Rachele Risaliti in esclusiva sulle pagine di Gol di Tacco A Spillo
L’abbiamo conosciuta per la prima volta quattro anni fa, pochi mesi dopo l’elezione di Miss Italia. Bellissima, senza dubbio. Ma ciò che aveva colpito di Rachele Risaliti era la sua energia, la sua determinazione e concretezza. Una ragazza con tanta voglia di fare, risoluta nel proseguire i suoi obiettivi.
Viola vs Signora: Il big match è donna. Rachele Risaliti e Alessia Prete da Miss Italia a tifose
Oggi incontriamo una donna realizzata, dalle tante attività e dai tanti progetti.
Una donna che non si è voluta fermare a quella bellezza che l’aveva portata a vincere il concorso di bellezza più ambito d’Italia. Ma che con sacrificio, volontà e tenacia è riuscita a realizzare il sogno che coltivava durante i suoi studi: dare alla luce un suo brand:Erresse gioielli.
Ancora una volta scardiniamo quegli stereotipi e andiamo Oltre…
Oltre il concetto di wag.
Oltre, per conoscere i mille volti interessanti di una donna.
Di Rachele Risaliti.
Sono passati oltre 4 anni dall’elezione di Miss Italia e dalla nostra prima intervista: chi è Rachele quattro anni dopo quella fascia?
Vero, sono passati già quattro anni dall’ultima intervista. Ero appena diventata Miss Italia 2016.
Rachele è rimasta la stessa persona di quattro anni fa. Una Rachele che non è cambiata affatto a livello personale. Sicuramente è una donna, una ragazza, più consapevole di della donna che è, di cosa ha vinto, dei passi che ha fatto.
Mi sono aperta di più al mondo della moda e dello spettacolo rispetto a quella piccola Rachele che era appena entrata in un mondo così grande. Sono sicuramente più consapevole, più determinata, perché comunque l’esperienza di Miss Italia mi ha fatto crescere davvero tanto.
La Rachele di oggi è la stessa persona di allora, ma con valori e atteggiamenti diversi verso il mondo esterno.
Dalla laurea con una tesi su Moschino al tuo brand di gioielli di lusso: come nasce Erresse Gioielli ?
Già, è nata da poco Erresse, un’azienda di gioielli di lusso, in quanto lavoriamo oro 18k e diamanti.
È sempre stato il mio sogno nel cassetto avere un mio brand e con tanto sacrificio e tanta dedizione sono riuscita a realizzare quello che era appunto un desiderio fin dal primo anno di Università.
Perché non ho aperto un brand di abbigliamento? Semplicemente perché credo che il gioiello sia la carta di identità di una persona. Un gioiello non ha la vita breve che può avere un capo di abbigliamento. Un gioiello è per sempre.
Erresse nasce dall’unione di due forze, non a caso il brand porta le iniziali di Rachele e della mia socia, Stefania Fanfani, orafa da oltre 20 anni. Nasce con la volontà di voler portare qualcosa di innovativo, ma allo stesso tempo tradizionale. Quindi diciamo che possa essere definito come un mix fra avanguardia e innovazione.
Presentaci la tua prima collezione, sappiamo che la protagonista è una foglia, ha un significato particolare?
Abbiamo deciso di iniziare con una foglia di marijuana perché ha un significato molto forte, che rimanda alla libertà e all’indipendenza. Caratteristiche queste che rappresentano un po’ anche me e la mia socia Stefania.
Vogliamo mostrare che la donna deve essere libera e indipendente di esprimere se stessa e la sua personalità.
Rispecchia poi anche il momento che stiamo vivendo, siamo in mezzo a una pandemia mondiale che stiamo cercando di superare.
Sappiamo anche che non vuoi fermarti ai gioielli!
Il mio mondo lavorativo come modella e come speaker radiofonica spero possa andare avanti. Il momento non è dei migliori però non mi arrendo. Le mie forze ovviamente in questo momento sono concentrate tutte sul mio brand, in quanto ho dei grandi e grossi obiettivi che spero di poter raggiungere. Come ho sempre fatto negli anni precedenti non dico nulla, ma vediamo di poter tirare presto una bomba!
Hai un punto di riferimento nel campo della moda e del jewerly design?
Un punto di riferimento preciso che sia una persona o un brand no, ma diciamo che sono una persona piuttosto curiosa quindi amo informarmi, leggo riviste su internet ogni giorno perché voglio rimanere al passo con i tempi.
Credo che una co-founder come nel mio caso o una founder debba essere sempre pronta a capire cosa richiede il cliente finale.
L’ultima volta che ci siamo sentite ci hai parlato del tuo tifo a tinte viola. Oggi che il pallone è “entrato in casa”, è cambiato il tuo modo di vedere e di conseguenza vivere il calcio?
Già, ero stata nominata una Miss viola. Intitolava proprio così un quotidiano della mia regione. E Rachele Risaliti è rimasta comunque la Miss Italia viola, non è cambiato nulla. Tifo Fiorentina da sempre, una passione che mi è stata tramandata da mio nonno che sebbene io non lo abbia conosciuto mi tiene legata a lui e so che non tradirò mai.
Mio nonno teneva tantissimo che tutti tifassimo Fiorentina, era una grandissimo tifoso, tant’è che – come racconta mia madre – a mezzogiorno in punto doveva pranzare perché poi c’era la partita.
Diciamo che il calcio ha sempre fatto parte della mia famiglia e ne fa parte tuttora.
Lo Sport è sempre stato una costante, in quanto hai praticato per 11 anni ginnastica ritmica, vincendo anche i campionati europei. Quanto è importante lo Sport nella tua vita?
Ho praticato per tanti anni ginnastica ritmica, poi ho fatto tre anni di danza classica e moderna e poi gym per strada che mi ha permesso di vincere gli Europei.
Lo Sport è importantissimo anche se purtroppo non posso più praticarlo a livello agonistico o competitivo. Infatti le competizioni, l’adrenalina, le sensazioni pre gara mi mancano tantissimo.
Lo Sport mi ha insegnato tanti valori; così come il significato della parola sacrificio, dedizione e anche il saper superare le delusioni più grandi e viversi invece appieno le vittorie.
Quanto ha contribuito nella Rachele di oggi?
Tantissimo. Penso che lo Sport dia degli insegnamenti che un bambino, un ragazzo non può imparare da nessun’altra parte. Ti forma molto a livello caratteriale.
Ti piacerebbe condurre un programma sportivo?
Sì mi piacerebbe. Come ti dicevo, ha sempre fatto parte della mia vita, amo tutti gli Sport, guardo la pallavolo come la ritmica che mi ha sempre accompagnata nella vita, o il nuoto. Ho preso il DNA di mio papà che è un grande sportivo.
Imprenditrice, modella, insegnante, oggi anche la radio: poliedrica e creativa. Ti darebbe fastidio se la tua immagine venisse accostata solo al tuo compagno?
Se la mia immagine venisse accostata solo ed esclusivamente al mio compagno sì mi darebbe fastidio, perché io prima di tutto sono Rachele Risaliti. Detto questo ovviamente fa piacere perché comunque l’amore fa parte della vita di una persona. Lui fa parte di me e io faccio parte di lui.
Sottolineo sempre che una donna deve essere indipendente. Ad esempio se voglio fargli un regalo devo avere quell’indipendenza tale che mi permetta di essere libera di uscire di casa e andare a comprarglielo. Io mi sono creata in questi 26 anni una mia immagine che sto portando avanti e un giorno vorrò dire ai miei figli che sì sono cresciuta con Gaetano, perché insieme si cresce, però ho avuto i miei stimoli.
Avrò una storia da raccontare, parlerò del mio brand di quello che ho fatto, dei miei lavori.
Con questa rubrica vogliamo andare oltre i luoghi comuni che ruotano intorno alla figura femminile nell’ambiente del calcio. Perché secondo te noi donne dobbiamo sempre dimostrare qualcosa di più rispetto agli uomini?
Ci portiamo dietro il dover dimostrare sempre di più, ma una donna non ha bisogno di mostrare i valori che ha.
Penso che la vita di una donna parli da sola. Poi non voglio assolutamente screditare l’uomo ma noi donne abbiamo molte più mansioni.
Ultima domanda per chiudere: come ti immagini fra qualche anno e a cosa non potresti mai rinunciare?
Mi immagino una donna felice, sposata con una famiglia alla quale non vorrò mai rinunciare. I miei genitori mi hanno insegnato i valori e i sentimenti che si possono provare nonostante loro poi si siano separati. Non smetto mai di sognare perciò spero di raggiungere in miei obiettivi con il mio brand. E poi vedremo, chi vivrà vedrà!
Giusy Genovese