FIFA WWC – Azzurre a testa altissima. Solo la stanchezza mette ko le nostre EROINE 2.0 – GRAZIE RAGAZZE

Contro un'avversaria più preparata, termina a testa alta l'avventura delle Azzurre al Mondiale. Facciamo in modo che la loro impresa non sia vana

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GRAZIE RAGAZZE!

Per le emozioni che avete regalato.
Per i valori che avete trasmesso.
Per averci resi orgogliosi di essere italiani.
Per la forza che avete infuso in tante donne imbrigliate dagli stereotipi.
Per averci insegnato che la multiculturalità può essere una risorsa e che l’orientamento sessuale non è dato dallo sport che si pratica.
Per aver dimostrato che una donna sa essere bellissima anche senza trucco e capelli perfetti, senza dover indossare necessariamente abiti succinti e tacchi ma semplicemente con la sua forza interiore, gli occhi pieni di voglia e un cuore pieno di passione.
…grazie anche per averci fatto rispolverare la Macarena…

VOI SIETE LE NOSTRE BELLISSIME EROINE!

azzurre mondiale francese

Tutte le donne italiane si sono riconosciute in voi

Quelle che vivono in un paese in cui il tampax è considerato bene di lusso, in cui c’è un alto tasso di disparità salariale e si registra una difficoltà di accesso alle posizioni di vertice (il cosiddetto “soffitto di cristallo”) e non garantisce tutele in caso di maternità.
– secondo il Global Gender Gap Index nel 2016 l’Italia si posiziona al 50° posto (su 144) per uguaglianza di genere-
Quelle che vivono in un paese che non accetta le donne che scelgono di non essere figuranti ma protagoniste.
Quelle che quotidianamente ricevono molestie, quelle che vengono considerte accessori.
Quelle che nell’immaginario collettivo ‘sono programmate per procreare’ e, già che ci siamo, stirare, lavare e cucinare non sarebbe male…
Quelle che sono madri, mogli e lavoratrici ma riescono comunque a fare tutto -anche con la febbre-.
Quelle che perchè donne devono dimostrare sempre qualcosa in più.
Quelle che l’offessa sessista è sempre gratuita.
Quelle che non accettano il concetto che esiste una disciplina o una professione divisa per generi: quelle che perchè sei donna devi fare danza; quelle che perchè sei donna non hai nulla a che vedere con il calcio.
Quelle che praticano una dispilina sportiva ma non possono essere professioniste.

Tutti gli uomini d’Italia – forse non proprio tutti ma molti- vi hanno volute bene come padri, fretelli, zii, nonni.

Le bambine d’Italia hanno capito che si può e si deve credere in un sogno e che nessuno può e deve impedirlo.

Molti genitori hanno capito che i figli vanno assecondati nella loro passione e nel loro talento: se tua figlia vuole giocare a calcio non c’è nulla di male!

Contro le Campionesse d’Europa in carica per buona mezz’ora le Azzurre hanno retto benissimo.
Attente, unite e con tanto cuore come sempre, in più occasioni sono andate vicino al gol con Giacinti che sembrava incontenibile con il suo pressing alto. Dietro la solita concentrazione, a centrocampo tanto aiuto in fase difensiva e lanci pericolosi per le attaccanti.

Il tempo scorreva, il cado si faceva sentire e a ogni avanzare del cronometro le Azzurre hanno perso linfa. La stanchezza ha avuto la meglio: il calo era fisiologico, di più non si poteva fare! Nonostante questo e che le forze ridotte al lumicino, fino all’ultimo hanno onorato la maglia.

Le Azzurre hanno dato tutto ciò che potevano… i limiti non sono loro!

“Le Azzurre hanno giocato contro colleghe che hanno opportunità diverse rispetto alle nostre, le olandesi sono professioniste.
È stata una partita non alla pari da questo punto di vista.
Per chi ha compiti decisionali è arrivato il momento di prendere decisioni.
Queste ragazze si meritano il professionismo e opportunita’ diverse”.
MILENA BERTOLINI

Dicevamo, le italiane sono crollate soprattutto perchè stanche.

Stanche di non essere considerate professioniste, di non avere i mezzi per allenarsi come e quanto le avversarie.

Basti pensare che proprio l’Olanda, sull’onda dell’Europeo vinto nel 2017, ha compreso il reale valore del calcio femminile tanto che la  Federcalcio Olandese firmato un accordo per ridurre il divario salariale fra calciatori e calciatrici della nazionale (un accordo che prevede l’arrivo alla piena parità nel 2023).

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Le Azzurre non sono uscite per loro demerito ma per i limiti che ancora sussistono, nonostante i riconosciuti passi da gigante compiuti – di cui il buon 70-80% è merito delle loro imprese e della loro caparbità-.

Basti ricordare che le Ragazze Mondiali militano tutte (eccetto Linari) in Serie A -…mica così scarso come campionato!- e che questa estete hanno avuto la caparbietà di insistere (scioperando) affinchè il campionato passasse sotto l’egida della Figc.
E, che i club dello stesso campionato eccetto alcuni casi – eccezioni- fanno i conti con i costi: lo scorso anno il Brescia (club storico), arrivato secondo, è fallito; pochi giorni fa è stata annunciata la fine del ChievoVerona Valpo che nell’ultimo campionato aveva conquistato la salvezza.

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Il sacrificio enorme delle Azzurre, le lacrime scese dai loro occhi e il cuore che batte per una passione merita dignità e riconoscenza, rispetto e considerazione. Quanto compiuto da queste ragazze deve rappresentare l’inizio di un vero cambiamento perchè le Eroine compiono cose epiche… ad ogni modo, sono state un bell’esempio!

 

Caterina Autiero