ESCLUSIVA – Road to Lazio – Juve in compagnia di Enrico De Lellis e Federico Facello

Lazio - Juve, la delicata e avvincente sfida dell'Olimpico raccontata dai giornalisti Enrico De Lellis e Federico Facello

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Lazio – Juve, la delicata e avvincente sfida dell’Olimpico raccontata dai giornalisti Enrico De Lellis e Federico Facello

Sarà Lazio – Juve il primo dei due big match di questa interessantissima 13° giornata di Serie A.  Una super sfida che promette di regalare gol e spettacolo e in cui entrambe le compagini hanno l’obbligo di portare a casa punti importanti per le proprie classifiche.

Ne parliamo con due rappresentanti doc. Per la Lazio scende in campo il giornalista di Solo la Lazio e Repubblica Enrico De Lellis,  per la Juventus schieriamo Federico Facello, giornalista de Il Calcio Quotidiano nonché conduttore della Trasmissione web “Extratime bianconero”

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Lazio – Juve, un match che negli ultimi anni ha sempre regalato gol e spettacolo. Quale consiglio daresti al “tuo” allenatore per uscire vincente dallo stadio Olimpico?

E: Maurizio Sarri non ha bisogno dei miei consigli (ride, ndr). Parliamo – numeri alla mano – di uno dei migliori cinque allenatori al mondo e l’ultimo a portare uno scudetto sulle maglie della Juventus. La Lazio farà la sua gara nonostante le assenze importanti.

F: Consigli ad Allegri non mi permetto di darne, sono fiducioso della competenza e dell’esperienza del Mister che, certamente, non avrà un compito facile all’Olimpico nel portare a casa la vittoria. Probabilmente anche le assenze da entrambe le parti potrebbero incidere sul risultato finale.

 Che partita ti aspetti?

E: Una gara difficile, perché la Juventus è la Juventus. I bianconeri hanno ripreso Allegri per vincere lo scudetto, ma le cose non stanno andando secondo i piani. La Lazio cercherà di imporre il suo gioco, invece mi aspetto una Juventus stile: “Corto Muso”.

F: Mi aspetto una partita molto equilibrata tra due squadre che concedono e creano molto. Purtroppo, da tifoso juventino, la difesa bianconera non è più quella di qualche anno fa e, quest’anno, i clean-sheet si contano sulle dita di una mano. Credo sia una partita dove ci saranno diversi gol e dove chi avrà la meglio sarà chi sbaglierà meno nel reparto difensivo.

 Potrebbe già essere considerato un match da dentro o fuori?

E: Per quanto riguarda la Lazio assolutamente no. L’obiettivo stagionale dei biancocelesti è entrare in Europa. Il sogno è rappresentato dalla Champions League, non impossibile da raggiungere ma neanche così semplice. La Juventus è partita per vincere lo scudetto e invece si trova lontanissima dalla vetta. Tra Lazio e Juventus chi ha più da perdere sono i bianconeri.

F: Per quanto riguarda il discorso “scudetto” credo che la Juve sia già fuori da un pezzo. Paga un inizio campionato davvero deludente con sconfitte interne clamorose (Empoli e Sassuolo) e troppi punti persi per strada, ha troppe squadre avanti a se e i 14 punti di distacco dal duo di testa composto da Milan e Napoli ritengo siano incolmabili, ovviamente spero di sbagliarmi. Laddove non dovesse riuscire a qualificarsi per la prossima Champions League la stagione bianconera sarebbe davvero fallimentare.
La Lazio, invece, avendo cambiato allenatore ed avendo preso Sarri, un Mister che ammiro e che stimo, sta disputando una buona stagione e credo che possa solo migliorare, se gli viene dato del tempo al nostro ex allenatore si può costruire qualcosa di davvero “speciale” cosa che, purtroppo e con grande rimpianto, almeno da parte mia, non è avvenuta in quel di Torino.

 Dove si deciderà questo big match?

E: Il ruolo nevralgico potrebbe essere quello dei centrocampisti. Milinkovic – che spesso si è esaltato contro la Juventus – Luis Alberto saranno determinati sia in fase di possesso palla, che in fase di non possesso. Mi aspetto tanto da Felipe Anderson. La sua fantasia e la sua velocità possono mettere in difficoltà la difesa bianconera.

F: Come già anticipato in un’altra domanda, ritengo che la partita venga decisa nei rispettivi reparti difensivi, chi sbaglierà di meno e chi riuscirà a subire di meno probabilmente riuscirà ad imporsi.

 Credi che la prestazione dell’Italia contro l’Irlanda del Nord e i play off per i Mondiali possano influenzare il morale dei Nazionali che scenderanno in campo?

E: Francamente non credo. Parliamo di professionisti che sanno leggere le varie situazioni. La Nazionale è un conto, il club un altro. Paradossalmente giocare subito li aiuterà a dimenticare la gara contro l’Irlanda del Nord.

F: La mancata, si spera momentanea, qualificazione al prossimo Mondiale in Qatar non credo possa incidere negativamente sulla prestazione che i “nazionali” laziali e juventini offriranno domani. Tornando sul discorso qualificazione non voglio neppure pensare ad un secondo Mondiale senza la nostra Nazionale. Credo che sarebbe davvero la fine per il Calcio Italiano e non basterebbe la recente vittoria all’Europeo per lenire una simile enorme delusione.

Il percorso di Lazio e Juventus in queste prime 12 giornate di Serie A è stato piuttosto altalenante, belle vittorie ma anche rovinose sconfitte. Quest’ultime possiamo definirle “incidenti di percorso” o hanno motivazioni più profonde?

E: La Lazio ha iniziato una rivoluzione non solo calcistica ma anche di mentalità. Gli alti e bassi erano da mettere in conto. La Juventus è la delusione – fino a questo momento – della Serie A. Una squadra poco “Allegriana” soprattutto nel raparto di centrocampo. Giocatori lenti, senz personalità per vestire la maglia della Juventus e anche con qualche carenza tecnica. McKennie è un buon calciatore, ma quattro anni fa non avrebbe mai fatto il titolare nella Juventus. L’assenza di Ronaldo si fa sentire in termini di gol e il suo erede – Morata – sta deludendo.

F: Non credo che il percorso altalenante e le sconfitte della Juve siano un incidente di percorso. Ritengo, invece, forse risulterò impopolare, che sono soltanto la risultanza di clamorosi errori societari che si sono sommati nel corso di questi ultimi 2/3 anni. Anche l’acquisto di CR7, inutile nascondersi, portato a termine con il solo ed unico obiettivo di tornare a vincere quella agognata Champions League, a mio modesto avviso è stata un’arma a doppio taglio, mi spiego meglio, se compri il fuoriclasse portoghese devi poi avere la potenzialità economica di costruirgli intorno una squadra all’altezza, cosa che, alla Juve non è avvenuta. La Società bianconera ha evidenti problemi di organico, specialmente in un reparto fondamentale come il centrocampo, dove, Ramsey, Rabiot, Bentancur, giusto per citarne alcuni, non sono assolutamente giocatori da Juventus.
Per quanto riguarda la Lazio, invece, avendo chiamato Sarri in panchina, è normale che viva questa fase altalenante, come già detto, bisogna dargli tempo e modo di lavorare, sono convinto che farà bene e che riuscirà in breve tempo ad imporre le sue idee ed il suo stile di gioco.

Chi ha deluso finora le aspettative?

E: La Juventus senza dubbio. Napoli, Inter e Milan stanno facendo molto bene, ma parliamo della Juventus della società che ha nel Dna la vittoria.

F: Tra le due squadre senza ombra di dubbio la Juventus.
La squadra bianconera ha preso la decisione di richiamare in panchina Allegri con la speranza di risolvere gli evidenti problemi manifestati durante la scorsa stagione con Pirlo, mi chiedo ancora come sia stato possibile affidargli la direzione tecnica, senza però, almeno fino ad oggi, aver ottenuto i risultati sperati.
Gli interpreti che compongono la rosa juventina oggi, rispetto a tre anni fa, sono ben differenti e se prima, una volta in vantaggio, era difficile che la Juve potesse subire una rimonta, oggi, purtroppo, manca quella sicurezza difensiva che era un caposaldo della Juve del quinquennio allegriano.

Sarebbe più pesante l’assenza di Immobile o quella di Dybala?

E: La differenza è che un calciatore come Dybala lo puoi sostituire, anche con calciatori non forti come l’argentino Immobile no. L’attaccante biancoceleste è unico nei movimenti nel sacrificio e sotto il punto della realizzazione.

F: Domanda difficile, sono due campioni e giocatori fondamentali per entrambe le squadre.
Mi auguro che possano essere della partita entrambi per lo spettacolo ma temo che sia Immobile che Dybala possano saltare il big-match, dalle ultime notizie che stanno circolando, probabilmente non saranno i soli a non poter scendere in campo.

Ti aspetti qualche nome dal mercato di Gennaio?

E: Il mercato di gennaio è sempre molto difficile. La Lazio proverà a fare qualcosa in attacco e in difesa, ma tutto dipende dalle cessioni degli esuberi. La Juventus deve portare assolutamente a Torino un centrocampista di qualità. Allegri stravede per Witsel in uscita dal Borussia Dortmund, mentre la società preferirebbe investire su un calciatore giovane come Zakaria del Borussia Mönchengladbach, ma non credo sia adatto per il gioco di Allegri.

F: La Juve ha enorme necessità di intervenire sulla rosa attuale, spero e mi auguro che vi siano interventi di mercato nella finestra invernale ma credo che i movimenti dei cosiddetti “big” siano rimandati a Giugno.

Dove arriveranno le due squadre? Raggiungeranno gli obiettivi prefissati a inizio stagione?

E: La Juventus per raggiungere lo scudetto avrebbe bisogno di un miracolo sportivo. La zona Europa per la Lazio è alla portata anche se non sarà facile.

F: Come già anticipato, ritengo la Juve fuori dal discorso “scudetto” e credo che non sarà semplice conquistare la qualificazione per la prossima Champions League dando già per scontati tre posti su quattro (Milan, Napoli ed Inter, che per me ha la rosa migliore dell’intero campionato). Laddove, malauguratamente, la squadra bianconera dovesse non entrare nelle prime quattro a fine stagione, a meno che non dovesse compiere un percorso davvero straordinario in Champions League, avrà disputato una stagione fallimentare che porterà la Società a dover compiere una valutazione non solo sulla Rosa e sullo Staff Tecnico ma anche su diversi ruoli Dirigenziali che potrebbero cambiare già  a partire dalla prossima stagione.
Per la Lazio, invece, il discorso è differente, il “progetto Sarri” ha bisogno di tempo, non dimentichiamoci che anche a Napoli nel primo anno rischiò l’esonero per poi creare un meccanismo di gioco perfetto ed esprimere forse il miglior calcio visto in Italia negli ultimi venti anni.