Fabio Grosso, la storia d’Italia è passata tra i suoi piedi

La storia d'Italia è passata tra i piedi di Fabio Grosso in quelle notti magiche ma per lui non solo tanto azzurro ma anche Palermo, Inter, Lione, Juve e una carriera da allenatore tutta da vivere.

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Fabio Grosso Frosinone
Foto: Wikimedia Commons (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5d/Frosinone_Calcio_-_Benito_Stirpe_-_vs_Cagliari_27_11_2022_Fabio_Grosso_Dsc_9228aa.jpg)

Fabio Grosso nasce addirittura come trequartista, Serse Cosmi poi lo sposta sulla fascia come terzino e da quel momento il resto è storia.

Il salto di qualità nella carriera di Grosso coincide con la parentesi a Perugia e la successiva permanenza a Palermo. La sua notevole capacità di corsa e di fornire cross di precisione millimetrica convinsero Marcello Lippi a convocarlo per disputare la Coppa del Mondo 2006.
Il 2006 sarà un’annata memorabile per Grosso: l’ultima stagione con i palermitani lo mettono in evidenza come il miglior terzino italiano del campionato, gioca un Mondiale da protagonista e l’Inter in estate acquisisce il suo cartellino.

Notti magiche quelle tedesche. Chi si sarebbe aspettato che nell’Italia dei grandi avrebbe fatto così rumore un terzino che da poco aveva conquistato la promozione con il Palermo. Eppure la storia d’Italia passa per i piedi di Grosso: grazie alla sua rete ai tempi supplementari la nazionale Italia strappa il biglietto per la finale di Berlino.
Gli istanti che hanno preceduto il suo tiro dal dischetto hanno tenuto un’intera nazione con il fiato sospeso. Poi Grosso ha segnato, il cielo era azzurro sopra Berlino e l’Italia era campione del mondo.

Fabio Grosso Italia
Foto: @rompipallone.it on Instagram (https://www.instagram.com/p/B5afNFGqz4x/?utm_source=ig_web_copy_link&igshid=MzRlODBiNWFlZA==)

Nonostante fosse entrato indissolubilmente nel cuore degli italiani, la sua esperienza all’Inter non raggiungerà mai gli standard toccati a Palermo. Succederà invece il contrario a Lione, dove sarà fondamentale per la conquista del titolo francese dell’Olympique Lyonnais. Parentesi, quella francese, che Grosso ricorda con affetto e che ritroverà anche più in là nel suo percorso da allenatore.

Il resto della carriera di Grosso si consuma a Torino, con addosso la casacca della Juventus. Il rapporto con la società juventina e soprattutto con il tecnico Antonio Conte rimarrà più che altalenante a partire dal 2010. Proprio alla Vecchia Signora Grosso concluderà la sua carriera da calciatore per dedicarsi al ruolo di mister. Tra le sue prime esperienze infatti si annovera la gestione delle giovanili bianconere.

Fabio Grosso Frosinone
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Dopo una serie di brevi esperienze in Serie B, tutte concluse con un esonero, Grosso entra nel calcio dei grandi come allenatore del Frosinone. Un’avventura in crescendo quella di Frosinone, che si concluderà con l’agognata terza promozione in Serie A e la vittoria del campionato cadetto. Sappiamo di affermare il vero dicendo che quando c’è Fabio Grosso in panchina, qualsiasi sia la squadra per cui facciamo il tifo, esulteremo sempre un po’ per una sua vittoria.

Federica Vitali