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ESCLUSIVA – Luca Serafini: “La pazienza deve essere la virtù dei tifosi. Gattuso? Come allenatore è meglio di quanto si pensi. E sul calcio femminile vi dico che…”

Una piacevole chiacchierata con il giornalista Luca Serafini, che oltre a parlare di questo Milan che ci fa dannare da buon diavolo, presenta Lady Stalker, il suo ultimo romanzo.

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Rosso come la passione e nero come la rabbia, diavolo tentatore che ci porta ad amarlo nonostante quei tanti nonostante e diavolo dannato che ci fa impazzire e perdere le staffe. E’ questo il Milan di oggi, che fra luci e ombre riprova a risalire la china, con una dirigenza gloriosa e calciatori che ancora forse non hanno compreso bene il valore della maglia che indossano.

Cosa dobbiamo fare con questo Milan?

Una delle tante domande che abbiamo posto a Luca Serafini, il noto giornalista e scrittore vicino ai colori rossoneri da oltre 20 anni.

Per l’occasione, Luca ci presenta anche la sua ultima creatura, Lady Stalker. E’ proprio da qui che inizia la nostra chiacchierata.

Prima di affrontare un argomento molto dolente, raccontaci com’è venuto alla luce Lady Stalker, il tuo ultimo romanzo…

Una grande parte della mia “nuova vita” dal 2010 sono i libri: ho scritto le biografie di Martina Colombari (“La vita è una”) per Rizzoli e l’incredibile, sofferta paternità dell’attore Ugo Conti (“Sembra facile”, Gruppo Editoriale Viator). Una sera di 3 o 4 anni fa vidi un documentario in tv  sulla vicenda surreale di Joan Sumpton, una donna mite diventata criminale a 80 anni per dividere un’eredità con i suoi fratelli e non per impossessarsene. Sono partito per il Galles due volte perché è lì che è accaduto tutto, l’ho incontrata e ho pubblicato con “Albatros-Il filo” questo romanzo ispirato alla sua vera storia. Una storia tutta al femminile.

La storia di una donna forte, folle che ha rivoluzionato la sua vita? 

No, non è folle. È determinata, ossessiva, con un senso di giustizia molto cruento. La sua grinta, la sua risolutezza – per quanto border-line – sono uno spaccato angoscioso e affascinante.

Tornando alle figure femminili come e quanto le donne possono e devono rivoluzionare il mondo del pallone?

Ho conosciuto da vicino il calcio femminile in Italia tra gli anni ‘80 e ‘90, avrei decine di aneddoti da raccontare. Andai con Liedholm allo stadio Flaminio a Roma per Italia-Svezia, vinsero le svedesi e alla fine scendemmo negli spogliatoi dove lui, compassato e assente, fu accolto con entusiasmo dalle atlete che erano tutte completamente nude e in quello stato lo abbracciarono e lo baciarono. Lui non fece una piega. Ho conosciuto il soccer femminile americano che è assai più popolare di quello maschile. Rivoluzionare è il verbo giusto: le donne possono fare qualsiasi cosa, se lo vogliono.

Hai modo di seguire il Milan Femminile? Cosa pensi di queste rossonere?

Le ho viste dal vivo al Vismara e in Tv. Organizzate, preparate, con la Morace ottima guida. Ce ne sono un paio fortissime, ma in generale in serie A il livello mi pare proprio elevato.

In apertura parlavamo di tasti dolenti. Luca cosa dobbiamo fare con questo Milan?

Avere pazienza, molta, anche se molti tifosi l’hanno esaurita e li capisco. Berlusconi ha lasciato le rovine dell’epopea che fu, dopo un closing da romanzo di Crichton ora si vede la luce, ma ci vorrà del tempo. Molto tempo.

Ormai dobbiamo buttarla sull’ironia, cosa dobbiamo fare dunque, assistere inermi o…?

Perché inermi? Io faccio il mio lavoro di critico e opinionista, i colleghi pure, i tifosi fanno il loro. Ogni cosa deve contribuire a illuminare la nuova dirigenza.

Era previsto un periodo di magra dopo i tanti cambiamenti societari, ma non sta durando un po’ troppo?

Purtroppo, come ti ho detto, serviranno ancora almeno un anno o due per tornare competitivi ad alto livello, ma io di Leonardo e Maldini mi fido ciecamente.

Tanti obiettivi falliti, da dove e da chi deve ricominciare il Milan?

Dal quarto posto in Champions recuperando la condizione e il morale di Higuain.

Gattuso continua ad avere fiducia dalla società, lo riconfermeresti?

Non so quanto effettivamente lo sostengano. Proprio non lo so. Con lui confesso di non essere obiettivo per il legame che esiste da 20 anni, ma in buona fede posso dirvi che come allenatore è meglio di quello che pensano in molti. Commette errori, molti, ma ha l’onestà di confessarli. Il problema è che non deve ripeterli.

Ti ha soddisfatto il mercato estivo, cosa ti aspetti da quello invernale?

La nuova dirigenza si è insediata tardi, ha fatto quello che ha potuto. A gennaio mi aspetto almeno due centrocampisti e un attaccante, ma non sarà semplice.

Higuain è il 9 del futuro?

Fino a oggi non ha meritato la conferma. Mi aspetto che esploda in una seconda giovinezza.

Db Milano 25/10/2015 – campionato di calcio serie A / Milan-Sassuolo / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: Gianluigi Donnarumma

Donnarumma è un talento mai esploso definitivamente?

Io su di lui non ho più dubbi e penso possa essere il portiere rossonero per i prossimi 20 anni.

Credi il Milan abbia perso la sua mentalità vincente o le varie leggende rossonere tornate a far parte della grande famiglia rossonera riusciranno a ridare quella verve necessaria per tornare ai grandi livelli?

Rispondo con due “sì”. Il senso di appartenenza e quello che rappresenta questo club, sono aspetti che molti giocatori non sanno dove stiano di casa. Gattuso ha dato un contributo enorme, Leo e Paolo faranno il resto nel futuro prossimo.

Giusy Genovese

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