ESCLUSIVA – #RoadTo #RomaLazio in compagnia di Fabio Petruzzi e Stefano Fiore

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Fabio Petruzzi e Stefano Fiore ex calciatori rispettivamente di Roma e Lazio ci raccontano il derby che vale l’accesso alla finale di Coppa Italia della stagione. Un viaggio attraverso passato, presente e futuro delle due squadre capitoline che ancora una volta si trovano faccia a faccia per la conquista di un titolo importante.

De Rossi e Immobile sono stati protagonisti della Nazionale di Ventura contro l’Albania, saranno loro a decidere anche il derby?

Petruzzi: De Rossi è una bandiera della Roma e Immobile è il capocannoniere della Lazio. Per trascinare la squadra verso la vittoria c’è bisogno del gruppo.

Fiore: Daniele De Rossi è certamente un leader della Roma insieme a Francesco Totti perché giocano da sempre per la stessa squadra. Immobile è arrivato da poco alla Lazio ed è troppo presto definirlo leader. Sicuramente è uno dei giocatori più importanti della Lazio.

L’Olimpico, ancora per poco, è la casa di entrambe le squadre. Incide sul rendimento della squadra a seconda che la partita sia Roma-Lazio o Lazio-Roma?

Petruzzi: Giocare all’Olimpico è sempre emozionante, sia da una parte che dall’altra.

Fiore: La società della squadra che gioca in casa ha un introito economico maggiore rispetto alla squadra ospite, ma per chi scende in campo per giocare la partita è ininfluente.

Se la Lazio/Roma dovesse accedere alla finale chi vorresti incontrare tra le altre due semifinaliste? Il Napoli o la Juventus? Perché?

Petruzzi: La Juventus è una squadra abituata a vincere e il Napoli è una squadra che al momento esprime il miglior calcio in Italia e ha messo in difficoltà anche il Real Madrid facendo un primo tempo straordinario. Sono due squadre molto forti.

Fiore: Per la Lazio arrivare in finale sarebbe già una bella soddisfazione. Napoli e Juventus sono entrambe più forti della Lazio, quindi non fa differenza incontrare una o l’altra. Poi, essendo una partita secca, può succedere di tutto.

Nei giorni scorsi è stato assegnato il premio “panchina d’oro” a Maurizio Sarri come miglior allenatore della scorsa stagione. Sia Inzaghi che Spalletti, sono entrati a stagione già iniziata, ma in questa accompagneranno le rispettive squadre dall’inizio alla fine. Suggerisci i motivi per un’eventuale candidatura di uno o dell’altro al premio dell’anno prossimo.

Petruzzi: Spalletti ha preso la panchina della Roma quando questa si trovava all’ottavo posto nello scorso campionato e l’ha portata al terzo posto a un punto dal Napoli. In questa stagione ha fatto un girone di andata quasi perfetto e non a caso si trova al secondo posto. Purtroppo però, alla fine il vincitore è solo uno e su questo non si può discutere.

Fiore: Inzaghi al suo esordio in serie A ha dimostrato di essere un bravo allenatore, capace di risollevare la Lazio da una stagione deludente e di rimotivare i giocatori.

Sia Spalletti che Inzaghi hanno contratto in scadenza. Dove vedi l’allenatore della tua squadra nel prossimo futuro?

Petruzzi: Io mi auguro che Spalletti rimanga alla Roma perché penso che sia uno degli allenatori più bravi del momento sia a livello nazionale che internazionale.

Fiore: Io penso che la società biancoceleste debba rinnovare la fiducia ad Inzaghi, perché ha fatto un ottimo lavoro. Se la Lazio conquistasse l’accesso alle coppe europee, il rinnovo sarebbe automatico. Ma queste clausole valgono fino ad un certo punto perché bisogna guardare il lavoro svolto dal tecnico al di là degli obiettivi raggiunti, anche se sono importanti e di prestigio.

La Lazio deve confermare il risultato dell’andata, la Roma invece deve ribaltarlo. Quale strategia deve usare l’allenatore della tua squadra per ottenere l’accesso alla finale?

Petruzzi: E’ un risultato difficile da ribaltare, ma la Roma ha la possibilità di poter fare 2/3 gol alla Lazio. Ripenso al derby vinto 3-0 nella stagione 93/94 dalla Roma allenata di Mazzone. L’unico problema è che non bisogna dare spazio alle ripartenze e non prendere gol.

Fiore: Importante sarà riconoscere le qualità della Roma, limitare la fase difensiva e sfruttare gli spazi che inevitabilmente la Roma concederà quando si sposterà in fase di attacco.

Azzeriamo tutte le statistiche e contiamo  i due derby già disputati in questa stagione. Situazione di assoluta parità con un una vittoria a testa per 2-0. Roma e Lazio si equivalgono nonostante che li separano uno dall’altra in campionato?

Petruzzi: Roma e Lazio sono due squadre equilibrate nonostante gli 8 punti che le separano. L’unica differenza tra le due squadre è che La Roma ha un po’ più di esperienza in campo internazionale.

Fiore: I numeri dicono chiaramente che la Roma è più forte della Lazio e che ha un tasso tecnico superiore. Non a caso si trova al secondo posto. Ma nel derby i numeri non sono importanti perché è una partita a parte nella quale può succedere di tutto.

Che derby sarà?

Petruzzi: La Roma partirà forte cercando di fare subito gol, ma deve stare attenta a non sbilanciarsi troppo in avanti e a limitare le ripartenze della Lazio. Dopo la decisione di abbattere le barriere in curva, torneranno anche i tifosi a riempire le curve e si prevedono circa 55.000 persone. Sarà un vero clima da derby.

Fiore: Sarà un bello spettacolo, sia nelle curve con le coreografie, che in campo con un bel gioco tra due squadre molto agguerrite.

Immagina di essere nello spogliatoio nel pre-partita, cosa diresti alla tua squadra per caricarla?

Petruzzi: Io direi alla squadra di entrare in campo ben organizzati e ben schierati evitando di andare tutti in attacco all’arrembaggio. Di favorire le incursioni di Salah, di stare attenti alle ripartenze di Felipe Anderson e di non lasciare troppo spazio ad Immobile. E comunque di fare almeno un gol nel primo tempo.

Fiore: Io direi alla squadra di non pensare al risultato dell’andata e di giocare come se si partisse da un 0-0, altrimenti si corre il rischio di fare una partita troppo difensiva e di andare in crisi in caso di gol della Roma. Direi ai giocatori di giocare con umiltà riconoscendo i pregi degli avversari e cercando di limitarli il più possibile.

Gisella Santoro