Fernando Torres, la parabola discendente del Golden Boy madrileno

Fernando Torres è stato un attaccante simbolo dell'Atletico nella prima parte della carriera, poi il crollo e il ritiro a 35 anni

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Dieci giorni. Il lasso di tempo nel quale è stato, insieme a Juan Mata, l’unico calciatore ad essere campione in carica degli Europei, dei Mondiali, dell’Europa League e della Champions.

Un dato questo, insieme al fatto che sia ad oggi l’unico ad aver segnato in sette diverse competizioni nell’arco della stessa stagione, che inserisce a tutti gli effetti Fernando Torres nell’Olimpo degli attaccanti della generazione d’oro spagnola, almeno prima del suo inaspettato ed inspiegabile declino.

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Sono pochi i calciatori che come lui hanno conosciuto momenti di massima esaltazione e altri di basso profilo.

Nei periodi più fulgidi della sua carriera è stato considerato uno dei migliori centravanti del mondo, non solo, un centravanti con la tecnica di un trequartista, uno da gol a raffica e molti straordinari e decisivi, come quello del 2012 segnato al 91’ al Barcellona nella semifinale di ritorno della Champions, copione perfetto con fuga in contropiede e dribblando Valdes…

Difficile da credere che sia lo stesso del suo passaggio al Milan (2014), durato sei mesi, esperienza sbiadita ed inconsistente, lo stesso che al suo ritorno all’Atletico Madrid osserva dalla panchina sulla quale lo relega Simeone le reti dei suoi compagni…

Torres, trentacinque anni, soprannominato El Nino per i tratti somatici e la sua precocità (ha esordito nella Liga diciottenne, a 19 era già Capitano dell’Atletico Madrid), è nato a Fuenlabrada, città che in suo onore ha intitolato lo stadio.

E’ il fratello maggiore che gioca come portiere ad accorgersi della sue potenzialità quando gli tira la palla durante gli allenamenti alle parate: lanci precisi ed efficaci, nonostante sia un bimbo, e di allenamento in allenamento il piccolo Fernando si appassiona ogni giorno che passa al calcio; ha soltanto undici anni quando dopo un provino viene reclutato dall’Atletico: con i Colconeros firmerà il suo primo contratto da professionista nel 1999, appena quindicenne. 

Il suo esordio in prima squadra nel maggio del 2001 contro il Leganés, partita che lo consacra come il più giovane ad indossare la maglia dell’Atletico Madrid; per la sua prima rete bisognerà attendere la settimana successiva, partita contro l’Albacete.

Sono anni nei quali Torres si guadagna titoli a iosa: capocannoniere e miglior giocatore dell’Europeo Under 16 (nel 2001) e dell’Europeo Under 19 (2002), ad esempio.

Con i Colchoneros risulterà per cinque stagioni consecutive (dal 2003 al 2007) il migliore marcatore della squadra.

compleanno Torres

Nell’estate del 2007 viene ufficializzato l’acquisto di Torres da parte del Liverpool per la cifra record di 26,5 milioni di sterline, sei stagioni. Le prime piuttosto fruttuose; 33 reti segnate il primo anno con i Reds, primato per quanto riguarda il record di gol in una stagione con la maglia del Club, superando così Michael Owen (assestato a 28).

Nella stessa stagione viene eletto miglior giocatore della Premier League. Degne di nota anche le due triplette realizzate in due partite casalinghe consecutive, impresa che nella massima serie inglese non riusciva a un giocatore del Liverpool dal 1946.

Nonostante i tanti infortuni e i conseguenti periodi di inattività, Torres riesce comunque ad assicurarsi nel 2009 il titolo di miglior marcatore della stagione con i Reds.

Ma poi qualcosa di incrina. Il Golden boy che il Times aveva inserito nella lista dei 50 più grandi giocatori del Liverpool passa al Chelsea nel gennaio del 2011; esperienza con il club dei Blues poco proficua ad eccezione di alcuni gol significativi come quello già citato in Champions.

Di poco conto anche il suo passaggio al Milan nell’estate del 2014; un solo gol realizzato nei sei mesi in rossonero.

Nel gennaio del 2015 ritorna tra le fila dell’Atletico, stadio Calderon colmo di 50.000 tifosi pronti a riaccoglierlo festanti dopo sette anni di lontananza; in realtà Torres viene sempre più spesso relegato al fondo delle gerarchie dei goleador, incapace dei fasti del suo esordio con il club madrileno.

Dopo un anno trascorso al Sagan Tosu, il 21 giugno di quest’anno ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.

Degno di nota il palmares di Torres per quanto riguarda la Nazionale di Spagna; tra le vittorie quella degli Europei del 2008 e del 2012 e il Mondiale del 2010.

Complessivamente tra club, nazionale maggiore e nazionale giovanile, Torres nella sua carriera ha segnato 317 reti e giocato in 888 partite. 

 

Silvia Sanmory