ESCLUSIVA – La grande bellezza di Milan – Inter raccontata dalla giornalista Giovanna Martini

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Milan – Inter, la Scala del Calcio riabbraccia finalmente tutti i suoi tifosi

 

Il Derby: quella partita che nonostante le difficoltà, le intemperie, gli insuccessi e qualche malumore di troppo, non è mai stata una partita come tutte le altre.

Quella partita che nemmeno il Covid è riuscito a rendere meno bella, meno magica. E questa sera, finalmente, dopo due anni che sono sembrati lunghi una vita intera, San Siro è pronto ad accogliere LA SUA partita insieme a tutti i suoi tifosi. 

I rossoneri, che dopo l’accesso in Champions lo scorso anno dopo sette anni di magra, vivono un momento di piena estasi per quel primo posto in classifica frutto del sapiente lavoro di Pioli che con calma, tranquillità e pragmatismo è riuscito a ridare al Milan personalità e salute. 

I nerazzurri, reduci da due dolorose cessioni, quella di due big come Lukaku e Hakimi e dall’addio di Antonio Conte non senza polemiche nonostante la conquista dello scudetto a 11 anni dal Triplete.

Terza in classifica, a 7 punti da Milan e Napoli, l’Inter di mister Inzaghi ha assolutamente bisogno di non perdere terreno per la corsa scudetto.

Ci sono tutti i presupposti dunque per un Derby incandescente.

Per l’occasione abbiamo intervistato la collega Giovanna Martini, giornalista sportiva e conduttrice di diversi programmi televisivi come “Diretta Stadio” e “Alta classifica” su Telenova.

Con Giovanna, ripercorriamo tutta la grande bellezza di questo big match.

milan – inter giovanna martini
Milan – Inter raccontata da Giovanna Martini

Un Derby vissuto con entrambe le squadre ai piani alti della classifica. Qual è secondo te la grande bellezza di Milan – Inter?

La grande bellezza di questo Derby secondo me sta proprio nella bellezza della  squadre che si incontrano.  Il Milan gioca bene, è una squadra che gioca a memoria, è una squadra che sa soffrire, che quando c’è da soffrire soffre, una squadra che riesce con il gioco a trovare una chiave di volta;  è una squadra che ha dei meccanismi ormai ben assimilati. Difende benissimo, ma non sacrifica all’altare della difesa lo spettacolo e quindi il suo possesso palla è un possesso palla che va in profondità, che diverte, che ubriaca gli avversari,  fatto di potenza e di tecnica.

l’Inter è l’Inter, la squadra campione, una squadra che sì sulla carta si è indebolita leggermente, due pezzi da 90 sono andati via, ma i campioni ce li ha ed è un’Inter che con Inzaghi a tratti gioca anche meglio di quella di Conte. Di certo è che deve registrarsi meglio sotto l’aspetto difensivo. Credo ci siano tutti i presupposti che questo sia un Derby davvero della grande bellezza, un Derby bello da vedere ed emozionante da vivere.

 Milano potrebbe essere più nerazzurra o più rossonera? E perché?

Credo che sia impossibile decretare un colore a Milano, dare un colore alla Milano calcistica, I milanisti in passato hanno dimostrato quanto sia difficile, ma non impossibile soffrire insieme alla propria squadra senza abbandonarla mai; il milanista ha una fede calcistica estremamente coriacea. I tifosi hanno quasi un aspetto stoico, soffrono quasi in silenzio. L’interista invece è un po’ più suscettibile, un po’ più umorale, ragiona un po’ più di pancia. Del resto si dice che il Milan è maschio e l’Inter è femmina da questo punto di vista. Ha una versatilità di sentimenti l’Inter che la rendono più imprevedibile sia in campo che fuori dal campo. Credo dunque siano due facce stessa medaglia, si compensano a meraviglia e fra milanisti e interisti c’è una sana competizione calcistica.

 La tua top  rossonera e nerazzurra di questo inizio stagione?

Nel Milan senza dubbio Pioli. Il momento di emergenza è stato gestito in maniera egregia, e non solo, i giocatori sono trattati nel modo migliore possibile; anche il “panchinaro” nel momento in cui viene chiamato a dare il suo apporto lo dà al cento per cento. Questo fa parte di una gestione del gruppo che va riconosciuta e va ricondotta all’allenatore; ci sono stati momenti difficili, sappiamo che è finita da poco l’emergenza in casa Milan per quanto riguarda l’infermeria;  momenti difficili in cui il Milan ha saputo comunque vincere.

Poi Ibrahimovic,  Zlatan ha una capacità con la mente di controllare il corpo che è veramente eccezionale, da fenomeno qual è. Riesce a perdere e disperdere il minimo sindacale delle energie, ma rendere al massimo. Ha fatto ha un ottimo avvio di stagione, 8 gol in 8 partite, l’ultima partita con la Roma è sotto agli occhi di tutti. Poi ovvio ha dei momenti suoi di blackout dovuti all’età, anche se ripeto la testa sta veramente condizionando il rendimento del corpo in positivo. Se devo citare una partita, mi è piaciuta tantissimo la gara contro la Roma, nonostante le polemiche arbitrali, credo che il Milan abbia veramente dato una lezione di calcio, nel senso di calcio ben giocato e ben pensato.

Per quanto riguarda gli aspetti che mi sono piaciuti dell’Inter, sicuramente la reazione che ha avuto la squadra in Champions, la squadra di Inzaghi era  partita male, sembrava un po’ una maledizione, perché ricordiamo che anche con Conte la Champions è stato un aspetto poco fortunato della sua permanenza all’Inter e quindi rischiava di essere risucchiata da questa negatività. Invece sono stati bravi sia squadra che allenatore a tirarsene fuori e ha chiuso alla grande, sta facendo cose importanti, invertendo la rotta.

Un altro aspetto è la capacità e la facilità nel segnare gol; l’Inter segna tanto, i suoi attaccanti evidentemente sono ben serviti dal centrocampo perché divertono e si divertono. Un aspetto che però indica anche un difetto è che l’Inter è fantastica nei primi tempi, poi perde un po’ la concentrazione e quindi si fa spesso rimontare o non riesce a mantenere il vantaggio. Questi inizi esplosivi sono sicuramente un aspetto positivo in quanto rischia e a volte ci riesce a mettere al muro l’avversario.

 Chi sarà l’uomo derby?

Sarò scontata, ma dico Ibrahimovic nel Milan, ne ho la sensazione ma insomma la sua storia parla chiaro, così come anche il suo stato di forma e di grazia. Non è mai una comparsa nei Derby, sia quando giocava con la maglia nerazzurra sia ora che veste quella rossonera. Credo che Ibra non sarà assolutamente banale nemmeno questa volta.

Nell’Inter vedo protagonista un Barella, fresco di rinnovo contrattuale, un grande lottatore dai piedi buoni. Penso che in queste partite si esalterà e darà il massimo.

 Chi parte favorita?

Si dice sempre che in partite come queste non c’è un favorito, a volte invece si dice una bugia perché se arriva una squadra particolarmente falcidiata da infortuni o se il gap è particolarmente pesante in classifica, la favorita c’è ed eccome. Non è questo però il caso.

Il Milan divide la vetta con il Napoli, ci sono sette punti tra le due; sono due squadre sicuramente in forma, arrivano abbastanza al completo a parte la squalifica di Theo Hernandez. Credo davvero non ci siano favoriti, certo l’Inter ha sempre quel qualcosa in più nella varietà e qualità dei cambi, ha una panchina più profonda e più di qualità. Questo non so quanto possa in una partita secca incidere, credo sia davvero un Derby impronosticabile.

Da chi ti saresti aspettato un apporto maggiore e chi invece ha deluso fino a questo momento?

Nel Milan direi Giroud anche se all’inizio non mi è dispiaciuto per niente, ha segnato gol importanti e pesanti, poi c’è stato il Covid, poi problemi muscolari, diciamo che ci sono state un po’ di attenuanti. Sinceramente il Milan ha dato prova di essere squadra anche in questo perché un po’ tutti quelli che sono stati chiamati hanno sempre risposto presente, non c’è un giocatore che abbia deluso in maniera evidente ecco. Dico Giroud perché devo fare un nome!

Nell’Inter Calhanouglu, ma non è una novità; Hakan è un eterno incompiuto, anche nel Milan faceva una partita buona e poi si eclissava un po’, lo dico anche da non estimatrice di giocatori su cui non posso contare a livello di continuità. Quindi dico l’ex, anche se di fatto non è che poi abbia deluso tantissimo. Anche in questo caso faccio il suo nome perché lo devo dire.

 Dove si deciderà questo big match?

Se ragiono da giornalista dico nel centrocampo. Il centrocampo è la vita di una squadra;  difende, dà protezione alla difesa, fornisce palle giocabili all’attacco. Tutto dipende dal centrocampo, l’attacco sterile spesso non è colpa degli attaccanti, ma di un centrocampo che non fornisce, così come una difesa che incassa tanti gol non è sufficientemente protetta dal centrocampo;  però io questa volta uscirò da questo concetto che è super logico, ma che forse non tiene conto dell’umoralità di una partita come questa, perciò dico che si deciderà in attacco.

 I tre punti servono più al Milan o all’Inter? E perché?

Anche qui, sulla carta dico che servono di più all’Inter, i nerazzurri sono a 7 punti e hanno due squadre davanti, Milan e Napoli. Non sono insormontabili per carità, siamo agli inizi del Campionato, però inizierebbero a diventare troppi, quindi rispondo Inter.

Però credo anche che per il Milan sia ormai la sua prova da grande. Si parla ormai senza indugi della possibilità di vincere lo scudetto, quindi la partita di stasera sarà un po’ la prova del nove. Ragion per cui servono anche ai rossoneri, ma oggettivamente di più ai nerazzurri.

Calhanouglu: che partita sarà per l’ex?

Non penso ricca di particolari emozioni per lui, non penso che viva lo strappo emotivo di ritrovare la sua ex squadra. Sarà per lui una partita normale che non vivrà da ex ecco, con quel carico in più, con quel fardello emotivo di chi ex veramente lo è stato magari per anni e ha avuto un addio sofferto.

Sarà una partita emozionante ma perché il Derby è emozionante per chiunque. Ci sarà un San Siro che dopo il Covid tornerà a essere pieno, quindi ci sarà un’emozione in più per tutti, per chi scenderà in campo, per i tifosi sugli spalti e per chi lo guarderà da casa.

Un voto agli allenatori e la caratteristica che l’uno dovrebbe rubare all’altro?

Facile, perché sono due allenatori che amo veramente da morire, perciò do un 8 a tutti e due a tutti e due.

Otto a Pioli perché il Milan è una sua creatura, l’ha plasmata, ha saputo calmarla nei momenti di difficoltà e ha saputo darle forza, convinzione e gioco.

Otto a Inzaghi perché è un allenatore che ha fatto gavetta, un allenatore che ha imparato il mestiere dal gradino più basso, un allenatore che merita di stare dove sta.

Sta facendo bene con l’Inter pur nelle difficoltà di una squadra che come ha detto lo stesso Conte è difficile da allenare. Capitare in una squadra che ha avuto Conte, che ha vinto lo scudetto e riuscire a mantenere alto il livello non è facile e lui ci sta riuscendo, certo deve ancora aggiustare qualcosa, specie in difesa, però tutto sommato sta facendo un ottimo lavoro.

Inzaghi dovrebbe rubare a Pioli la calma! Pioli ha una calma veramente invidiabile. Quando dopo la partita contro la Roma gli hanno riportato le dichiarazioni di Mourinho, è riuscito a  spostare con grande classe il discorso sul campo, senza essere né ironico, né pungente. Pioli a Inzaghi potrebbe rubare un po’ di passionalità in più che ogni tanto ci vuole, dai! Io a Mourinho avrei risposto ad esempio. Ogni tanto qualche sassolino si può lasciare per strada, diciamo!

 Sapresti spiegare a chi non è appassionato di calcio cosa rappresenta davvero questo Derby?

 E’ tutto! E’ gioia, agitazione, emozione, è un umore che ti cambia; è una voglia il lunedì di andare a lavoro, di rivedere gli amici, di bere otto caffè al bar invece di uno solo. E’ uno sfottò, è un qualcosa che ha a che fare con un’adrenalina e uno stato di estasi che veramante chi non è tifoso al cento per cento non può provare.

Un qualcosa di unico e di magico.

Il calciatore che più di tutti è  simbolo ed emblema del derby della Madonnina?

Il calciatore simbolo del derby della Madonnina è sicuramente Ibrahimovic, sia perché è sempre stato protagonista, e sia perché appunto ha vestito sia la maglia dell’Inter che quella del Milan e con entrambe ha causato gioie e dolori, perciò assolutamente Zlatan.

 

Giusy Genovese