Milan – Lazio, molto più di un match
Dopo la vittoria del Napoli contro la Juve al Diego Armando Maradona, la terza giornata di Serie A offre un altro gustosissimo big match: Milan – Lazio.
Reduci entrambe da due vittorie, le due formazioni hanno un’unica parola d’ordine: vincere.
Quella di San Siro si prospetta essere una partita tosta e affascinante, che regalerà senz’altro calcio e champagne, ma chi porterà a casa i tre punti?
Ne parliamo con i giornalisti Tiziano Palmieri di Milan News e Daniele Caroleo de Il Calcio Quotidiano.
Terza giornata di Campionato ed è già tempo di Milan – Lazio. A sfidarsi probabilmente le due Big che hanno offerto nelle prime due partite un ottimo calcio spettacolo. Che partita prevedi?
T: Prevedo una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, maschia e combattuta, dove sia i rossoneri che i biancocelesti non si risparmieranno. Tutto questo nonostante la settimana prossima ricominceranno le coppe europee, Champions League per il Milan ed Europa League per la Lazio. Sarà un bel match con tante giocate offensive, anche di qualità visto che entrambi gli allenatori hanno a disposizione giocatori forti in tutti i reparti del campo.
D: Penso che assisteremo ad una gara piuttosto combattuta. Ci saranno diversi interpreti di ottimo livello e i due tecnici sono, senza alcun dubbio, tra i migliori allenatori del panorama nazionale, e non solo. Ci sono tutti i presupposti, dunque, per una partita entusiasmante.
Quali saranno le mosse di Pioli e Sarri per vincere questo big match?
T: Pioli punterà su Zlatan Ibrahimovic in attacco dal primo minuto. Lo svedese per me giocherà 45 minuti o massimo 60, indipendentemente dal risultato della partita. Rientra dopo tanto tempo ed è giusto che non faccia subito grossi sforzi. A supporto di Ibra sicuramente ci sarà Brahim Diaz. Poi, personalmente, farei giocare Alessio Romagnoli titolare al posto magari di Simon Kjear dato che quest’ultimo è reduce dagli impegni con la Danimarca. Per quanto riguarda Maurizio Sarri, penso non dovrebbero esserci grosse novità: 4-3-3 con i titolari in ogni reparto. Per me il neo biancoceleste Mattia Zaccagni entrerà nella ripresa.
D: Immagino che entrambe le compagini tenteranno di imporre il proprio gioco, con il Milan che proverà a sfruttare la velocità dei suoi calciatori per colpire la Lazio in contropiede, ed i biancocelesti che si affideranno al palleggio e alla manovra dei suoi giocatori più avanzati per mettere in difficoltà la retroguardia rossonera.
Il Milan (se escludiamo l’Atalanta) è stato l’unica big a non cambiare allenatore. A lungo termine credi possa influire positivamente? Possiamo parlare invece in casa Lazio già di Sarrismo?
T: A lungo termine no perché più passa il tempo e più i nuovi allenatori conoscono i giocatori che hanno a disposizione e possono farli rendere al meglio. Nel breve periodo però questo può essere un vantaggio di sicuro. Finalmente, dopo anni e anni di stravolgimenti, il Milan sta dando un po’ di continuità con Pioli come tecnico. Nel caso della Lazio però, mi sembra che Sarri si sia calato subito nella parte.
Il ‘vero’ Sarrismo si è visto a Napoli, squadra che, a mio modesto parere, avrebbe meritato anche di vincere lo scudetto 2017/2018. Poi non lo ha vinto per degli episodi che definisco ‘strani’ di cui ancora oggi si parla (vedi Inter-Juventus 2-3 con Orsato arbitro).
D: Pioli è una garanzia, questo è fuor di dubbio. Per il Milan è certamente un valore aggiunto e penso sia stato di fondamentale importanza confermarlo e dare quindi continuità al progetto tecnico. La nuova Lazio di Sarri, invece, al momento è ancora in stato embrionale: abbiamo avuto modo di assistere già a qualche sprazzo di bel gioco, tipico del cosiddetto “Sarrismo”, ma il tecnico toscano ha bisogno, ovviamente, di tempo affinché i suoi dettami tecnici e tattici possano essere assimilati completamente dai calciatori a sua disposizione e, successivamente, riportati fedelmente sul campo.
Cosa ruberesti al tecnico avversario?
T: La capacità di far giocare bene le squadre. Il Milan non gioca male eh, ma le squadre di Sarri hanno sempre fatto vedere un ottimo gioco abbinato a grandi risultati, che alla fine sono quelli che contano. Inoltre a me piacciono i tecnici che non abusano del turnover, e Sarri mi piace proprio perché spesso fa giocare ‘sempre gli stessi’, come faceva quando allenava il Napoli.
D: Il tempo. Nel senso che Pioli, essendo già da più di un anno seduto sulla panchina del Milan, ha già avuto modo, ovviamente, di dare una sua impronta alla squadra rossonera. A differenza di Sarri che, come detto, è appena arrivato nella Capitale.
Di quale giocatore l’allenatore non dovrebbe mai fare a meno?
T: Secondo me di Ibrahimovic. Se Ibra sta bene deve giocare sempre. Mi rendo conto però che fra 3 settimane, compiendo 40 anni, non può giocarle tutte. Mi basterebbe che lo svedese fosse al 100% per 30 partite in questa stagione che vede il Milan impegnato in Serie A, in Champions League e in Coppa Italia. Poi nel resto dei match abbiamo Olivier Giroud e Pietro Pellegri. In caso di necessità ci sono anche Ante Rebic e Rafael Leao.
D: Sono tanti i giocatori fondamentali di questa Lazio, ma ritengo che Ciro Immobile, Milinkovic, Luis Alberto e Francesco Acerbi siano sostanzialmente quelli più difficili da sostituire al momento.
Chi invece vorresti della squadra avversaria?
T: Sicuramente Luis Alberto. È un giocatore di altissimo livello, con una visione di gioco straordinaria. Secondo me lui è l’uomo in più della Lazio ed è da anni che mi piacerebbe vederlo al Milan. In estate più volte è stato accostato proprio al Diavolo ma poi la trattativa non si è concretizzata. Peccato.
D: Personalmente ho un debole per Diaz, ma non credo possa trovare particolare spazio in questa Lazio, e quindi ti dico Theo Hernandez: con lui a sinistra e Lazzari a destra, avresti, di fatto, a disposizione i due terzini più veloci del campionato. Se devo risponderti con il cuore, infine, ti faccio il nome di Alessio Romagnoli.
La squadra che ne uscirà vincitrice pensi possa già essere considerata la candidata più papabile per lo scudetto?
T: Assolutamente no, la candidata numero uno per lo scudetto è certamente l’Inter. Tutte le altre – parlo di Juventus, Milan, Napoli, Lazio e Roma – sono indietro rispetto ai nerazzurri. Al massimo chi vince domenica fra Milan e Lazio può candidarsi ad essere l’anti-Inter, ma è presto anche per dire questo. È sicuramente un big match questo Milan-Lazio, ma infondo l’obiettivo delle due società è quello di entrare in Champions League. Vincere lo scudetto è troppo. Poi se una delle due ci riuscisse, sarebbe un miracolo, e ovviamente se fosse il Milan sarei il primo a scendere in piazza e festeggiare. Però rimango con i piedi per terra e credo fortemente che Pioli e la società debbano pensare a qualificarsi nuovamente in Champions League. A marzo/aprile se saremo vicini alla vetta magari un pensiero più in alto lo si fa, non ora però.
D: Assolutamente no. Innanzitutto perché siamo appena alla terza giornata di campionato. Inoltre, almeno sulla carta, ci sono squadre che ritengo siano più attrezzate per la vittoria finale. Una su tutte: l’Inter, che nonostante alcune cessioni pesanti resta, a mio modo di vedere, la favorita principale per lo scudetto. Senza dimenticarsi della Juventus, che nonostante l’inizio balbettante, può certamente dire ancora la sua.
Entrambe le squadre hanno avuto degli addii molto dolorosi. Quale delle due si è attrezzata meglio per non far rimpiangere chi è andato via?
T: Il Milan ha perso Gigio Donnarumma e Hakan Calhanoglu, la Lazio invece, Senad Lulic, Joaquin Correa e l’allenatore Simone Inzaghi. Secondo me i capitolini si sono attrezzati meglio per non far rimpiangere chi è partito. Con Felipe Anderson, Pedro e Zaccagni, la società ha messo a disposizione di Sarri un attacco diverso rispetto a quello delle passate stagioni, in grado di supportare il credo tattico dell’allenatore ex Napoli e Juve. Poi è arrivato Elseid Hysaj nel ruolo di terzino. Per il Milan invece, sostituire Donnarumma è impossibile. Donnarumma è un fenomeno assoluto. Hanno preso Mike Maignan che è sì bravo, ma non quanto chi lo ha preceduto fra i pali della porta milanista. Poi Calhanoglu sulla carta non è stato rimpiazzato. C’è la possibilità però per il Milan di cambiare modulo, magari giocando con le due punte visto che in rosa ci sono Giroud, Pellegri e volendo anche Junior Messias.
D: Entrambe le società hanno fatto un mercato piuttosto intelligente, nonostante alcune cessioni eccellenti. La partenza di Correa, in casa Lazio, è stata comunque rimpiazzata dall’arrivo di un calciatore molto interessante come Zaccagni. Ma in avanti sono arrivati anche calciatori importanti come Pedro e Felipe Anderson, sicuramente più utili al gioco di Sarri rispetto all’argentino, che si sarebbe dovuto adattare come esterno di attacco. Nel Milan, l’addio di Donnarumma è stato certamente doloroso ed ammetto che anche io ho avuto molti dubbi sul fatto che l’estremo difensore della Nazionale potesse essere rimpiazzato facilmente. Dopo queste prime giornate, però, mi sono dovuto sostanzialmente ricredere, perché Maignan ha fin da subito dimostrato ottima personalità e buonissimi riflessi, uniti ad un piedino davvero niente male, che lo rendono un portiere moderno e assolutamente completo.
Soddisfatto del mercato in entrata?
T: Non più di tanto, diciamo che è appena sufficiente il mercato fatto dal Milan. Troppa incertezza sul trequartista. Tantissimi giocatori cercati e non raggiungi. Poi si è preso Messias all’ultimo per tamponare la mancanza. Bene invece i due terzini che sono stati presi, Fodé Ballo-Touré e Alessandro Florenzi. Finalmente così il Milan ha due coppie di terzini senza dover adattare un destro a sinistra come avveniva l’anno scorso con Diogo Dalot”.
D: Sì, senza dubbio. Se proprio dovessimo trovare il pelo nell’uovo, potrei dirti che se fosse arrivato anche un difensore centrale di piede destro sarebbe stato un calciomercato eccellente, ma personalmente ho piena fiducia in Maurizio Sarri. E se lui stesso ha detto che i calciatori attualmente a sua disposizione vanno benissimo per il suo gioco, allora ritengo non ci siano assolutamente problemi. A Formello sono arrivati giocatori interessanti e di livello, e tutti potranno essere utilissimi alla causa biancoceleste.
Riusciamo ad azzardare un pronostico?
T: Per non fare torti a nessuno dico un pareggio, un bel 2-2. Penso che veramente possa finire con un punto a testa. È un risultato che farebbe comodo a entrambe e che permetterebbe sia al Milan che alla Lazio di rimanere attaccate ai piani alti della classifica.
D: Non mi piace fare pronostici, sinceramente. Vuoi per scaramanzia, vuoi perché molto spesso non li azzecco. Come detto, però, penso che assisteremo davvero ad una bellissima partita e che gli spettatori, sugli spalti e a casa, si divertiranno moltissimo.
Giusy Genovese