Sul tema abbiamo voluto ascoltare le parole della calciatrice Patrizia Panico che da anni, con le sue colleghe, si batte per vedere il calcio femminile ottenere il rispetto che si merita.
Patrizia Panico: “Le dichiarazioni di Salerno? Una giustificazione alla loro incapacità di far crescere il movimento”
“Le lobby gay comanderebbero tutto il calcio rosa e le società e i presidenti sono fuori e totalmente schiacciati”. Queste, in ordine di tempo, le ultime non proprio piacevoli dichiarazioni sul calcio femminile questa volta rilasciate dal presidente del Torino Calcio Femminile Roberto Salerno. Attacco al movimento costate al presidente del club torinese il deferimento da parte del procuratore federale per “aver espresso […] pubblicamente dichiarazioni lesive nei confronti di organi istituzionali del dipartimento calcio femminile e di persone a esso appartenenti”.
Prima Belloli e ora Salerno. Perché, secondo te, questo accanimento contro il calcio femminile?
“Sinceramente il perché non lo so. Credo solo sia un modo per giustificare la loro incapacità e assenza di volontá nel far crescere il movimento”.
Oggi è la Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Secondo te la discriminazione è una forma di violenza?
“Sicuramente. La violenza si può esprimere sotto diverse forme, anche verbale. Anzi, spesso le parole fanno poi male del dolore fisico”.
Può essere che tutti questi attacchi nascano del fatto che il calcio femminile stia prendendo sempre più consapevolezza di sè e, quindi, faccia paura?
“No, non credo che facciamo paura. Penso invece che stia cambiando la società. Il ‘successo’, per così dire, avuto dopo le dichiarazioni di Belloli ne sono la prova. Quello che serve concretamente è la presenza di un maggior numero di donne nei posti strategici del calcio”.
Cosa dovreste fare voi calciatrici per mitigare questo clima di ostilità nei vostri confronti?
“Oltre che giocare, dobbiamo creare credibilità anche fuori dal campo attraverso la divagazione di messaggi sul calcio femminile”.