“I protagonisti dello sport fuori dal campo da gioco non sono immuni dagli attacchi della vita, che a volte si manifestano in maniera violenta, con una forza distruttrice direttamente proporzionale alla fama del bersaglio”.
Alessandro Alciato “Demoni”.
Il giornalista e scrittore Alessandro Alciato, autore del volume “Demoni”, ha tratteggiato con sapienza l’amara vicenda di Fabio Quagliarella, noto soprattutto per essere l’attaccante della Sampdoria e meno forse come vittima di uno stalker.
Otto anni da incubo nei quali un amico del calciatore, agente della Polizia Postale, ha perseguitato Quagliarella con lettere anonime e sms con accuse pesanti legate e pedopornografia, affiliazioni mafiose, calcioscommesse e uso di sostanze stupefacenti, accuse che hanno minato la credibilità del bomber.
Più Quagliarella segnava gol e riceveva plausi in campo per la qualità del gioco, più aumentavano le minacce, le allusioni, le lettere minatorie anche alle società calcistiche nelle quali militava; solo grazie alla sua forza d’animo e alla sua risolutezza l’intricata vicenda giudiziaria si è conclusa con la condanna definitiva nel febbraio del 2017 dello stalker Raffaele Piccolo.
Una data che ha segnato una svolta nella vita di Fabio Quagliarella e di conseguenza anche nella sua carriera; nonostante dal punto di vista tecnico Quagliarella sia sempre stato molto professionale e brillante, le accuse hanno portato il Napoli, nel quale ha giocato una sola stagione (2009 – 2010), a cederlo; dopo la condanna di Piccolo la ritrovata serenità ha inciso nel modo di affrontare il campo, con uno spirito diverso e una leggerezza ritrovata.
Una positività che ha influito sicuramente sul momento d’oro che Fabio sta vivendo, nonostante i 36 anni appena compiuti, in vetta alla classifica dei capocannonieri del Campionato con 16 reti con il primato di aver gonfiato la rete per 11 giornate consecutive (prima di lui ci era riuscito solo Batistuta nel 1994).
“I record si eguagliano ma passano, i brividi e le emozioni di questa serata non li scorderò mai”
ha scritto sulla suo profilo Instagram dopo la doppietta dello scorso sabato contro l’Udinese grazie al quale è entrato a pieno diritto nella storia del calcio italiano in quella che è sicuramente la più esaltante stagione della sua carriera.
Un risultato esaltante che in un certo senso riapre nel migliore dei modi la storia calcistica di Quagliarella che in molti ritenevano conclusa dopo l’addio alla casacca della Juventus, club con il quale ha vinto tre Scudetti e due Supercoppe.
Cresciuto nelle giovanili del Torino, ha esordito in Serie A proprio con i Granata nel 2000, per poi passare al Chieti, all’Ascoli, all’Udinese, al Napoli, alla Juventus e vestire dal febbraio 2016 la maglia blucerchiata.
Quagliarella è attualmente il miglior cannoniere in Serie A – di quelli in attività – grazie ai 143 gol segnati, dietro di lui Mauro Icardi con 119 reti; tre le reti più significative della sua carriera quella al Chievo nel 2007 da 38 metri.
Un professionista esemplare, un uomo che ha imparato a non arrendersi che sta vivendo una seconda giovinezza con gli scarpini ai piedi.
Silvia Sanmory