Francia 2019: il Mondiale delle stelle, delle esordienti e della lotta ai pregiudizi

Calciatrici di talento, Nazionali esordienti, squadre accreditate ad alzare la Coppa ma un unico comune denominatore: spazzare via i pregiudizi

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7 giugno, fischio di inizio dei Mondiali di calcio femminile 2019. 

In Francia si giocherà l’edizione numero 8 della storia dei Mondiali Femminili, cominciati nel 1991 con il torneo disputato in Cina e proseguiti a cadenza quadriennale.

Saranno, per la seconda volta nella storia del torneo, 24 le Nazionali in campo per il titolo (in precedenza le squadre partecipanti erano 16, nel 2015, in Canada si è verificato l’allargamento aprendo a altre 8 squadre).

Sono previsti 52 incontri che si giocheranno in 9 diverse città: Grenoble, Le Havre, Lione, Montpellier, Nizza, Parigi, Reims, Rennes e Valenciennes.

La finale sarà il 7 luglio a Lione: Chi alzerà la Coppa del Mondo?

Nella storia della competizione quattro vincitrici

Dalla prima edizione, quella cinese del ’91, solo quattro Nazionali hanno vinto il trofeo.
Gli Stati Uniti sono la squadra più titolata che oltre a vincere l’edizione di debutto, ha alzato la coppa anche nel ’99 e nel 2015.
Le tedesche hanno vinto in due occasioni ma anche Norvegia e Giappone hanno alzato il trofeo.

Le più accreditate

Tra le grandi favorite vi sono sicuramente gli Stati Uniti, oltre al Brasile della cinque volte pallone d’oro Marta Vieira Da Silva.
Da tenere d’occhio anche le nipponiche insieme a Inghilterra e Norvegia.
Da non sottovalutare le padroni di casa che inseguono il loro primo successo e vorrebbero fare eco ai colleghi maschi.

Murales a NY e LA per celebrare le calciatrici che parteciperanno al Mondiale

Esordi Mondiali

Sono 4 le Nazionali esordienti in questa edizione: si tratta di Cile, Giamaica, Sudafrica e Scozia che non erano mai arrivate alla fase finale dei Mondiali.

Il Cile si è assicurato il suo posto in Francia con una brillante vittoria per 4-0 sull’Argentina nella Copa America Femenina. E’ una selezione che l’Italia conosce bene per aver affrontato in amichevole.

La Giamaica è la prima squadra caraibica a qualificarsi per il più grande evento del calcio femminile. Una storia particolare quella delle “Reggae Girlz” che devono la loro esistenza alla figlia di Bob Marley, Cedella. Circa otto anni fa, la Federazione giamaicana (JFF) aveva tagliato i fondi per il progetto della squadra femminile. Nel 2014, Cedella ha deciso di diventare ambasciatrice e aiutare la crescita e formazione del settore attraverso la Bob Marley Foundation.

Dopo diversi anni di tentativi, le ragazze allenate da Desiree Ellism una delle pioniere del calcio femminile in Sudafrica, si assicurano un posto alla loro prima Women’s World Cup battendo il Mali 2 a 0 nelle semifinali della CAF Women’s Africa Cup 2018 e entrano nella storia.

Lana Clelland e le Scozzesi sono alla loro prima assoluta. Arrivano in Francia con un percorso molto duro fatto però di sette vittorie che hanno permesso alle ragazze di Shelley Kerr di chiudere al primo posto nel Gruppo delle qualificazioni.

Stelle mondiali

Scenderanno in campo tante calciatrici di talento pronte a brillare e ad appassionare.
Occhi puntati sull’attaccante americana Lindsey Horan compagna di squadra della veterana Megan Rapinoe.
Catalizzano molta attenzione anche le inglesi Fran Kirby e Lucy Bronze e, come non citare la brasiliana Marta: leggenda vivente, capitano del Brasile, la numero 10 è stata eletta come miglior giocatrice del mondo per ben 6 volte. Francia 2019 sarà la sua quinta FIFA Women’s World Cup da giocatrice; è capocannoniere di tutta la storia dei Mondiali con un ammontare di 15 reti. Ha vinto tutto tranne la Coppa del Mondo.
Saranno pronte a mettersi in luce anche le tesserate del pluricampione Lione: il capitano e la fantasia delle tedesche, Dzsenifer Marozsán e il capitano della Francia, Amadine Henry.
Già ha vito la FIFA Women’s World Cup nel 2011, l’attaccante giapponese Mana Iwabuchi è al suo terzo Mondiale.

Assente di lusso

Ada Hegerberg, la 23enne attaccante del Lione, premiata con il Pallone d’Oro nello scorso dicembre, non è stata inserita nella lista dei convocati della Norvegia (non gioca in Nazionale dal 2017, l’ultima presenza con la Norvegia risale al Campionato Europeo giocato due anni fa in Olanda). Il motivo di questo allintanamento è la protesta per le discriminazioni tra calcio maschile e calcio femminile nel paese scandinavo. Anche la sorella André, che gioca nel PSG, non è stata convocata per la Coppa del Mondo.

Il calcio è di tutti

Alcune federazioni hanno scelto modi originali per avvicinarsi all’evento e coinvolgere i rispettivi Paesi. Se si trattasse di un Mondiale maschile non si parlerebbe d’altro: un po’ ovunque è tangibile la volontà di dare dignità e la dovuta attenzione anche alle calciatrici.

La Selección Argentina per esempio ha trovato un modo originale  per annunciare le 23 giocatrici che prenderanno parte alla spedizione francese: ha realizzato un video, nel quale i nomi delle giocatrici vengono annunciati da impiegati che lavorano presso Predio de Ezeiza – il centro federale a pochi chilometri da Buenos Aires – nonché da staff tecnico e amministrativo della federazione e calciatrici stesse. Tra i volti compare anche Walter Samuel -parte dello staff del Ct dell’Argentina maschile, Scaloni-.

“Non abbiamo le palle, ma sappiamo come usarle”, con questo titolo la Germania si avvicina al torneo. La federazione tedesca ha deciso di pubblicare sui suoi canali social un video in cui le giocatrici e la ct fanno diversi riferimenti ai pregiudizi nei confronti del calcio femminile e la loro intenzione di spazzarli via.

“Sin dall’inizio non abbiamo giocato soltanto contro le nostre avversarie,
ma abbiamo anche lottato contro ogni pregiudizio”.

Le premesse sono quelle di un torneo pronto a regalare spettacolo e a dimostrare ancora una volta che il calcio non ha sesso.

 

Caterina Autiero