Giovanissima, talentuosa e bellissima. Lei è la palermitana Sarah Castellana, una delle giornaliste sportive più amate e seguite dai tifosi. Diventata nota al pubblico per aver condotto varie trasmissioni su Sportitalia e a Udinese Channel, Sarah è attualmente uno dei volti di punta del nuovo canale sportivo Gazzetta Tv. In esclusiva per Gol di Tacco a Spillo, per la rubrica “Le Signore del Pallone”, Sarah Castellana racconta la sua passione per lo sport e il mondo del giornalismo a cui è approdata… per caso.
Com’è nata la passione per il calcio e in generale per lo sport?
La passione per il calcio è sempre esistita e mi è stata inculcata da bambina da mio padre che nel tempo libero era anche Presidente di piccole squadre di calcio e mi portava con lui agli allenamenti, alle partite. Sono sempre stata una sportiva ed amo tutti gli sport.
Quando hai iniziato a sognare di diventare una giornalista sportiva?
In realtà non è stato il mio primo sogno. Io ero una ballerina di danza classica e sognavo di fare quello per tutta la vita, ma dopo alcuni infortuni gravi ho pensato di percorrere il mio piano B, quello di ripiego, che era caratterizzato da una passione sfrenata per la criminologia. Per quel motivo, infatti, mi iscrissi alla facoltà di giurisprudenza, ma poi contemporaneamente cominciai a lavorare per una emittente televisiva, quindi col giornalismo è iniziato un po’ per caso…non ho mai sognato da bambina di diventare una giornalista sportiva, volevo solo danzare e dipingere. Insomma sono un’artista mancata!
A quali modelli ti ispiri per fare al meglio il tuo lavoro?
Francamente non mi ispiro a qualcuno in particolare, anche se apprezzo tante brave giornaliste, tra le quali Lia Capizzi che adoro, ma non mi ispiro a nessuna. Mi piace l’idea di crescere ogni giorno di più e ascoltare i consigli di tutti i professionisti con cui ho l’opportunità di lavorare per creare un giorno una giornalista che, come stile, non somigli ad altre.
Secondo te, in questo mestiere, c’è molta competizione tra donne?
Indubbiamente la competizione c’è in tutti i settori. Io sono una che lavora per se stessa e fa finta di non capire i fastidi altrui quando li nota. L’invidia non ha mai fatto parte di me perché credo che su questa terra ci sia spazio per tutti, ma non tutti lo capiscono.
Il calcio, si sa, è un ambiente prettamente maschilista. Com’è vista ad oggi la donna che si occupa di calcio?
C’è spazio per le donne ma c’è anche molta diffidenza, occorre dimostrare tutti i giorni di poter dire la propria e avere voce in capitolo. Questo puoi farlo solo se studi, altrimenti la darai vinta agli uomini che non aspettano altro. È una battaglia che credo non avrà mai fine anche perché questo problema non c’è solo nel giornalismo sportivo…
Quanto conta la bellezza in questo mestiere?
Se devi fare la giornalista sportiva molto poco, se devi andare anche in tv e magari condurre tg e trasmissioni sì. Non è fondamentale, ma è preferibile che ci sia un minimo di bellezza, giusto per risultare gradevole agli occhi del pubblico. Tutto questo unito sempre alla competenza ovviamente, altrimenti inutile anche parlarne.
Da Palermo a Sportitalia, passando per Udinese Channel e infine Gazzetta tv: come ci si sente ad essere uno dei volti più amati e apprezzati nel giornalismo sportivo?
Questo lo dite voi ma mi fa piacere sapere che possa essere così. Ci si sente bene e sono contenta del percorso fatto. Quelle poche volte che mi fermo, mi guardo indietro e vedo che in poco tempo ho fatto molte esperienze lavorative che mi hanno dato veramente tanto e mi preme ringraziare nel bene o nel male chi mi ha permesso di fare ciò perché, diciamoci la verità, in questo mondo puoi avere anche tutti i sogni che vuoi, ma dipenderà non soltanto da te realizzarli.
Ora a Gazzetta tv ti occupi anche di pallavolo, conducendo il programma “Sottorete”: come procede questa nuova esperienza?
Essere alla Gazzetta dello Sport a 24 anni, seppur con la piccola scorciatoia della Tv, per me è una grande soddisfazione ed una grande risposta da dare a tutti coloro che hanno faticato a credere in me in passato. Sono dentro a questo progetto e sono molto felice di farne parte. Un progetto che si può definire veramente completo grazie alla collaborazione stretta e fondamentale con i giornalisti della carta stampata e della versione online. Felicissima di non occuparmi solo di calcio, ma di cimentarmi anche in altro. “Sottorete” è una trasmissione che funziona grazie a professionisti come Gianluca Pasini e Mario Salvini che sono le vere ancore per me e grazie alle ex pallavoliste Maurizia Cacciatori e Rachele Sangiuliano, da cui imparo tutto ciò che c’è da sapere sul Volley. Mettersi in gioco ed essere pronti ad imparare tutto con umiltà è fondamentale per la crescita professionale di una giornalista giovane.
Martina Giuliano