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FantAntonio ci ricasca, è l’ultima Cassanata?

L'ultima Cassanata: Antonio annuncia l'addio definitivo al calcio giocato dopo aver a lungo corteggiato l'Entella

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Per scrivere di Antonio Cassano non è sufficiente solo un articolo.

Cresciuto nella Pro Inter nel 1994 all’età di 12 anni, è stato subito notato dal Bari che lo fa giocare nella sua giovanile fino al 1999:  precisamente l’11 dicembre, quando avviene il suo esordio inaspettato in prima squadra, sia per l’mportanza dell’ avversaria (l’Inter), sia per la sua giovane età: 17 anni.
L’allenatore Eugenio Fascetti manda nella mischia il primavera Antonio Cassano che con un micidiale contropiede e dribbling, mette a sedere difensori e portiere avversari siglando il suo primo gol in carriera che regala la sorprendente vittoria alla sua squadra.

Da lì tutto cambia: Antonio Cassano si guadagna il suo posto grazie a quel gol, fino ad entrare nel 2001 nell’Olimpo. Viene chiamato dalla Roma di Fabio Capello, la stessa Roma di Totti, Batistuta e Montella che aveva appena vinto lo scudetto.

Ma Cassano non è solo talento e determinazione, purtroppo si fa riconoscere spesso per il suo carattere troppo istintivo e irruento che spesso porta a conseguenze spiacevoli.

Ne ha combinate tante negli anni calcistici, talmente tante da essere etichettate come Cassanate.
La sua prima cassanata fu proprio a 17 anni, quando senza patente e ancora minorenne guida l’auto e decide di entrare negli spogliatoi dello stadio San Nicola, direttamente a bordo.
Una delle più eclatanti è sicuramente stata durante la finale di Coppa Italia tra Roma e Milan, dove ci fu una lite tra lui e l’arbitro Rosetti a cui fece il gesto delle corna dopo una serie di insulti e minacce che gli costarono l’espulsione diretta.Durante la partita tra Roma e Juventus, vinta per 4-0 dai giallorossi, nell’ultimo suo gol Cassano calciò con violenza la bandierina del corner che si spezzò letteralmente in due.

Dopo gli anni a Roma, si fece ingolosire della richiesta dei Galacticos che lui accettò e si trasferì in Spagna. Esperienza tutt’altro che positiva, dove egli stesso ammise della sua vita sregolata e piena di eccessi (culminato con un siparietto con i compagni di gioco in cui imita e ridicolizza il suo allenatore), durata solo un anno.

Ritornato in Italia, alla Sampdoria, il lupo perde il pelo ma non il vizio:  in una partita tra Sampdoria e Torino, Cassano si scaglia contro l’arbitro Pierpaoli insultandolo pesantemente e lanciandogli la sua maglia addosso, gesto che gli costò cinque giornate di squalifica.

Foto: Solopallone.it

Successivamente, il duro scontro tra lui e Del Neri  – che lo estromette dalla rosa per sei giornate –  e una grossa lite con il presidente Garrone con cui volarono parolacce ed insulti, portandolo a lasciare anche Genova.

Il passaggio prima al Milan e poi all’Inter non ha risparmiato nemmeno le milanesi: durante la conferenza di presentazione alla squadra nerazzurra critica pesantemente il suo ex dirigente Galliani. Non prosegue bene l’avventura all’Inter, dove si rende protagonista di una furiosa lite (con  relative mani)  con il tecnico Stramaccioni, costatagli 40 mila euro di multa e qualche giornata fuori rosa.

L’ultima cassanata avviene due anni fa, nel 2016 di ritorno alla Sampdoria, dove durante una riunione di spogliatoio con l’avvocato del Presidente Ferrero, si rivolge in maniera offensiva e provocatoria nei suoi riguardi. Gli viene recapitata una lettera di licenziamento, fino alla rescissione nel 2017.

Da quel momento passano gli ultimi due anni, sempre nell’indecisione: decide di riprovarci con il Verona in Serie B, ma dopo un paio di settimane rescinde con la squadra gialloblu.
Un’ultima possibilità  con la Virtus Entella – qualche giorno fa – a cui però tocca la stessa sorte perchè dopo una settimana di allenamenti, Cassano decide definitivamente di appendere gli scarpini al chiodo.

Lo dice apertamente durante un’intervista con il giornalista e amico Pierluigi Pardo: per lui si apre un nuovo capitolo della sua vita, insieme alla sua adorata famiglia che non lo ha mai abbandonato sia nelle sue cassanate ma soprattutto nella partita più difficile, un problema cardiaco che gli ha precluso il campo per alcuni mesi, perchè è stata quella la sua vittoria più bella che sicuramente ricorderà.

Buona nuova vita FantAntonio!

Raffaella De Macina
Foto copertina: Fox Sports

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