Fabrizio Miccoli è stato trequartista e spesso anche attaccante tecnico o seconda punta.
Era scattante e rapido con un potente tiro, fondamentale per gli assist che ha fornito ai suoi compagni di squadra. Ha avuto anche ruoli da rigorista e tiratore di calci da fermo, molto forte sulle punizioni e calci d’angolo.
Classe ’79, è originario di Lecce ed è soprannominato Il Romario del Salento e il Pibe di Nardò, proprio dove è nato.
La sua carriera calcistica è iniziata fin da piccolissimo nella squadra giovanile del San Donato, di dove è originario, passando poi anche per quelle del Milan e del Casarano.
Nel 1996, partendo proprio dal Casarano passando per la Ternana e dopo un breve periodo al Perugia arriva nella sua carriera la società bianconera di Torino.
Alla Juventus rimarrà solo una stagione, come sarà successivamente anche con la Fiorentina.
Una parentesi di due anni al Benfica (stagioni 2005 – 2007) lo consacra come un brillante attaccante.
Ritorna in Italia per scrivere anche lui la storia del calcio del dimenticato Sud, nel Palermo e poi nel Lecce.
Sbarca a Palermo nel 2007, dove entrerà nella storia della società siciliana, per sei lunghi e splendenti anni è stato un riferimento per i rosaneri, un condottiero pugliese, adottato dai palermitani come fosse stato un figlio.
Il condottiero leccese del Palermo, nonostante i primi infortuni che hanno frenato la sua cavalcata siciliana, nel 2009, viene ufficialmente designato come Capitano dei rosanero, trascinando la squadra anche tra le big della Serie B d’Europa.
In scadenza di contratto, lascia il Palermo dopo sei stagioni con 179 partite e 81 gol.
Torna nella sua Puglia, a Lecce, ma concluderà la sua carriera nella squadra maltese di Birkirkara.
Quando appende gli scarpini al chiodo nel dicembre del 2015, vuole tentare la carriera da allenatore che inizierà solo nel 2020 alla Dinamo Tirana, squadra albanese, come vice di Francesco Moriero ma la nuova avventura termina il 1 marzo 2021, quando Moriero dà le dimissioni.
Nella sua carriera da giocatore, però, non sono mancati trofei, tra piccoli e grandi, da protagonista e non: è stato capocannoniere nella stagione 2002-2003, con 5 gol; ha vinto due Supercoppe, una italiana nel 2003 con la Juventus e una portoghese nel 2005.
In qualche modo è legato a Maradona, infatti uno dei suoi due figli si chiama Diego proprio in onore del fuoriclasse argentino, e nel 2010, ha acquistato un suo orecchino ad un’asta per 25 mila euro con l’intento però di restituirglielo, affinché avvenisse di persona per poterlo incontrare.
Valentina Vittoria