Mi viene da sorridere, non avrei mai pensato di poter discutere Cristiano Ronaldo.
Sono cresciuto in un paesino e questi sono discorsi da bar e parrocchia su Rivera, Baggio, Platini.
Mi fa sorridere si facciano su Ronaldo, nel 2020 ha segnato 41 reti in 38 partite alla Juve.
Oggi è il capocannoniere della Serie A, ha vinto già molti titoli, è un privilegio averlo in squadra, ce lo godiamo e teniamo stretto. Futuro della Juve? Senz’altro lo rappresenta.
Fabio Paratici, Direttore Sportivo, dopo la “scioccante” eliminazione dalla Champions League, torna a parlare e stupisce con dichiarazioni a dire poco imbarazzanti: dall’acquisizione di Cristiano Ronaldo alle chiacchiere da “paesino”.
Il DS si sorprende di come sia possibile criticare Cristiano Ronaldo.
Una dichiarazione di questo tipo è preoccupante perché chi parla è uno dei massimi dirigenti sportivi più pagati e importanti a livello europeo.
Ricordiamo, però, a Fabio Paratici che non si sperticò in difese quando Paulo Dybala venne martoriato di critiche, anche lui vittima di una giornata storta. Alla Joya non fu risparmiato nulla e ancora adesso viene giudicato persino da ex colleghi dal passato discutibile.
Eppure nessuno si indignò per gli improperi, men che meno il DS Juventino.
Rammentiamo al DS che l’articolo 21 della Costituzione Italiana cita che “tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Si intende perciò che CR7, come Maradona, come Valentino Rossi e tanti altri campioni, sono stati criticati per non essere stati all’altezza di alcune prestazioni.
Perciò non si capisce perché le critiche dirette al portoghese possano essere considerate delle chiacchiere da “paesino” quando è sotto gli occhi di tutti come è andata la partita.
Il calcio non è uno sport da solisti e cosa dovrebbe contare non sono i record personali bensì quelli di squadra.
I tifosi della Juventus sono sempre più divisi.
Una parte sta con la società e difende l’acquisizione di Ronaldo come investimento di Marketing accessorio del progetto di Super Lega.
L’altra parte invece, più condizionata dai risultati, è convinta che il portoghese sia stato preso in funzione della Champions: si sente offesa dalla politica del club che induce i tifosi a non riconoscersi più nella maglia e nella storia della Juventus.
Questa frangia non condivide l’atteggiamento aggressivo della dirigenza la quale sminuisce i giudizi dei tifosi e che si permette di apostrofare ciò che dicono.
Un fatto che alla Juventus non sarebbe mai accaduto, soprattutto ai tempi dell’Avvocato Agnelli e del Dott. Umberto.
Per una società come la Juventus, una dèbacle dopo l’altra: è una caduta di immagine totalmente fuori luogo e mai successa prima.
Urge ricucire con i tifosi, non c’è peggior situazione di una tifoseria divisa e demotivata; oltre a non divertirsi più a seguire la squadra del cuore o, peggio ancora, che si sente lontana da essa, dai suoi simboli e dalle sue scelte, che si sente presa in giro a causa di scelte destinate a fallire da subito.
Cinzia Fresia