Roberto Maida e Benito Letizia in esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo

Sabato pomeriggio, andrà in scena all’Olimpico lo storico ma intramontabile “derby del sole” tra Roma e Napoli.

Dopo un’ottima partita della squadra giallorossa contro l’Udinese e il secondo pareggio consecutivo dei partenopei contro l’Atalanta con moltissime polemiche, chi la spunterà in questo big match che ha sempre avuto un grande fascino?

Lo abbiamo chiesto a due esperti del calcio: Roberto Maida, giornalista del Corriere dello Sport e Benito Letizia, giornalista e direttore responsabile di StadioSport.it. 

Alla luce del rocambolesco pareggio del Napoli contro l’Atalanta e della vittoria rotonda della Roma a Udine pur giocando in inferiorità numerica. Che partita ti aspetti?

M: Io mi aspetto una partita accorta da parte di entrambe le squadre. La Roma non si aspettava di giocare lo scontro diretto sopra il Napoli e alla luce anche della squalifica di Fazio non prenderà molti rischi. Il Napoli deve stare attento a non perdere perché un eventuale sconfitta avrebbe esiti devastanti dopo quello che è successo in queste ultime settimane. Sarà una partita da “under” con pochi gol.

L: Mi aspetto una partita arrembante, su ritmi intensi, aggressiva. Mi aspetto grandi giocate, percussioni e strappi. Si combatterà su ogni pallone.

Per quanto riguarda i due tecnici, il fatto che Fonseca sia una “new entry” sulla panchina della Roma mentre Ancelotti è al secondo anno di Napoli, può influire sull’esito del match?

M: Per me no. Dopo dieci giornate, un allenatore come Fonseca che ha anche esperienza internazionale non risentirà del gap nei confronti del collega Ancelotti. Semmai Fonseca può perdere la partita perché Ancelotti è più bravo nella strategia o perché il Napoli si dimostra più forte ma non credo che questo fattori pesi.

L: E’ semplicistico pensare una cosa simile. Sicuramente l’esperienza può essere un fattore decisivo e influire sull’esito di una partita, ma non il fatto che Fonseca sia o meno una ‘new entry’. L’esperienza può avere un peso sulla gestione della gara, sulla capacità di leggere la partita in corso, sulle scelte di formazione, sulle sostituzioni e sui cambi tattici”.

roberto maida
Roberto Maida e Benito Letizia sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo

Roma e Napoli vivono in qualche modo lo stesso dilemma cioè quello legato agli infortuni. A chi o cosa attribuisci questo notevole aumento della lista degli infortunati rispetto a prima?

M: Il problema fondamentale è che si giocano troppe partite e di conseguenza c’è poco tempo per allenare i calciatori. Non conosco nel dettaglio la situazione del Napoli su fronte infortuni ma il caos infortuni della Roma è incredibile, non normale. La società attribuisce il problema alla durezza dei campi di Trigoria e infatti sono stati rifatti. Purtroppo la situazione non cambia, siamo all’incirca sui 15 infortuni in stagione però la Roma sta dimostrando che gli infortuni nelle grandi rose non devono essere un grande abili. La Roma ha fatto di necessità virtù, cambiando stile di gioco e forse ci riuscirà anche il Napoli che ha perso sì giocatori importanti ma ha una rosa tale che può sopperire anche alle assenze.

L: Bisogna distinguere e analizzare i vari infortuni. Se sono muscolari, allora la colpa è della preparazione atletica, dei carichi di lavoro, delle tante partite. Se sono traumatici, allora è sfortuna, non può dipendere oggettivamente dalle due squadre.

Pallotta e De Laurentiis vivono la loro presidenza per molti aspetti diversamente ma un punto li accomuna: spesso si lasciano andare a forti dichiarazioni. Condividi il loro comportamento?

M: Essendo nato sportivamente nel calcio degli anni 80′ dei padri padroni, sono affezionato a quel tipo di presidenza quindi preferisco anche quella un po’ più colorita di De Laurentiis ed è vero che anche Pallotta a volte si lascia andare a certe esternazioni.

Mi piace tradizionalmente il presidente che sta vicino alla squadra volta per volta e che si faccia sentire e non solo da lontano. E’ curioso che Pallotta non venga a Roma da più di un anno e che non abbia ancora visto la nuova sede della società all’Eur.

L: “Assolutamente no! Credo che De Laurentiis sia uno dei pochi presidenti-proprietari di un club di Serie A che ha un progetto e che lo persegue non facendosi influenzare dagli altri, in primis dai tifosi. E, questo, non lo nascondo, lo rende un grande imprenditore, davvero stimabile. Però, allo stesso tempo, penso che sia anche il peggior presidente-proprietario a livello di comunicazione e, purtroppo, questo incide anche sul phisique du role del club. Pallotta è una persona molto istintiva e spesso, anche lui, commette l’errore di lasciarsi andare in enfasi emotiva e fuori luogo, E’ pure vero che vivendo a Boston ogni notizia, ogni voce, ogni situazione, gli vengono in qualche modo ingigantite o travisate. Magari anche per questo le sue reazioni sono chisciottesche a volte”.

Credi che questa gara rappresenti uno snodo importante per il campionato?

M: Credo che la partita sia importante per entrambe ma non decisiva. Per motivi diversi vale tantissimo perché per la Roma può essere un trampolino di lancio definitivo come prima vittoria contro una diretta concorrente per la Champions, non considerando il Milan di questi tempi. Per il Napoli, una vittoria con la Roma, e il buon pareggio contro l’Atalanta dopo tante critiche magari non si parlerebbe più di Ancelotti in difficoltà. Vincere contro la Roma è comunque difficile, fino ad ora la squadra giallorossa ha subito solo una sconfitta.

L: “Ogni partita è importante, ogni risultato può pesare, ogni momento della stagione può rappresentare uno snodo. E’ vero, siamo ancora alla 10° giornata, ma vincere significherebbe dare continuità alle ultime prestazioni e rilanciarsi per la corsa alla Champions League, così come perdere sarebbe un passo falso difficilmente digeribile in questo tour de force di impegni. D’altronde, vincere aiuta a vincere e il morale, l’aspetto psicologico, resta sempre la discriminante più importante nel valutare la salute di una squadra”.

Quali sono i giocatori che potrebbero essere decisivi all’Olimpico?

M: Per la Roma, che si sta rivelando una squadra molto compatta, direi Smalling perché è un calciatore che ha dato grande equilibrio. Se lui è al top della forma, può essere addirittura meglio di Manolas che al momento è infortunato. Per il Napoli ti dico Fabian Ruiz, un calciatore che servirebbe alla Roma.

L: Credo che molto passi per il centrocampo. Le fortune della Roma dipenderanno ancora dall’adattato Mancini, che con il Milan ha dimostrato di saper dare il giusto equilibrio a una squadra che, a grandi tratti, fino a quel momento, sembrava non possederne. Allo stesso tempo, il Napoli ritroverà Fabian Ruiz, tecnicamente e tatticamente il più importante, perché il più ‘ragionato’, il più ‘ponderato’, passatemi i termini, del reparto, in cui ci sono solo centrocampisti ‘arrembanti’, da coast-to-coast. Inoltre, per la Roma sarà importante tentare di sfruttare i trequartisti, visto che il Napoli ha dimostrato di avere qualche problema nei 5-10 metri di distanza tra difesa e centrocampo, così come i partenopei dovranno sfruttare al meglio un redivivo Milik e un Mertens ad un passo dal record assoluto di gol, attualmente di Hamsik. Insomma, saranno i grandi giocatori ad avere il peso decisivo ai fini del risultato con due nomi su tutti: Dzeko, finora il miglior ‘acquisto’ di Petrachi; e Insigne, chiamato a rispondere alle critiche delle ultime settimane”.

Quale giocatore “ruberesti” volentieri alla Roma e al Napoli?

M: Al Napoli direi appunto Fabian Ruiz, sarebbe l’ideale per la Roma. Al Napoli invece farebbe comodo un calciatore come Dzeko.

L: Zaniolo, perché è il miglior talento del calcio italiano insieme a Barella, Chiesa, Tonali e Donnarumma, nonché il tipo di giocatore che Ancelotti cercava in estate, come dimostra la trattativa con il Real Madrid per James Rodriguez, conclusa con un nulla di fatto. E Mertens, perché formerebbe con Dzeko la miglior coppia d’attacco del campionato italiano, assolutamente complementari per le loro caratteristiche.

Se ti proponessero uno scambio Dzeko-Mertens?

M: Se fossi un romanista direi assolutamente no, mentre se fossi un napoletano probabilmente ti direi sì, anche perché Mertens è in scadenza di contratto e trattenerlo potrebbe essere un investimento troppo gravoso per De Laurentiis.

B: Si equivalgono, ma Dzeko non è quello che serve al Napoli e Mertens non darebbe più di Dzeko, se fosse al posto suo e non insieme. Quindi, direi di no ad uno scambio secco.

dzeko e mertens

Punti di forza della squadra avversaria?

M: Il Napoli ha un centrocampo di grande qualità, ha dei calciatori molto rapidi che possono mettere in difficoltà la squadra avversaria, parlo di Lozano, Mertens, Callejon. Una squadra  che sulla velocità può mettere in difficoltà chiunque.

B: Il Napoli ha un potenziale offensivo secondo a nessuno nel campionato italiano, ha la possibilità di segnare in più modi e con più giocatori indifferentemente. La Roma è talentuosa, tutto ‘genio e sregolatezza’, vive soprattutto di accelerazioni, strappi improvvisi”.

Quali sono invece i tasti dolenti dell’avversario su cui bisognerebbe approfittarne?

M: Il tasto dolente del Napoli credo sia l’equilibrio. La partita contro il Salisburgo che comunque poi è riuscita a vincere oppure la partita inaugurale contro la Fiorentina fanno riflettere. Ancelotti forse doveva aspettarsi di meglio dalla fase difensiva e forse c’è anche un problema centravanti perché in certe partite bloccate come si è visto a Ferrara, l’assenza di un killer da area di rigore è pesante.

B: In questo momento il Napoli è una squadra senza equilibrio, confusa per i tanti adattamenti tattici, magari anche con un morale non proprio altissimo e, soprattutto, è palesemente stanca, alle corde fisicamente. La Roma ha troppi infortunati ed è la prima vera sfida contro una top three del calcio italiano. Forse, proprio questi due tasti potrebbero pesare nel corso della partita, perché Fonseca ha potuto fare poco turnover, ma ha trovato degli uomini, prima ancora di professionisti veri, nelle difficoltà.

 

 

Raffaella De Macina