La Spagna è ormai un ricordo. Un soddisfacente ricordo dal quale ripartire con la stessa tenacia e prorompenza di lunedì scorso; elementi cruciali che, conditi da una buona dose di voglia di rivalsa e tanto, troppo sentimentalismo hanno reso possibile un’impresa che sfiorava l’inverosimile. Superiori per qualità, forza e tecnica gli spagnoli non sono riusciti a destreggiare gli azzurri di Conte, i quali, armati di scrupolosa organizzazione e indomabile passione e orgoglio hanno irraggiato il cielo parigino di un fulgente e sfavillante bagliore. Addirittura la Torre Eiffel si è tinta, per l’occasione, dei colori del tricolore italiano.
Orgoglio, voglia di rivalsa, amore per la maglia, forza d’animo e tanta caparbietà hanno permesso quello che ironicamente è stato definito #SPexit; 2-0 per gli azzurri e spagnoli fuori dall’Europa. Chi l’avrebbe mai detto? La piccola Italia fa fuori i campioni d’Europa e continua il suo percorso, finora, quasi impeccabile di Euro2016. Gli ostacoli, fatti per essere superati, una volta abbattuti danno, inevitabilmente, accesso a nuove prove da superare e, quale banale e assodata certezza…
Il cammino italiano è in un crescendo di astrusità e dopo l’ilarità di trionfare sui favoritissimi Campioni d’Europa, lo spettacolo deve ancora cominciare: signore e signori ecco a voi i Campioni del Mondo.
Pronostici incerti e scissi. Se la bilancia della storia propende su “Pizza e pastasciutta”, l’attualità offre un rispettabile contraccolpo a favore di “Crauti e brezel”. Favoriti sul campo, le statistiche dalla loro parte. Tra le prime squadre favorite sin dagli inizi del torneo, vantano ancora l’inviolabilità della porta a fronte del nostro unico gol subito, contro l’Irlanda e tra i pali Sirigu e non Buffon. L’attacco più attrezzato è quello a disposizione di Löw ma i teutonici giocano in profondità e i nostri, forti sul 3-5-2 penseranno a chiudere ogni possibile via di fuga nonostante le probabilità che gli avversari puntino su l’uno contro uno siano alte. Difesa, al solito solidissima con Bonucci, Barzagli e Chiellini a protezione di super Gigi mentre De Sciglio e Florenzi penseranno a stringere sui laterali.
I tedeschi peccano, come di consueto, di arroganza e superbia. Evidentemente la storia non ha insegnato nulla. Una nazione intera armata di alterigia e sfrontatezza si è mobilitata nell’erigere muri – degni non a caso, di Berlino – di orgoglio e di supporto nei confronti della propria squadra. Calciatori, allenatori, tifosi, stampa e addirittura animali cantano già vittoria e pensano addirittura persino a preparare il match di semifinale. Sarà stata la famosa di Gary Lineker, pronunciata negli, ormai lontani, anni novanta a lasciare ancora gli strascichi di un orgoglio tramutato in sfrontatezza
«Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince».
Ma, sorge spontaneo chiedersi, avete forse riposto nel dimenticatoio quell’Italia-Germania finita 4-3 tra tequila e sombrero in Messico ’70 o la finale di Coppa del Mondo dell’82? Probabilmente sì, specie le nuove generazioni. Non vogliamo essere pignole, motivo per cui, riesumare relitti decisamente più recenti potrebbe aiutare.
Avete forse azzerato la doppietta di Mario Balotelli agli scorsi Europei? O avete forse dimenticato la cannonata di Fabio Grosso a meno due minuti dai rigori e un minuto dopo Del Piero in contropiede e Fabio Caressa che, con un filo di voce, rauca e cupa, ripete forsennatamente “Andiamo a Berlino Beppe”??
— Antonio Mariggio' (@antoniomariggio) July 2, 2016
Insomma non è certo difficile capire il motivo per il quale non scorre molta simpatia verso gli abitanti del bel paese nelle vene dei teutonici ma, non me ne vogliate, trovare un non so che di provocatorio, irritante, pungente e quasi offensivo nei toni con i quali i tedeschi hanno affrontato questo #RoadtoBordeaux sorge quasi spontaneo.
Tra i più sobri, troviamo su un quotidiano tedesco una “Simpatica” prima pagina con tanto di sfottò agli italiani, considerati da sempre mammoni. Una carrellata di foto delle mamme di alcuni giocatori della nazionale italiana con annessa didascalia che recita “Questa volta neanche mamma può aiutarvi“.
Il motto più alla moda della settimana è stato “Da Milano alla Sicilia piangerete sulla vostra pizza“.
Anche Muller ha detto la sua riguardo la partita di questa sera asserendo che a piangere, in questa occasione, toccherà agli italiani.
Insomma, i tedeschi, non hanno peli sulla lingua, tantomeno, a quanto pare, angustia e ansia da prestazione, la vittoria la credono già conquistata e dalla loro parte schierano anche l’erede del polpo Paul, il porcellino d’India di Germania che, sembrerebbe aver optato per la vittoria dei teutonici.
Come rispondono gli italiani?
Abbiamo pensato di dilettarci in una carrellata social targata – o taggata – #GermaniaItalia #Euro2016
Cristian Zaccardo, Campione del Mondo nel 2006 e difensore inamovibile nell'undici titolare dell'Italia dal 2004 al 2007.
Quando ha conquistato la sua prima presenza con...