ESCLUSIVA – Lazio – Inter, il big match dal sapore dolceamaro raccontato da Georgia Viero e Lapo De Carlo

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Lazio – Inter, il ritorno di Simone Inzaghi all’Olimpico per un big match ad alto tasso emotivo

 

Torna la nostra Serie A dopo la sosta per le Nazionali con due big match assolutamente imperdibili: Lazio – Inter e Juventus – Roma.

Se i bianconeri di Max Allegri ospiteranno all’Allianz i giallorossi di Mourinho, lontani di quattro punti in classifica, quella che si terrà allo stadio Olimpico di Roma sarà una partita dove a entrare in gioco non c’è solo la caccia ai tre punti, ma anche una forte carica emotiva intrisa di sentimenti contrastanti. La Lazio infatti ospiterà per la prima volta dal traumatico divorzio Simone Inzaghi e la sua nuova corazzata, l’Inter.

Il ritorno di Inzaghi a Roma, tra contrastanti emozioni

I biancocelesti reduci da un clamoroso scivolone contro il Bologna saranno in grado di lasciare negli spogliatoi il passato e dar vita al Sarrismo?

L’Inter di Inzaghi dal canto suo invece riuscirà a dimostrare di saper vincere anche contro una grande squadra?

Per i due mister il periodo di “rodaggio” sta per terminare, sarà questa la partita in cui spiccheranno finalmente il volo?

Ne parliamo con i colleghi Lapo de Carlo e Georgia Viero, presenze puntuali per i lettori di Gol di Tacco A Spillo.

Non possiamo non iniziare dal grande ed emotivamente faticoso (per tutti) ritorno di Simone Inzaghi all’Olimpico. Che accoglienza ti aspetti?

G: Sicuramente sarà emotivamente faticoso perché c’è tanto dolore; è stato un addio che ha lasciato l’amaro in bocca al tifoso biancoceleste e credo di poterlo dire serenamente. Il temperamento di Simone Inzaghi è sempre stato mite, posato, quadrato, coerente, solare e invece il modo in cui del tutto inaspettatamente è andato via chiaramente lascia perplessi. Sicuramente ci sono anche altre motivazioni che credo non siano ancora emerse, però nulla giustifica il fatto che abbassare il finestrino della macchina, rassicurare il tifoso laziale e dire manca solo la firma, l’accordo c”è, allenerò ancora la Lazio perché in soldoni disse questo, chiaramente poi vieni a scoprire che Simone Inzaghi laziale doc, allenatore della Lazio dopo tanti anni va all’Inter rimani quanto meno perplessa, visto appunto il clima familiare e le sfumature del carattere del Mister.

georgia viero

Detto questo continuo a stimarlo sia come professionista sia come persona, ma non su come ha gestito questo addio. Ripeto che comunque ci sono elementi che non c’è dato sapere. Mi aspetto un’accoglienza dell’80 per cento della tifoseria riconoscente, buona seppur dolorosa, e questo è doloroso. Dall’altra parte c’è una tifoseria che ha ancora l’amaro e ci legge qualcosa vicino al tradimento e in parte non mi sento di biasimarla per le modalità con cui questo addio si è consumato. Mi auguro che sia un’accoglienza strepitosa, riconoscente perché comunque l’ex allenatore biancoceleste ha dato e ha fatto davvero tantissimo per la Lazio.

L: Come già annunciato dai tifosi della Lazio sarà un’accoglienza festosa per Inzaghi, d’altro canto questa dicotomia che c’è fra il fatto che Lotito invece non abbia gradito che Inzaghi se ne andasse e c’è un po’ questo senso di possesso che il presidente ha verso gli allenatori e non è la prima volta fra l’altro che si creano questi problemi fra gli allenatori che volevano lasciare le squadre e poi si creava un rapporto tale che se lasciavamo la squadra era un po’ un tradimento verso la piazza. Con la tifoseria al contrario è sempre rimasto un ottimo rapporto.  La tifoseria d’altro canto sappiamo bene che non è sempre allineata con Lotito.

Che partita prevedi?

G: Prevedo una partita purtroppo semi dominata dall’Inter; questo perché arrivano sicuramente preparati psicologicamente meglio, hanno l’asso nella manica che è proprio mister Inzaghi. Un allenatore che conosce a menadito i suoi ex giocatori e sa dove può andare a mettere in difficoltà, cosa che può fare, in quanto è un grande osservatore, un grande studioso, molto meticoloso, perciò avrà sicuramente analizzato al capello l’operato di Sarri alla Lazio e secondo me sa dove poter colpire nonostante ci siano assetti nuovi.

Credo che se posso fare una previsione, non dico che la Lazio dormirà, ma sicuramente la Lazio è una squadra che è ancora più in rodaggio, viene da questo profondo cambiamento che è appunto la rottura con la gestione Inzaghi, sta attivando un’idea completamente diversa di calcio perciò chiaramente è in una fase di transizione. L’Inter è una squadra tosta e c’è appunto Inzaghi. Prevedo sostanzialmente un semi dominio da parte dell’Inter; sarà banale dirlo ma è stra favorita.

Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Lapo De Carlo
Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Lapo De Carlo

L: Prevedo una partita pirotecnica, con una Lazio che agirà subito in pressione, che giocherà un calcio scintillante. Penso che la Lazio farà una grande partita, perché Sarri giocherà la stessa partita che ha giocato contro la Roma; l’Inter ha un assetto difensivo nettamente migliore dei giallorossi, ma ha disfunzioni a centrocampo e paga anche il prezzo che non ha diversi giocatori. Mi aspetto dunque una Lazio che agisce sulle fasce, che gioca in ampiezza, che verticalizza e mette in difficoltà l’Inter con giocate di questo genere. L’Inter che invece reagisce andando in ripartenza tentando di far male alla Lazio. Diciamo che è un po’ questo quello che mi aspetto.

Chi arriva meglio al big match?

G: Sicuramente entrambe le squadre arrivano con delle défaillance, non solo per le assenze, ma proprio  per il discorso  di cui Sarri da tempo immemore si lamenta ed è il fatto delle Nazionali, che poi è il tallone d’Achille di tutti gli allenatori del Campionato che chiaramente lamentano poi il ritorno dei Nazionali in squadra stanchi e provati dagli impegni.  Questo sicuramente in campo  si viene poi a evidenziare.

L: La Lazio per forza di cose. Sarri ha avuto un maggior numero di giocatori a disposizione in queste due settimane. L’Inter ha recuperato il grosso dei giocatori giovedì. Il resto è arrivato venerdì, gli ultimi addirittura il giorno della partita.

Quanto influiranno le assenze sull’andamento della partita?

G:  Qui concedimi di fare una battuta e anche un po’ piccata! Sicuramente influirà molto l’assenza di Lukaku perché l’intesa con Lautaro era strepitosa e la famosa LULA quest’anno Inzaghi non la ritrova all’Inter. Secondo me, una delle cose di prestigio che avrebbe fatto piacere a Simone era proprio quello di allenare un big come Lukaku e lo dico con una punta di tifosa biancoceleste. che c’è in me. A livello tecnico le assenze di Sanchez e Vidal hanno un certo peso. Ricordiamo poi che Correa e Martinez sono rientrati in Italia proprio a ridosso della partita. In casa Lazio forse a livello di leadership mi piacerebbe vedere un po’ di più Radu visto anche la delicatezza emotiva della partita, mi sarebbe piacerebbe vedere uno dei senatori.

L: Tantissimo, ma non è solo questione di assenze, ma di questo calendario folle che imprigiona i giocatori che sono costretti da agosto a non interrompere mai la loro attività agonistica. Noi la chiamiamo sosta per le Nazionali ma in realtà è una sorta di calvario, perché in Nazionale l’Inter ne ha 14 e sono praticamente impegnati sempre. Giocano ogni tre giorni, come fa l’Inter ad arrivare a questo impegno e a  questa settimana durissima e giocare al massimo? Inzaghi ha più giocatori che giocano in Sud America e sono quelli che arriveranno male a questo impegno.

Inzaghi inter
Fonte immagine pag Twitter Spazio Inter

 Sarri – Inzaghi: i due allenatori a confronto…

G: Chiaramente pur essendo una estimatrice di Sarri ahimè devo dire che Simone Inzaghi è uscito a entrare maggiormente nei meccanismi dell’Inter. Per carità anche Sarri sta gettando le basi del Sarrismo in casa Lazio, però non si può neanche pretendere che questo  avvenga in maniera immediata. E’ chiaro che aver vinto il derby ha dato una solidità in più ma poi ci sono stati anche degli scivoloni.

Ci sono delle trame interessanti, la sua filosofia di gioco sta piano piano entrando in casa biancoceleste,  però ci sono ancora dei meccanismi da rodare in breve.

L: Ho sempre amato Sarri e non l’ho mai nascosto tant’è che avrei preferito ad Agosto che arrivasse Sarri e non Inzaghi.

Inzaghi però è un’ottima scelta ed è propedeutica a quella che voleva Marotta: un’Inter normalizzata, senza polemiche o invettive.

Sarri è un allenatore sottovalutato molto bravo e che ha dimostrato di sapere anche vincere, Inzaghi deve ancora dimostrarlo. Diciamo che Inzaghi è una scommessa piacevole, Sarri è una conferma, al di là di un carattere che non sempre può piacere a tutti.

Io dico che Sarri a Milano con l’Inter si sarebbe trovato bene perché è un tipo di carattere ruspante, io dico sempre che è una via di mezzo fra Orrico e Bagnoli. Da questo punto di vista avrebbe trovato un buon riscontro.

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foto ufficiale profilo Twitter SS Lazio

Come giudichi il loro operato finora?

G: Inzaghi è più inserito nel contesto Inter. Lo vedo leggermente meglio inserito. Sicuramente voglio prendere il buono di questo cambiamento avvenuto in casa Lazio e vedere se era quello giusto per farla maturare dopo tanti tanti anni sotto la guida di Inzaghi. Si va verso il bel gioco, verso il sarrismo, con più rischi e situazioni diverse. Un pensiero di calcio diverso, ma chiaramente sono due allenatori di gran calibro e di tutto rispetto.

L:  Sarri ha iniziato la stagione con inevitabili difficoltà perché comunque a differenza di Inzaghi deve in qualche modo trapiantare un sistema di gioco diverso e delle idee che sono differenti, ci vuole del tempo ma secondo me ha una qualità tale che potrà fare benissimo. Anche la vittoria del Derby dimostra che ha del potenziale per fare una stagione notevole, non so se addirittura per arrivare in Champion’s League, comunque non peggio di Inzaghi.  Mi sembra che Sarri stia facendo Sarri anche se questo rally tra risultati buoni e meno buoni, vinci il Derby ma poi perdi sonoramente contro il Bologna, fa parte di questo squilibrio dovuto a un cambiamento di modulo e di idee.

Con l’Inter la Lazio di Sarri si esalta per forza di cose. Le squadre di Sarri si esaltano con le grandi avversarie. Per questo temo che oggi farà la grande partita. Inzaghi deve dimostrare proprio questo.

Inzaghi ha fatto finora un ottimo lavoro di cucitura tra quello che era stato il lavoro precedente realizzato da Antonio Conte e quelle che sono le sue idee. Ha mediato e adesso  deve dimostrare che i grandi match li sa vincere. Fino a oggi a Inzaghi sono arrivati tanti sconti, nel senso che è nuovo, che arriva in una stagione particolarmente complicata, perché l’Inter ha perso giocatori importantissimi, l’allenatore di riferimento, però è terza non è che sia sesta. Questa settimana fra Lazio, Sheriff e Juventus io dico che il  giudizio su di lui sarà nettamente più netto dopo queste tre partite. Stiamo parlando di un allenatore che non avrà più sconti in un senso o nell’altro; quindi o vivrà di uno straordinario credito grazie a degli ottimi risultati in questa settimana o se sarà sotto aspettative non voglio neanche pensare a quali saranno le conseguenze. A Milano si bruciano gli allenatori in un attimo, ecco perché lo dico. Avremo modo di dire cosa si pensa di Inzaghi dopo questi tre match.

Tanti campioni in campo: chi toglieresti all’altra squadra?

G: Sicuramente  toglierei Barella, stravedo per lui, e poi Sensi,  Handanovic un grandissimo portiere e anche l’ex gialorosso Edin Dzeko, oltre naturamente a Martinez. Lautaro è Lautaro, lasciamelo dire!

L: Milinkovic Savic, all’Inter fa sempre gol. Infatti temo che… !

milinkovic savic lazio
fonte immagine: profilo Twitter ufficiale S.S Lazio

 Vincere questa partita è importante perché…?

G: Perché è importante vincere sempre! Sicuramente a livello di segnale, perché hai vinto il derby e adesso vinci una partita emotivamente tosta come hai detto bene nella prima domanda. Sarebbe un bel segnale vincere contro l’ex allenatore e far vedere che queste trame di gioco sarriane entrano sempre di più in casa biancoceleste. Quindi non solo per la classifica ma anche per questo aspetto qui.

L: Con la Lazio l’Inter ha bisogno di rimanere in quota. E’ a quattro punti dal Napoli il quale è vero che non le può vincere sempre tutte, però sempre meglio non dare entusiasmo alle avversarie. Io dico che sarà un pareggio, ma è importante vincerla perché l’Inter deve finalmente fare la grande vittoria, ovvero un risultato contro una grande squadra.  All’Inter di quest’anno manca questo, anche se sono ancora poche le partite disputate.

 Cosa o chi temi maggiormente della rivale?

G: Sicuramente ripeto l’asso che si chiama Simone Inzaghi che conosce i giocatori e sa come mettere in difficoltà la Lazio. E i giocatori che ho elencato prima che sono molto forti e dunque pericolosi.

L:  Questa freschezza in avanti, non solo la qualità, ma le idee di Sarri. Temo le sue invenzioni tattiche che già in epoche non remote avevano messo in difficoltà l’Inter. Dipende tutto da Inzaghi, da quanto il mister conosce Sarri e dalle contromisure che sarà in grado di adottare.

Chi è il giocatore che, fino ad ora, a tuo avviso, sta facendo la differenza e perchè?

G: Sono entusiasta di Felipe Anderson. Il suo addio anche quello aveva abbastanza amaro aveva lasciato un quid in sospeso, perché il suo potenziale si era intuito ma non aveva avuto il tempo di maturazione necessaria. In più e qui tiro un po’ le orecchie a Inzaghi, secondo me l’allenatore all’epoca non è stato del tutto abile nel saper gestire un po’ questo talento del brasiliano anche a livello caratteriale. Credo ci fossero diversi attriti fra di loro, forse anche di più rispetto a quello che abbiamo visto. Diciamo che la scintilla non è mai scoccata fra loro due; questo l’abbiamo un po’ percepito tutti noi addetti ai lavori.  Felipe è uno dei calciatori più forti in assoluto, più che altro perché è imprevedibile, ha un’ottima tecnica, ha una corsa davvero eccezionale, copre tutta la fascia, è ben disposto allo spirito di squadra, sembra sempre un proiettile impazzito in campo.

Fa veramente comodo ed ecco sono felice del suo ritorno e soprattutto sono felice che Sarri sia un suo grande estimatore perché gli può finalmente concedere il giusto spazio e attribuirgli il giusto valore.

L:  Lautaro, Barella e Skriniar,  che sono i miei tre punti di riferimento; i tre giocatori che stanno facendo la differenza in nerazzurro e che stanno dando quel tipo di ritmo alla stagione che tanto ci aspettavamo.

nicolò barella inter
foto profilo ufficiale twitter Inter

 Quale delle due squadre, a tuo avviso, ha più sete di vittoria?

G: Credo che entrambe le squadre abbiano una gran sete di vittoria, indubbiamente la Lazio anche dopo lo sprono di Sarri che in conferenza stampa ha chiesto carattere dopo la partita shock contro il Bologna.

Ha chiesto di tirare fuori gli attributi e di far vedere 11 uomini in campo. Questo è significativo e il fatto che arrivi proprio alla vigilia della partita contro il suo ex allenatore denota che non ci si può concedere nessun tipo di sentimentalismo o calo di tensione agonistica.

L: In questo momento entrambe ma per evidenti motivi. La Lazio perché gioca in casa, l’Inter perché ha bisogno di tenere fede a quelle che sono le sue aspettative. L’Inter per obbligo non può mai cercare di andare dentro le partite pareggiandole o chiedendo a se stessa un limite. Non si può fare in questo momento una sorta di vincitometro, diciamo! Entrambe arrivano con una certa fame, io dico la Lazio un po’ di più proprio perché gioca in casa.

Il treno Roma – Milano negli anni ha visto molti incroci e scambi di mercato. Quale è l’ex che ricordi con maggiore rimpianto…

G:  Ne dico addirittura quattro! Vieri, l’argentino Crespo e Keita e De Vrij, due trasferimenti avvenuti in maniera ravvicinata e dolorosa perché erano due giocatori ben integrati in casa biancoceleste e dei quali amavo le loro caratteristiche tecniche.

L: Stankovic anche se Barella è un giocatore straordinario e anche lo stesso Stankovic lo ha nobilitato dicendo che addirittura è meglio di lui.  Il grande ex che ricordo con maggior piacere è lui; ce ne sono stati tanti altri ma sicuramente lui è quello che stimo di più.

 

Giusy Genovese