ESCLUSIVA – Luca Serafini: “Ho un sogno, Gattuso vincente con Leonardo e Maldini”

Ritorna sulle nostre pagine il giornalista e scrittore Luca Serafini con il quale analizziamo il "magic moment" rossonero

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Dopo un inizio di campionato da incubo e la brutta uscita dall’Europa League, il Milan ha saputo con diligenza e pazienza risalire la china, riacquistando certezze e autostima.

Un momento magico che è culminato con la conquista del 3° posto: il finale sarà da grande squadra?

Di questo e di tanto altro ne parliamo con Luca Serafini, il noto giornalista e scrittore, sempre ospite gradito sulle pagine di Gol di Tacco a Spillo.

L’ultima volta che ci siamo sentiti ci chiedevamo cosa dovevamo fare con quel Milan. Le nostre preghiere dopo la sosta sono state ascoltate, o meglio, la nostra pazienza. Qual è stata secondo te la svolta?

Senz’altro Bakayoko prima e Paquetà dopo. Hanno dato altra consistenza e sostanza a un centrocampo sotto la tenda a ossigeno, anche a causa degli infortuni. Li metto prima di Piatek perché se l’eroe argentino avesse fatto il suo dovere, il polacco non sarebbe arrivato.

Foto Spada/LaPresse

Un Milan parafrasando un noto film “buono, brutto e cattivo”.
Chi è secondo te il BUONO, chi il BRUTTO nel senso positivo del termine e chi il CATTIVO?

Il buono è Calahnoglu. Anche troppo. Spero diventi adulto alla svelta. Il brutto è Bakayoko, non tanto esteticamente quanto per il modo apparentemente poco aggraziato di stare in campo, un giorno sarà più coordinato ed elegante, ma spero rimanga brutto… Il cattivo è Piatek, non per le pistole ovviamente: anzi la trovo una esultanza allegra, da fumetto, inorridisco quando sento le suore di clausura che si indignano.

Abbiamo visto a Madrid gli attributi di Simeone, ma nemmeno quelli di Gattuso scherzano… quanto hanno inciso carattere e cuore  milanista di Ringhio? Prevedi un futuro longevo sulla panchina rossonera?

Gattuso è molto diverso da allenatore rispetto a com’era in campo.
Della carriera da calciatore ha messo oggi il cuore, l’appartenenza, il senso del lavoro, il rispetto delle regole, l’umanità, la semplicità. Non chiede però alla sua squadra solo grinta e polmoni. Ha tante idee tattiche innovative, ma per vederle bisognerà aspettare la rosa al completo e il tempo di provarle in allenamento. Una sua idea fissa è Paquetà dietro a 2 punte, sono curioso anche io di vedere un modulo nuovo. Gattuso è più bravo di quello che pensano in molti: mi auguro di vederlo vincere insieme con Leonardo e Maldini, è un sogno che ho.

Parliamo di Piatek e dell’ormai celeberrismo fattore P. Rischiamo di diventare Piatek dipendenti?

Beh, è un dato di fatto che oltre a lui, soltanto Kessié non disdegna di andare in porta. Ora mi pare che anche Paquetà abbia questo nel suo ricco bagaglio. Suso e Calhanoglu segnano troppo poco. C’è Cutrone, naturalmente, ma non costituirebbe una bella coppia con il polacco. Spero che Patrick non perda la pazienza troppo presto: io sinceramente fossi in lui accetterei la situazione, sfruttando – come fa – ogni minima occasione.

 

Si parla proprio di una possibile cessione di Cutrone, sono voci o ci sono reali possibilità? Sei contrario o favorevole a un suo addio ai colori rossoneri?

Sono naturalmente contrario, anche se capisco la sua insofferenza. Dovrà scegliere se essere tra i protagonisti della rinascita di un grande club, il suo, oppure accettare il ruolo di una comparsa in un club già grande. Oppure in un club meno ambizioso. Non è facile. Io resterei al Milan.

Un terzo posto arrivato in maniera sofferta contro il Sassuolo, ora bisogna lottare per saldarlo. I punti di forza per farlo, quali sono invece le carenze?

E‘ facile: il punto di forza è la difesa, le carenze sono nella manovra offensiva. Troppo spesso i giocatori di qualità chiamati a dirigerla, in particolare Calhanoglu e Suso, non lo fanno nel modo migliore. Anche il pieno recupero di Conti sarà una svolta perché, pur apprezzando e amando molto Calabria protagonista di una stagione eccezionale, sono di una categoria diversa.

Quante possibilità ha il Milan di portare a casa la Coppa Italia?

L’opportunità senza Juve, Napoli, Roma, Inter è ghiotta, ho il languorino, ma la Lazio è un animale selvatico difficilissimo da catturare, poi casomai l’Atalanta (che vedo favorita per la finale) un purosangue quasi indomabile. Difficile, non impossibile. Confesso che mi piacerebbe tanto…

A luglio quali rinforzi ti aspetti?

Va migliorato il centrocampo e serve un attaccante esterno di grande qualità.

 La Champions League non è più una chimera?

Qualificarsi è possibile, ma bisogna andarci con una rosa competitiva. Quella rossonera attuale ha fatto una fatica d’inferno nelle ultime 2 Europa League, quindi non è ancora adeguata.

È presto parlare di scudetti e trofei europei in bacheca fra qualche stagione oppure…

E‘ presto, sì, prima bisogna tornare a lottare per lo scudetto. Servono ancora un anno o due.

 

Giusy Genovese