Non potevamo chiedere di più alla Fiorentina dopo la terribile tragedia che l’ha colpita.Il prossimo anno, però, solo il cuore non basterà
Finalmente la stagione della Fiorentina si è conclusa. Sì, finalmente, perché il popolo viola non attendeva altro che terminasse il campionato per provare a lasciarsi alle spalle un’annata difficile e stressante. Con l’ultima giornata si è chiuso un lunghissimo capitolo della storia del club, che non può essere dimenticato o accantonato, per poter ripartire con un’energia e consapevolezza diverse rispetto a pochi mesi fa.
Gli obiettivi non sono stati centrati: i nuovi innesti non sono stati decisivi, il mercato non ha portato giocatori di particolare qualità e allo stesso tempo sono partite pedine importanti. L’Europa League – dulcis in fundo – è stata soltanto sfiorata. Un elenco di mancate conquiste che a prima vista mette in luce tutte le debolezze di una squadra che deve crescere ancora parecchio per poter ambire a traguardi ambiziosi.
Eppure alla Fiorentina in questa stagione non si poteva proprio chiedere di più. Il tragico evento che ha scosso l’ambiente a marzo ha fatto emergere la sensibilità e la voglia di lottare dei gigliati, che comunque non hanno creduto abbastanza di poter conquistare quel settimo posto che avrebbe dato un seppur minimo senso agli ultimi mesi.
L’uomo simbolo dei viola è stato ovviamente Davide Astori. Il capitano è stato una fonte d’ispirazione per trovare le energie per concludere una stagione ormai priva di significato. Solo per lui la Fiorentina ha combattuto e ha vinto la sua lotta contro un nemico invisibile, la Paura. La Paura di perdere tutto anche quando sei bello, giovane e ricco.
Il goal più bello della Viola, non per la straordinarietà del gesto tecnico, ma per il suo valore, è stato quello di Vitor Hugo al Benevento. Una rete liberatoria, che ha dato sollievo agli animi straziati dei compagni di squadra, dopo quanto successo soli pochi giorni prima.
Provando a tralasciare un attimo il vuoto che ha lasciato Astori e parlando esclusivamente di risultati, sicuramente la prestazione che più ha inorgoglito il popolo della Fiesole è stata quella contro il Napoli. La Fiorentina ha dimostrato di voler giocare per raggiungere i propri obiettivi e non per guastare la festa alla Vecchia Signora, nemica da sempre. I gigliati in quell’occasione si sono divertiti e hanno fatto divertire. Ma soprattutto, hanno ancora una volta illuso di poter varcare il loro limite. Che senso ha dare tutto con le grandi, se poi si sprofonda con squadre di bassa classifica, come il Cagliari? Evidentemente la benzina è finita e per ripartire la prossima stagione soltanto metterci il cuore non basterà.
Federica Terramoccia