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ESCLUSIVA – Valentina Caruso: “Claudio Ranieri? Un supereroe! E ora dal Cagliari mi aspetto che…”

In esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo, la giornalista e conduttrice Rai e Skysport

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Valentina Caruso - Cagliari

Dopo un anno in Cadetteria, il Cagliari è tornato in Serie A. La formazione sarda guidata da Claudio Ranieri è riuscita a raggiungere l’ambito traguardo all’ultimo secondo del match di ritorno dello spareggio in casa del Bari.

Il merito va a un allenatore che ha saputo ridare riscatto, tenacia e soprattutto tanta testa e tanto cuore a una squadra che lo scorso anno era apparsa priva di coordinate.

Di questo e di altro ancora ne parliamo con la collega Valentina Caruso, giornalista e conduttrice, gradito volto Rai e Skysport.

 Cuore, tenacia e voglia di riscatto, cosa ti aspetti ora dal Cagliari in serie A? 

“Mi aspetto un bel campionato con Ranieri alla guida di un Cagliari arrembante, grintoso e che dirà la sua”.

 Chi o cosa ha rappresentato la marcia in più per ottenere la promozione?

“Decisamente Ranieri, non ha sbagliato una mossa. Ha trovato una squadra spenta, depressa, che non si era calata ancora nella cadetteria, frustrata dai risultati”.

Una parola per descrivere Claudio Ranieri…

“Supereroe (per la squadra e per i tifosi)”.

Sul mercato non vi sono ancora certezze in merito a chi è destinato a rimanere e chi invece a partire. Secondo te quali sono i nomi dei calciatori attualmente in rosa, di cui il Cagliari non può proprio fare a meno?

“Dossena, Lapadula, Nandez, Makoumbou, Mancosu e Pavoletti anche se non è ancora chiaro il suo futuro”.

Qual è stato il calciatore che ha apprezzato di più e quello che invece ha deluso le aspettative? 

“Nessuno in particolare ha deluso le aspettative, sono cresciuti tutti con Ranieri, ha saputo dare valore a ciascuno di loro”.

Secondo te questo campionato di Serie B, che cosa ha lasciato al Cagliari? Qual è l’insegnamento più grande che la squadra si porterà dietro?
“Ha portato la consapevolezza nei proprio mezzi e nelle proprie qualità. La compattezza del gruppo. L’insegnamento? Mai arrendersi”.

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