E’ il primo Boxing day del calcio italiano e della Serie A, un boxing day tutto da scartare e le sorprese infatti non mancano. Se già il big match per eccellenza di questo atipico turno di campionato aveva già scaldato i motori di una Serie A che non si è mai fermata, la vigilia di questo Inter-Napoli è stata più movimentata di quanto si pensasse.
Di triste c’è che tutto il clamore abbattutosi sul match di questa sera ha avuto a che fare poco con il campo e tanto con le dicerie e la ‘perturbazione Nainggolan’ ha sconquassato animi ed equilibri. Ma per fortuna oltre la cronaca e oltre le indiscrezioni circa situazioni di cui si conosce poco o niente, c’è ancora il calcio, quello giocato e c’è ancora chi di quel quasi superficiale dettaglio si vuole soffermare a discutere.
Così in queste calde e pesanti ore di pre match, abbiamo discusso di calcio con chi di calcio ci vive ogni giorno. Da un lato Gianluca Scudieri, giornalista e tifoso interista di Fantagazzetta, nonché ideatore e creatore di L’Orologio Podcast, podcast dedicato all’Inter; dall’altra Luca Coscia, giornalista e tifoso napoletano. Giornalista presso Io tifo Napoli e opinionista per Casa Napoli.
Inter – Napoli oggi è già scontro diretto?
G: In senso assoluto è uno scontro diretto per le posizioni che interessano l’Inter, ovvero quelle che valgono la Champions League. In senso più specifico ancora non lo è. I nerazzurri non sono al livello per poter competere direttamente con i partenopei, nonostante il buon lavoro di queste stagioni. Stiamo comunque parlando di una squadra che nello scorso anno ha totalizzato 91 punti contro una squadra che ha raggiunto la Champions all’ultimo minuto del campionato.
L: Sicuramente è una sfida ricca di fascino, sia per tradizione e blasone delle due squadre, sia perché entrambe si stanno contendendo il ruolo di cosiddetta anti-Juve. Di certo è uno scontro diretto per il secondo posto che, però, oramai, ha un valore simbolico visto che arrivare secondi o quarti cambi poco ma chi ne uscirà vincitore avrà una spinta in più per gli obiettivi futuri delle squadre che, non dimentichiamo, sono tra le favorite per la vittoria dell’Europa league
Le due compagini sono le maggiormente indiziate per la corsa al secondo terzo posto o magari assisteremo a qualche sconvolgimento da qui alla fine?
G: Molto dipenderà dalle romane e dal Milan. Sia Napoli che Inter si sono mostrate regolari come andamento, a parte qualche battuta d’arresto inaspettata, mentre le altre tre squadre in questione stanno rendendo peggio delle aspettative: se saranno in grado di approfittare di un eventuale calo di Inter e Napoli con una certa regolarità di rendimento allora il 2° e il 3° posto potranno riaprirsi, altrimenti la vedo dura.
L: Io credo che alla fine ci sarà solo da stabilire l’ordine tra chi arriverà seconda o chi terza, con il Napoli leggermente favorito visto il gap di punti accumulato dai neroazzurri. Milan, Roma e Lazio sono troppo discontinue per impensierire.
Oggi si parla quasi esclusivamente dell’audio – o presunto tale – di Nainggolan senza neppure avere sicurezza circa la paternità dell’audio stesso. Non trova tutto questo una pessima vigilia di una partita di calcio che calcisticamente può e darà tanto?
G: Purtroppo è prassi sempre più comune. Non avendo certezza di molte cose ci si attacca a possibilità eviscerandole fino alla nausea. Personalmente non ho nemmeno voluto ascoltare il file, lascio le congetture ad altre, mi limito ai fatti, come facciamo con il mio collega Lo Prato nel podcast L’Orologio: Nainggolan, pur al 40% della condizione, senza aver fatto la preparazione e avendo subito almeno 4 stop in stagione è evidentemente importante per questa squadra a livello di equilibri. Se poi lo riesce a essere volendo tornare a Roma, immaginiamoci cosa possa essere nel momento in cui inizierà ad amare Milano.
L: Sono pienamente d’accordo, sia perché potrebbe trattarsi di un fastidioso fake, sia perché è ingiusto accusare senza sapere, la paternità. Un’azione che, così facendo, danneggia solo l’Inter alla vigilia di una gara molto importante.
L’Inter dopo l’uscita dalla Champions – o in realtà già dopo il Tottenham – sembra aver allentato quella marcia di crescita che aveva innescato. Mentre il Napoli dopo l’uscita dall’UCL, seppur con un solo gol di scarto, ha sempre portato a casa la vittoria! A cosa crede sia dovuto questo?
G: La tenuta mentale è il tutto. L’Inter è una squadra che sta risorgendo e anche i suoi uomini di massima forza sono discretamente inesperti per certi palcoscenici e subiscono tantissimo la pressione. Dalla gara con il Tottenham è apparso ben evidente: alla prima difficoltà le gambe sembravano indurirsi e il cervello smetteva di girare nel modo corretto. Certamente l’allenatore può aver aggiunto qualche situazione poco chiara a livello di gestione, ma se i giocatori dal campo non riescono a scrollarsi di dosso questi problemi si può fare ben poco dall’esterno. Il Napoli, ben più esperto, di questo problema non ne vede traccia: Albiol, Hamsik, Mertens, Callejon, Zielinski, Ghoulam sono tutti giocatori con esperienza internazionale a livello di club o di Nazionale e questo fa tutta la differenza del mondo.
L: Ci sono tantissimi fattori, innanzitutto il Napoli ha un gruppo collaudato da anni, un’organizzazione alle spalle che l’ha portata al topo del calcio nostrano e, dulcis in fundo, un allenatore esperto e navigato che sta sfruttando il lavoro del suo predecessore mettendoci qualcosa di suo. L’Inter, invece, è ancora work in progress. È tornata in Champions League dopo tanti anni, ha fatto acquisti importanti che vanno amalgamati, ha una panchina un po’ corta senza dimenticare il fardello del fair play finanziario.
Entrambe sono uscite dalla Champions in maniera beffarda, ma questo girone di UCL ad entrambe ha lasciato certamente una consapevolezza maggiore. Al Napoli più dell’Inter?
G: Credo sia il contrario. L’Inter a settembre non pensava razionalmente di poter chiudere a 8 punti rimanendo imbattuta in casa nel proprio girone. Il Napoli invece sapeva di potersela giocare con difficoltà con tutte e paradossalmente ha gettato alle ortiche la qualificazione nell’incontro con la squadra di quarta fascia. Certo, il Napoli in Europa è discretamente sfortunato visti anche i precedenti, ma questa volta poteva fare qualcosina di più da par suo. L’Inter ha fatto ben più di quello che ci si potesse attendere, salvo crollare mentalmente al gol del vantaggio del Barcellona contro il Tottenham”.
L: Sono assolutamente d’accordo perché il Napoli ha perso solo una partita e se l’è giocata alla pari con PSG ed il Liverpool mentre l’Inter ha sciupato un mtach point clamoroso contro il PSV.
Lo scorso anno la partita Inter-Napoli è stato lo spartiacque per i nerazzurri che da lì in poi hanno innescato la ‘rincorsa al terzo posto’ culminata poi all’Olimpico con Vecino. Quest’anno, dopo un inizio particolare e un andamento non di certo tra i più coerenti, caduto ancora una volta in picco verso il basso nell’ultimo periodo, Inter-Napoli potrebbe essere un altro spartiacque?
G: È sicuramente una di quelle partite che serve a dare consapevolezza nei propri mezzi: farla bene ottenendo magari un risultato positivo potrebbe dare un segnale fortissimo. Mancano comunque 20 partite alla fine della Serie A e tutto può cambiare, ma questa gara potrebbe essere utile per acquisire una consapevolezza maggiore da parte della rosa, quella tenuta mentale di cui parlavamo prima.
L: Vista l’attuale classifica, non credo.
Che si aspetta da questa partita?
G: Mi aspetto di tutto e al contempo non mi aspetto niente. Dal punto di vista tattico sarà una partita che darà molti spunti vista la capacità dei due allenatori di preparare gli incontri al meglio, ma dal punto di vista dello spettacolo potrebbe non concedere molto ai tifosi. La classica partita da tripla in cui anche il minimo episodio sarà determinante.
L: Mi aspetto una bella partita, combattuta ma allo stesso tempo con tanto spettacolo visti i calciatori in campo (Insigne ed Icardi su tutti) con una bella cornice di pubblico sia da una parte che dall’altra.
A tuo modo di vedere i giudizi estivi sul mercato dei due club hanno avuto effettivi riscontri sul campo fino ad oggi?
G: Per il Napoli no, per l’Inter sì. I partenopei non hanno fatto mercato importante, ma hanno inserito Ancelotti in una squadra già rodata e non hanno ceduto nessuno oltre a Jorginho e Reina. Continuano a sfruttare al meglio la propria rosa con un quid in più: ora le rotazioni sono ben più lunghe dello scorso anno e questo ha messo in mostra giocatori sottovalutati nella scorsa gestione. L’Inter invece si sapeva aveva carenze qualitative e tecniche in mediana e stanno venendo fuori, nonostante il reinserimento in rosa di João Mario.
L: Assolutamente no: l’Inter doveva essere l’anti-Juve mentre il Napoli doveva essere quinto….
Cosa chiede invece al mercato invernale che sta per aprirsi?
G: Nessuno sconvolgimento, magari qualche uomo per allungare la rotazione, ma soprattutto un’idea chiara di quello che sarà il mercato estivo nerazzurro. Ogni tanto è mancata la chiarezza di intenti nel mercato nerazzurro, questo potrebbe essere il regalo più grande di questo Natale interista.
L: All’Inter manca un centrocampista ed un terzino, il Napoli è apposto così
Inter-Napoli a Santo Stefano? La prima volta, almeno secondo le cronache recenti. Com’è un Natale all’insegna del football? Preferiva il calendario di prima?
G: La trovo una bella idea sulla carta, andrebbe gestita meglio dal mio punto di vista. Un posticipo il 26 dicembre a Milano non è proprio comodo se si vuole coinvolgere le famiglie ad andare allo stadio visto il clima. La scusante è il primo anno, l’anno prossimo si potrà organizzare meglio il calendario della giornata, ma in assoluto è un bel modo per passare le feste.
L: Personalmente preferivo il natale con i tuoi ma visti i numeri dei biglietti venduti, pare sia in minoranza
Un’Inter-Napoli che non dimenticherà mai…
G: Quello del campionato 15/16. Un 2-0 sinceramente inatteso e maturato in maniera quasi perentoria. Poi l’assist di Medel per il primo gol, quello di Icardi difficilmente lo si può dimenticare.
L: Lo 0-1 con gol di Callejon
Il pronostico no, ma chi sarà l’uomo della serata?
G: João Mario. La sua posizione fra le linee, seppur parta da mezz’ala nel 4-3-3 è decisiva per le sorti della squadra, specialmente in assenza di Nainggolan: se riuscirà ad agire bene alle spalle della mediana azzurra creando la superiorità numerica in zona offensiva allora l’Inter avrà buone chance di poter dire la propria nel match.
L: Secondo me i due difensori: Koulibaly da un lato, Skriniar dall’altra.
Egle Patanè