Ci siamo. E’ arrivato il gran giorno, quello che mancava da vent’anni.
L’inno d’Italia, le maglie azzurre e, la mano sul cuore che batte e i volti delle calciatrici: concentrati, emozionati, pieni di dignità.
Le nostre Azzure erano delle bambine quando l’Italia partecipava a un Mondiale di calcio femminile. Capitan Gama aveva appena 10 anni quando la sua attuale allenatrice bianconera – Rita Guarino- e compagne partecipavano al torneo che si teneva negli Stati Uniti. Era il 1999 e per il nostro tricolore era la seconda volta al campionato mondiale.
Questo per testimoniare la grande impresa compiuta dalle calciatrici del Bel Paese ma ancor di più per prendere consapevolezza della grande forza di una generazione di donne che hanno difeso il loro diritto di giocare a calcio portando avanti il loro sogno valicando pregiudizi.
E’ il loro momento.
E’ il momento per queste ragazze di buttarsi alle spalle anni di sacrifici, di dimenticare le strutture modeste e la cultura retrògrada e di essere fiere.
E’ il momento per loro di vivere a pieno questa avventura cosquistata con denti stretti e passione.
La gara d’esordio è contro l’Australia
A fine anni Novanta il calcio femminile oceanico ha vissuto una fase delicata a causa di mancanza di investimenti da parte della Federazione. Nonostante questi limiti, le australiane, nel 1995 si qualificano per la prima volta nella loro storia alla Coppa del Mondo. In quell’occasione diventeranno le “Matildas”, sulla scia della ballata folk “Waltzing Matilda” (una delle più famose bush ballad, scritta nel 1895 da Banjo Paterson, poeta nazionalista australiano. La ballata venne proposta come inno nazionale).
Da quel torneo in poi la Nazionale oceanica non ha più saltato un’edizione.
Negli ultimi anni le australiane si sono dimostrate una compagine di alto livello, basti pensare che dal 2007 raggiungono sempre i quarti.
Ciò è frutto anche dei grandi investimenti adottati dalla Football Federation Australia (FFA), che ha anche promosso la propria candidatura quale nazione ospitante i prossimi Mondiali di Calcio femminile in programma nel 2023.
L’Australia oggi è numero 6 nel FIFA Women’s World Ranking.
Here are the 23 @TheMatildas set to represent Australia at the @FIFAWWC in France! #GoMatildashttps://t.co/RVgkwVCR5E pic.twitter.com/QeAa6ud1de
— CommBank Matildas (@TheMatildas) May 13, 2019
L’allenatore, Ante Milicic
Ante Milicic guida le Matildas da pochi mesi. Arrivato lo scorso febbraio per sostituire Alen Stajcic (in panchina dal 2014), cacciato dalla Federazione con l’accusa di comportamenti vessatori.
L’ex attaccante allena in patria dal 2009 ed è entrato nel giro della Nazionale nel 2014 diventando il vice-allenatore dei Socceroos.
Le Matildas
La squadra è un mix tra giovani talenti e giocatrici di esperienza (l’età media delle giocatrici convocate è di 26 anni).
La maggior parte delle convocate milita nel campionato australiano, la Westfield W-League, e in quello americano, la NWSL.
L’assetto tattico è particolarmente offensivo, capace di sfruttare al meglio il talento di Sam Kerr, supportata da Caitlin Foord, e da esterni di attacco come Lisa De Vanna, Emily Gielnik o Hayley Raso.
A centrocampo tanta esperienza con Elise Kellond-Knight ed Emily van Egmond.
La stella, Sam Kerr
E’ la calciatrice più famosa, protagonista di numerosi spot Nike e trascinatrice della squadra australiana.
Classe ’93, è un’attaccante veloce, possente e forte di testa.
In carriera annovera una lunga esperienza negli Stati Uniti (Western New York Flash, Sky Blue e Chicago Red Stars). E’ la migliore realizzatrice della storia sia della NWSL che della W-League.
Il suo score con la Nazionale è di 27 reti in 72 partite.
E’ una grande fan di CR7 e in occasione della presentazione delle maglie per la Coppa del Mondo ha dichiarato che non disdegnerebbe una chiamata della Juventus.
La stella nascente, Ellie Carpenter
Classe 2000, è un difensore che si è sempre distinta per le proprie doti tecniche e tattiche, ma soprattutto per la precocità con cui si è approcciata al calcio in ogni sua manifestazione. Ha debuttato giovanissima nella W- League in Australia, tra le fila del Western Sydney Wanderes nel 2015, all’età di 15 anni.
Dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile delle Matildas ha fatto il suo debutto con la nazionale maggiore a soli 15 anni, stabilendo un altro record, considerando anche il calcio nazionale maschile, nessuno ha fatto meglio di lei.
Una ragazza prodigio che in molti designano come possibile rivelazione del torneo.
La più giovane del torneo, Mary Fowler
La carriera in nazionale australiana della calciatrice classe 2003 inizia nel marzo 2018 quando con la squadra giovanile mette a segno ben 10 gol in 6 match: numeri che attirano l’attenzione della nazionale maggiore.
L’attaccante 16enne, è la calciatrice più giovane della Coppa del Mondo ma contro le azzurre mancherà per un problema agli adduttori.
Alla vigilia della gara d’esordio una svolta epocale per le Matildas
Un passo importante, un accordo storico quello che l’Australia compie nel giorno dell’inaugurazione del Mondiale femminile.
Le calciatrici professioniste dell’Australia hanno ottenuto un aumento di stipendio che le vedrà ricevere lo stesso salario minimo dei colleghi maschi.
In base a questo accordo reso noto proprio alla vigilia dei Mondiali, la paga annuale base per le giocatrici della W-League aumenterà del 33%.
Fino a due anni fa molte giocatrici del campionato australiano erano considerate dilettanti e ricevevano solo rimborsi spese, ma tutto è iniziato a cambiare dal 2017.
Qusto aspetto sicuramente rende le avversarie delle italiane migliori ed è un dato sul quale riflettere:
Nonostante tutto, le Azzurre sono pronte a dimostrare sul campo di non essere da meno:
“Ci aspetta un girone molto impegnativo
ma il nostro è un gruppo unito,
con tante giocatrici di qualità:
siamo qui per giocarcela alla grande”.
Queste le parole di Milena Bertolini che è stata una vera guida per queste ragazze; una delle prime a credere nella forza delle donne nel calcio.
Una forza che è destinata a regalare emozioni.
“Se una nazionale forte come l’Australia ci teme, vuol dire abbiamo fatto dei passi in avanti. Vuol dire che il nostro movimento è cresciuto, vuol dire che stiamo mettendo le giocatrici nelle condizioni migliori per esprimersi al meglio. Mi fa anche piacere che inizino a uscire nomi di giocatrici italiane, che vengano tenute in considerazione anche al di fuori dei nostri confini”, esordisce così la Ct in conferenza stampa alla vigilia dell’esordio contro l’Australia.
Parola d’ordine?
Scendere in campo per vincere e non accontentarsi mai ma, su tutto, quel che conta sarà far vedere un bel calcio ed esprimere una buona qualità di gioco.
E’ questa la filosofia e l’atteggiamento che ha caratterizzato le Azzurre di Bertolini perchè, come afferma la CT “è il primo veicolo per fidelizzare le persone“.
#ForzaAzzurre!
Caterina Autiero