L’avventura della Nazionale italiana a Euro 2024 è terminata agli ottavi di finale. La squadra di Spalletti esce dalla competizione perdendo contro la Svizzera, ma a deludere è stata soprattutto la prestazione, o meglio le prestazioni, sfoderate durante il percorso.
Euro 2024 per l’Italia è stato un vero e proprio FLOP!
Gli Azzurri sono stati un gruppo compatto di FLOP! (salvo qualche eccezione)
No no, nessun errore di scrittura, tranquilla lettrice, tranquillo lettore: è scritto proprio correttamente, cioè FLOP, ripetuto due volte.
Sì, purtroppo per l’ennesima volta, eccezion fatta per quel 2021 e per quell’Europeo vinto alla “Boh, Mah, Bah”, la Nazionale italiana ha omaggiato l’intero stivale tifoso, di una delle più colossali, clamorose e agghiaccianti figure fecali da quando l’uomo inventò il Super Santos.
L’Italia spallettiana subisce la Svizzera agli ottavi, dopo aver subito il vantaggio dell’Albania nella partita d’esordio, l’intera Spagna nel secondo match e dopo aver penato fin quasi l’ultimo respiro per agguantare il pareggio contro la Croazia.
Insomma, una sofferenza continua e costante che ha visto la sua impietosa conclusione proprio con i vicini di casa della Svizzera.
Ma a mente freddissima, a cuor leggero e a fegato ingrossato, chi sono gli artefici di questa memorabile Waterloo in calzoncini e scarpette?
Di seguito, l’elenco dei molto probabili flop & meno flop (perché francamente di roba TOP non se n’è tanto vista).
– SPALLETTI: Lucianone vede Napoli e poi… Niente, va in Nazionale e le sbaglia tutte.
Dalle convocazioni alle formazioni, ai cambi, alle giustificazioni e passando pure per la giacchetta da nonno Bisenzio che nemmeno a chilometri ricorda la polo del Napoli con il tatuaggio d’ammore in bella vista.
– GRAVINA: niente, non va più di moda la vergogna, per cui nemmeno dopo questa ignominosa Caporetto, si dimette. La poltrona incollata alle terga col Bostik.
– IL BLOCCO INTER: blocco renale, blocco intestinale, blocco emotivo.
Dimarco, Barella, Darmian, Frattesi, quattro blocchi.
Unico leggermente più incisivo e valevole nel suo ruolo, Bastoni.
– DI LORENZO: probabile che nella valigia per la Germania abbia messo spazzolino, dentifricio, mutande, calzini e i cavolacci suoi che sta affrontando in quel di Neapolis e che avranno influito sulle sue scarse prestazioni in campo.
– GLI ATTACCANTI: quelli veri, li stanno già cercando i segugi di “Chi l’ha visto?”
– IL SISTEMA CALCIO ITALIANO: pochi giovani, poco coraggio, calcio prevedibile con emozioni centellinate, fantasia ed estro latitanti e sconforto su tutta la linea, da quella dirigenziale a quella in campo con i tacchetti.
Uno scenario impietoso e avvilente che chissà quanto fa sperare per le prossime qualificazioni per il Mondiale del 2026.
Unica menzione positiva per il temporaneo salvatore della patria Zaccagni, il già citato Bastoni e soprattutto Donnarumma. Quest’ultimo c’ha messo la faccia oltre che l’evidente talento che ne fa senza dubbio, il migliore per distacco, in campo e fuori.
Che succederà d’ora in poi?
Chi può saperlo. Al massimo, noi tifosi italici, possiamo equipaggiarci di un potente gastroprotettore pure mentre cantiamo l’Inno di Mameli.
Simona Cannaò