Figli di Roma, capitani e bandiere…gli uomini simbolo dei giallorossi

Nel corso dei primi due mesi, gli uomini più rappresentativi della Roma: capitani e figli giallorossi

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Lorenzo e Luca Pellegrini, Alessandro Florenzi, Daniele De Rossi

Forse non saranno tutti quanti gli artefici della rinascita -almeno momentanea, andando cauti- ma sono loro i volti da cui questa Roma dovrebbe prendere ispirazione.

Nella settimana in cui prima Dzeko, poi Manolas, hanno espresso il desiderio alla società di poter concludere la carriera a Roma spalmando l’ingaggio fino a fine contratto, è a loro che va il mio pensiero.

roma frosinone

Il calcio si sa, sta diventando sempre più business e sempre meno attaccamento, i giocatori vanno e vengono, le cifre molto spesso superano soglie impensabili e nella maggior parte dei casi si fa sempre più fatica a trovare quello che per molti vale più dei milioni guadagnati: l’amore per la maglia.
Uno bosniaco, l’altro greco, arrivati tra mille applausi il primo e qualche perplessità il secondo, nonostante periodi veramente bui, gioie e dolori, sacrifici e soddisfazioni sono riusciti ad entrare nel cuore dei tifosi, a sposare questa maglia come una seconda pelle, infischiandosene di club blasonati ancora sulle loro tracce.

E’ facile

Innamorarsi di Roma e della Roma per chi ha il cuore grande è davvero facile, perennemente alla rincorsa di titoli e risultati, sudore e gioia ad ogni allenamento ed il calore, quello di tanti tifosi: –MIGLIAIA se po’ dì?– che nonostante tutto seguono e incoraggiano i loro colori, è una favola quella che si vive nella squadra della Capitale, un sentimento che viene addirittura esaltato dall’eterna lotta contro i cugini biancocelesti, che guai a chiamarli così, ma che alla fine ami lo stesso con tutti i loro “limiti”.

La Favola di Totti è stata per tutti quella storia che ogni bambino vorrebbe vivere, imparare i primi passi calciando un pallone, scoprire la passione, tifare e far parte di quel mondo che hai sempre sognato, gli abbracci virtuali di una curva calda e colorata che invoca il tuo nome e ti fa toccare il cielo con un dito…

I figli di Roma hanno insegnato anche questo a chi di Roma conosceva solo il Colosseo.

Questa generazione di calciatori è una nuova speranza, l’ideale di un calcio che torni ad essere più vicino alla gente, che riporti il vero spirito agonistico di uno sport che non può essere solo numeri

Capitan De Rossi

Per gli intimi DDR, (ed esiste ancora prima che sbarcasse CR7 eh!!!!), un Capitano che ha davvero dovuto attendere la pensione del suo concittadino per prendere possesso del titolo a piene mani, ma che non ha mai fatto un passo indietro.
Le prime di campionato hanno creato uno strappo con i tifosi, il vero cuore pulsante della squadra ed è sempre stato lui a metterci la faccia, a caricare, a prendersi anche in campo la squadra sulle spalle, coprendo, supportando guidando, un Gladiatore che al gol di Kolarov contro la Lazio si è gettato a terra, un’esultanza quasi liberatoria, un segno che forse si stava capendo come riappropriarsi dell’identità di gruppo, un gruppo che conta altri figli di Roma.

(Photo by Michael Regan/Getty Images)

Alessandro Florenzi

Il Mister non gli dà pace, terzino, trequartista, amore e odio come per una bella donna, ma che alla fine onori sempre, la tratti da gran signora e non ti fai guardare dietro. Anche Florenzi supera il momento di empasse, mostra al momento la sicurezza che gli si chiedeva, più adatto alla fase offensiva, il suo apporto tuttocampo fa sentire i compagni al sicuro e lui, libero nel movimento regala prestazioni altissime, in un momento di totale confusione, nuovi acquisti, caratteri da inquadrare, capricci da smorzare, si prende in mano il testimone e si corre dritti al traguardo, mentre ai nastri di partenza cominciano a far parlare un po’ tutto il mondo del calcio i due giovani Pellegrini…no, non quelli del Cammino, i due giovanotti di un vivaio che approdati in prima squadra cominciano a dare delle belle soddisfazioni.

(immagine corriere dello sport)

Lorenzo Pellegrini

Cresce di giorno in giorno, tenace, accalorato, affamato, il suo rendimento sale di partita in partita, numeri alla mano il suo potenziale comincia a diventare d’interesse pubblico e gli occhi di mezza serie A preoccupano non poco Trigoria e la famiglia giallorossa. Autore del terzo gol nel derby, preciso nel suo ruolo, dopo un periodo di assestamento in un ambiente non così facile come quello di Roma, ora sembra non cercare più scuse, anche perché comincia davvero a non averne più bisogno.

Luca Pellegrini

No, non il fratello del già più famoso Lorenzo, ma l’omonimo classe 1999, grande talento, tanto da entrare tra i protetti di Mino Raiola. Manchester City, l’ olandese AZ e più volte il Liverpool hanno tentato di strapparlo alla Roma, le parole del suo primo allenatore al Tor Tre Teste Ferdinando Mastropietro, colui che allenò anche Totti, non lasciano alcun dubbio: “Consapevolezza della sua bravura e gran talento come Totti, è un leader nato”, la volontà di rimanere a Roma e con la Roma ed un contratto rinnovato fino al 2022.
Ad Empoli ha impressionato per la tenuta di campo, concede poco e spinge con coraggio, ci sarà da divertirsi.

Questi sono gli esempi di una Roma che deve trovare le risorse partendo dai suoi stessi prodotti, questi sono gli esempi che il calcio deve prendere come spunto.
Figli di Roma, capitani e bandiere…questo è il mio vanto che non potrai mai avere” cit.

Laura Tarani