“Non gioco mai per partecipare, neanche a carte. Mi piace la competizione, dare il massimo in tutto, con il fisico e con la testa”
Non si può dire di certo che Esteban Cambiasso non abbia dato il massimo anche nel calcio. Un centrocampista difensivo, utile anche nelle zone di attacco e tra i migliori della sua generazione. Unico, umile, mai presuntuoso o fuori luogo, con 25 trofei vinti in carriera è il secondo calciatore argentino più vincente di tutti i tempi, dietro a un certo Lionel Messi.
Soprannominato da tutti, fin dall’infanzia, “El Cuchu”, per l’incredibile somiglianza con il protagonista di un cartone animato argentino, comincia la sua avventura calcistica nell’Argentinos Junior. Grazie alle sue potenzialità, Cambiasso viene notato dal Real Madrid che lo porta in Spagna per farlo crescere e maturare nella formazione B. Ma l’esperienza europea dura poco, i Blancos lo rispediscono nel Paese natio in prestito. Gioca prima per il club argentino dell’Indipendiente e poi con il River Plate, prima di far ritorno a Madrid.
Cambiasso, in due anni, colleziona poche presenze ma una buona collezione di trofei. Una Liga, una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Spagnola. Alla fine però il Real non rinnova il contratto dell’argentino, ma il destino ha già deciso la sua strada. Lui che possiede anche il passaporto italiano, grazie alle origini genovesi, vola proprio in Italia, a Milano.
Il 24 agosto 2004 El Cuchu diventa un nuovo giocatore dell’Inter, dopo poco più di un mese segna già il suo primo gol, ma è solo l’inizio. 10 anni di amore nerazzurro segnati da grandissimi successi: 5 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Champions League e un Mondiale per club. Esteban è tra i protagonisti principali delle imprese dell’Inter di quegli anni, ma anche uno degli attori essenziali per il triplete del 2010.
“Quello che abbiamo fatto all’Inter resterà nella storia. Queste vittorie ti danno gioia e voglia di continuare a giocare”
Al termine della stagione 2013-2014 Cambiasso saluta tutto il mondo nerazzurro, ma la sua carriera continua per altre tre stagioni. Una al Leicester e altre due all’Olympiacos, con cui vincerà anche due campionati. Nel 2017, a 37 anni, si ritira definitivamente dal calcio giocato, ma non abbandona il campo. Ha ottenuto infatti la licenza di allenatore UEFA A, superando l’esame a Coverciano. La sua prima esperienza in panchina sarà al Mondiale 2018, nello staff tecnico della Colombia. Ma El Cuchu ha ancora una lunghissima strada da percorrere e chissà se il destino lo riporterà, ancora una volta, in Italia.