Una settimana da leoni fra attese, aspettative, delusioni e tanti punti interrogativi è quella che è iniziata dopo la 15 giornata di Campionato. Dalla Juve che conquista il primo posto del girone nonostante la sconfitta, al Napoli e all’Inter che salutano la Champions. E poi ancora una Roma altalenante e un Milan che deve ora risorgere (per l’ennesima volta) dalle sue ceneri.
Tutto questo aspettando il Derby delle Mole che si giocherà sabato sera alle 20.30
Ne parliamo con Nicola Amoruso, grande ex che proprio con la casacca bianconera ha vinto quell’agognato trofeo che manca in quel di Torino ormai da troppi anni.
La Juventus passa il turno da prima del girone nonostante una partita sottotono; cosa non ha funzionato contro lo Young Boys?
Guarda, è stata una sconfitta che non mi aspettavo minimamente. Credo sia stato solo un passaggio fisiologico di una squadra che ha fatto bene fino a quel momento. La chiamerei una sorta di défaillance visto il peso della partita che era pressoché nullo. Sicuramente questa sconfitta deve servire per ricordare che, anche se sei la Juventus, puoi perdere contro lo Young Boys; un messaggio che deve arrivare a tutti. Ho visto sbagliare tanti disimpegni, tanti controlli, un po’ condizionati dal terreno di gioco. Sono partite che quando si prendono sotto gamba rischi di perdere, come infatti è successo.
Cristiano Ronaldo poi non è il Cristiano Ronaldo del Real Madrid in Champions…
CR7 sta facendo molto bene, è stato espulso alla prima partita e questo credo abbia influito non poco. Non ha ancora trovato il ritmo giusto, ma impegno e determinazione non gli mancano. Non è criticabile e sono convinto che nelle partite che contano farà vedere tutta la sua caratura.
Alla luce delle ultime prestazioni pensi che Dybala dovrebbe giocare sempre dal 1° minuto?
Dybala è un giocatore determinante ma se ancora Allegri non lo ritiene un titolarissimo è perché si aspetta qualcosa in più. Evidentemente deve ancora concludere il suo percorso di crescita.
Credi che il suo ruolo da tuttocampista snaturi un po’ la sua classe?
No: anzi, ha bisogno di questo. Allegri ha ragione, gli va data libera assoluta.
Ti aspettavi questa Caporetto italiana nelle Coppe?
Assolutamente no. L’unica squadra che esce indenne dal punto di vista morale è il Napoli al quale non si può rimproverare nulla. Aveva un girone di ferro. Le altre proprio no. L’Inter ha mostrato tutti i suoi limiti; Il Milan deve rivedere tutti i suoi obiettivi: l’uscita dall’Europa League ha destabilizzato l’ambiente. Ha dimostrato di non avere affatto personalità, si prevede una stagione difficile.
Credi che ora Spalletti, Gattuso e anche Di Francesco in virtù di un inizio di stagione altalenante siano sulla graticola?
Il lavoro di Di Francesco non me la sento di criticarlo. Gli hanno cambiato mezza squadra, ha molti giovani che devono maturare. Potenzialmente è una squadra che nel corso della stagione potrebbe migliorare. Spalletti è un grande allenatore ma alla fine sono i risultati a essere importanti. Da ora in poi non può più permettersi di sbagliare. Gattuso rischia un po’ di più dal punto di vista dei risultati, ma conosce bene sia l’ambiente che la dirigenza, un motivo per cui potrebbe restare.
Questa è anche la settimana del Derby delle Mole. Come si stanno preparando alla partita?
La Juve la sta preparando in maniera semplice, per il Toro invece è la partita dell’anno. La città la vive in maniera diversa rispetto ai tifosi bianconeri. C’è più pressione, grande fermento e la squadra sente tutto questo. I valori tecnici in campo sono diversi, conosco bene Mazzarri e so che riesce sempre a mettere in difficoltà gli avversari.
Sarà appunto un Allegri vs Mazzarri: come descriveresti i due tecnici?
Mazzarri è uno sanguigno, mi piace molto studia tanto gli avversari ed è bravo a gestire il gruppo.
Allegri appartiene a una categoria vincente, quello che più mi colpisce è la capacità di plasmare e di saper gestire i momenti difficili.
Nel Toro ci sono gli ex Zaza e Rincon…
Queste sono partite che un ex vive con un’emozione particolare , ci tiene a far bene. Zaza con Mazzarri sta crescendo molto, fra l’altro il tecnico ha sempre saputo fare un ottimo lavoro con gli attaccanti. Rincon è un combattente.
Credi che Iago Falque abbia trovato la sua definitiva maturità?
Sì, è diventato una pedina fondamentale per il Toro, dopo un periodo sottotono è riuscito a trovare il ruolo che gli compete.
Ti aspettavi i granata in piena lotta per l’Europa League?
Certo, perché conosco Mazzarri e Cairo, so quello che vogliono e quando un team è vincente i risultati arrivano.
Caso striscioni e insulti: pensi che il calcio abbia ormai perso lo spirito gioioso e sportivo come tale dovrebbe essere?
Penso che i gesti di un singolo tifoso non debbano rappresentare l’intera tifoseria. Lo sfottò è bello ma nell’ambito del rispetto reciproco.
Giusy Genovese