dagli undici metri.
Nella storia della competizione sono soltanto due le volte in cui una finale si è conclusa dai tiri dal dischetto, una volta nel 1994, una nel 2006. Entrambe le volte c’era l’Italia in campo ed è l’Italia ad aver battuto i francesi nel 2006.
Moduli a confronto
Non dovrebbero esserci novità nei moduli e nella formazione; quasi certamente entrambe partiranno con il 4-2-3-1 malgrado le due squadre siano una inversa all’altra.
Se la Francia una volta in vantaggio ha sempre vinto, la Croazia dagli ottavi è sempre andata in svantaggio per poi ribaltarla e vincere. La Francia si affida agli inserimenti di Mbappè favoriti dall’astuto Griezmann che, tra Mbappé e Matuidi, si occupa di impostare sulla trequarti alle spalle di Giroud prima punta. Pogba a fianco di Kante cercheranno quasi sicuramente di tagliare in diagonale cercando Griezmann che a sua volta lascia Mbappé libero di esprimersi, a fianco e non, di Giroud. I transalpini infatti, sono soliti lasciare la partita in mano agli avversari sfruttando veloci cambi di gioco, riuscendo a ribaltare di forza un’azione cardine che potrebbe valere la partita.
L’oculatezza croata però, potrebbe far saltare gli equilibri francesi. Gli uomini di Dalic sfruttano il 4-2-3-1 in velocità ma costruendo la manovra di gioco e, in fase difensiva, restringendo parecchio gli spazi braccando di fatto i francesi che, appunto, punteranno sulle ripartenze. Brozovic e Rakitic sulla mediana spesso arretrati in fase difensiva, già ben attrezzata con Lovren e Vida centrali tra Vrsaljko e Strinic, mentre se nella Francia Pogba e Griezmann permettono di sfruttare parecchio la trequarti, la Croazia sfrutta maggiormente le fasce, costruendo quasi sempre da Perisic e Rebic e mantenendo alto e asfissiante il pressing. Scongiurata la paura Perisic, affaticatosi negli ultimi minuti della semifinale facendo temere una possibile assenza esclusa però dagli esami di controllo.
Gli allenatori
Dalic
Dalic è subentrato in corsa sulla panchina della nazionale croataproprio in seguito al pari con la Finlandia che ha messo in discussione il cammino verso la Russia, prendendo il posto di Ante Cacic. L’esonero di quest’ultimo è stato una sorta di fulmine a ciel sereno nel bel mezzo della corsa alla qualificazione.
Il tecnico ha preso in mano le redini nel novembre scorso; unica esperienza simile, cinque anni come secondo dell’Under 21 alle spalle di Drazen Ladic: poi tutte collaborazioni a livello di club, soprattutto in Arabia Saudita. Il suo è pertanto un “work in progress”: probabilmente sulle sue sorti influirà notevolmente l’andamento di questo Campionato del Mondo.
Deschamps
Didier Deschamps campione del mondo con la Francia nel 1998 e d’Europa nel 2000: ex capitano ed ex centrocampista di Marsiglia, Juventus e Chelsea. Alla guida della nazionale francese dal 2014 con la quale non ha vinto ancora alcun titolo.
Didier Deschamps, il c.t. francese con un cuore bianconero
Egle Patanè